I Diari delle Spose

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-Hai salvato mio padre.

Matilda mi prende la mano e la stringe forte tra le sue.

Alzo la testa sbalordita, ha gli occhi pieni di lacrime.

-Grazie, Adla.

Imbarazzata sfilo la mano dalla sua stretta e scuoto la testa.

-Non è niente, io... voglio dire, lui era in quella situazione per colpa mia, no? Non è che potessi rimanere ferma a guardare.

-Sei stata molto coraggiosa.

Sento la mia bocca spalancarsi per lo shock, questo è il primo complimento in assoluto che ricevo da Matilda.

Da sempre.

La mia espressione deve essere comica perché scoppia a ridere così forte da doversi tenere la pancia con le mani.

Sorrido anche io, ma la realtà della situazione nella quale mi trovo è talmente tanto pesante da schiacciarmi.

Il sorriso si spegne.

-Cerca di riposarti, nessuno può entrare in questa casa a meno che non lo decida il Custode Capo e stai pur certa che Nicolas non lascerà passare nessuno.

Il suo tono è leggermente cambiato, lei sa.

Ci guardiamo negli occhi per qualche istante, serie.

-Non posso dire che questa cosa mi piaccia, ma Nicolas non vuole sentire ragioni. Ti ama e non ha intenzione di lasciarti andare.

Abbasso lo sguardo.

-Gli ho detto che non può succedere.

E il mio è un basso sussurro roco.

-Lo immaginavo, sei sempre stata un tipo pratico, ma non sarebbe la prima volta che una Sposa intesse una relazione con il proprio Custode, è già successo.

Alzo la testa di scatto e la guardo stupita.

Ci rifletto velocemente sopra.

-In effetti Nic mi aveva detto che alcune Spose portavano con sè i propri Custodi, una volta trasformate.

Matilda fa di sì con la testa.

-Precisamete. Nell'archivio abbiamo almeno tre diari che portano la testimonianza di queste relazioni.

-Ma ai Principi andava bene?

Chiedo scettica.

-Non lo sapevano o non gli importava. Dopo tutto una volta trasformata la Sposa poteva concepire solo con il suo legittimo consorte perché smetteva di essere umana, quindi non è che qualche scappatella potesse mettere in pericolo la discendenza.

-In pratica...

Mi fermo.

Da qualche parte nel mio cervello, una lampadina lampeggia insistentemente illuminando la scritta "Diario".

-Matilda, di che diari stavi parlando?

Scrolla le spalle, come se fosse una cosa di pubblico dominio.

-Di quello delle Spose, naturalmete.

I miei pensieri schizzano in mille direzioni diverse.

I diari delle Spose, i diari delle Spose!

-Avevano tutte un diario?

Dimmi di sì, dimmi di sì, dimmi di sì...

-Praticamente. Alle tue reincarnazioni piaceva scrivere.

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