Capitolo 71

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Due settimane dopo

Credo di essermi abituata all'assenza di Grant.
Ieri c'è stato il funerale, è inutile dire che ho pianto sfogandomi del tutto.
Non ho più lacrime da usare.

Gli ultimi giorni senza Grant sono stati tristi, vuoti e grigi, non vedo i colori perché se li è portati via lui.
Ciò che ho scritto per il funerale era solo 1/3 di ciò che provo per lui.

"Sapere che una persona ti lascia è come sapere che una parte di te è andata via per sempre.
Ci sono persone che ti completano la vita, che la rendono così fantastica da non poter vivere senza, Grant era una di quelle. Tutte le volte che parlavamo, ridevamo, lo amavo e quello che è successo è sicuramente la cosa più brutta che mi sia mai capitata in tutta la mia vita.
Una volta mi disse che la vita ti riserva delle sorprese, e che bisogna accettarle senza pensare a cosa accadrà dopo perché così si rovina il gusto di viverla. Il fatto è che io non riesco ad accettare questo, ma so che prima o poi lo dovrò fare. L'amore che provavo per Grant era così grande che non lo posso paragonare a niente, lui doveva diventare mio marito e dovevamo vivere per sempre felici e contenti. Ma il felice e contenti non esiste, e prima o poi devo capirlo.
Anche se lui non è qui con noi voglio ringraziarlo per essermi sempre stato accanto e per essere stato l'uomo della mia vita. Ti amo, Grant Gustin."

Pur sapendo che come lettera è abbastanza brutta, non ho potuto fare altrimenti, non ero concentrata.

«...e quindi pensavo di andare a New Orleans per due settimane, che dici?» propone Lucy, mangiando un biscotto che ho preparato per noia.

«Partire? Ridotta così? Non lo so...» dico, non me la sento di partire dopo la morte di Grant, per fare cosa poi? Divertirmi? Non potrei neanche volendo.

«Ariana, ti serve per rilassarti, distrarti, non puoi davvero rimanere in questa città. Ti dà troppi ricordi di Grant e tu devi andare avanti» forse Lucy ha ragione, insomma, è da giorni che mi prometto di andare finalmente avanti e girare pagina una volta per tutte.

«Okay...quando?» chiedo, conoscendola avrà preparato tutto senza neanche sapere la mia risposta, sapendo che mi avrebbe convinta.

«Fra tre giorni» sorride, appunto. «Non dici niente?» chiede, confusa dal mio silenzio.

«Ti conosco...» giustifico.

[...]

«Preparate le valige? Ti sei vestita? Stai venendo?» è da ore che Lucy mi scoppia il timpano con le sue domande.

«Sto arrivando ma datti una calmata» ridacchio nel telefono. Lucy come sempre ha fatto in grande, ha invitato tutta la banda, tranne Luke che non voleva venire.
Riaggancio ed esco di casa con le mie due valige. Decido di chiamare un taxi, non mi va di uscire l'auto dal garage per poi lasciarla in un posto dove può essere rubata facilmente.
Il taxi arriva, così decido di mandare un messaggio a Lucy dove dico che sto andando e che possono iniziare a salire in aereo, dopo un "okay" semplice lascio il telefono e decido di godermi la strada da casa fino all'aeroporto.

Metto le mie cuffiette alle orecchie e mi lascio trasportare dalla musica della mia playlist. Chiudo gli occhi, cercando un po di riposo che questa notte non ho avuto, troppo presa dalla mia coscienza che mi consigliava di non andare.

Quando li riapro penso di essere all'aeroporto, ma la fortuna si fa attendere, facendomi trovare incastrata nel traffico. Tra dieci minuti l'aereo parte e io sono bloccata qui!
Questa per me è l'ennesima dimostrazione che io non devo partire, ma che devo rimanere qui a Los Angeles.

Only one love || Luke Hemmings & Ariana Grande.Where stories live. Discover now