La Sposa dal dolce profumo

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Avevo circa quattro anni, quando mio nonno mi raccontò la favola più bella che avessi mai ascoltato, si chiamava: "La Sposa dal dolce profumo".

Mi sedetti sulle sue ginocchia e iniziò così: "Tanto, tanto tempo fa, gli Animali erano esseri potenti che dominavano la Terra. Essi potevano camminare eretti, parlare e compiere grandi magie e per lo più vivevano in armonia con l'Uomo. Sette erano le Famiglie Reali che provvedevano al benessere delle terre e dei loro abitanti animali e umani e per molto, molto tempo, non ci fu che felicità e prosperità.

Ma l'Uomo ha il cuore facilmente corruttibile e pian piano in lui nacque la gelosia e la brama di potere, voleva essere egli il Re di tutte le terre.

Voleva veder scorrere il sangue delle Sette Famiglie Reali.

Voleva la guerra.

Uno tra essi, in particolare, spiò i maghi animali e ne carpì i magici segreti, poi si ritirò in una grotta e iniziò a studiare ciò che aveva appreso...

...e di lui si perse traccia...

Un giorno, un bellissimo giovane si recò nella foresta in cui dimorava Scimmia, portando in dono un cesto di frutta succulenta e matura e gliela offrì con queste parole:

-Scimmia, deliziosa Scimmia! Tu che sei la più bella e la più saggia di tutte le creature! Accetta questa frutta che ho colto dall'albero del mio villaggio, poiché io ardo d'amore per te!

E Scimmia, che era sciocca e vanesia ed era stanca delle carezze del suo consorte, credette alle parole del giovane e giacque con lui in gran segreto.

Quando il giovane se ne fu andato, Scimmia scoprì di essere malata, il suo ventre era diventato sterile ed ella non era più in grado di concepire una discendenza per la propria Famiglia.

In poco tempo, le mogli e le figlie delle Sette Famiglie Reali furono contagiate da questa misteriosa malattia che portava via loro la vita dal grembo e condannava a morte certa le stirpi degli Animali e l'epoca del loro dominio.

Ma per l'Uomo, ormai diventato Stregone, che sotto le mentite spoglie del bellissimo giovane aveva maledetto la loro discendenza, questo non era abbastanza.

Organizzò una grande festa, a cui invitò il primo figlio maschio di ogni Famiglia e quando li ebbe tutti riuniti disse loro:

-Io conosco la soluzione ai vostri problemi, io so come spezzare la maledizione che grava sulla vostra discendenza.

Fece un cenno e i suoi servitori portarono una lettiga fatta di oro e di pietre preziose, su di essa era adagiata la fanciulla più bella che si fosse mai vista.

Aveva lunghi capelli del colore del grano maturo, labbra rosse come ciliegie estive, occhi luminosi come l'unione di mille stelle e il profumo della sua pelle era così sublime da suscitare un desiderio così forte, da far sospirare.

Non appena i sette giovani la videro, se ne innamorarono perdutamente e la bramarono.

E vedendo il fuoco dell'amore e della pazzia che ardeva nei loro occhi, lo Stregone sorrise:

-Ho organizzato un torneo per la mano di mia figlia, il vincitore potrà averla in sposa. Se le farà bere il suo sangue, ella si tramuterà in una femmina della sua specie e poichè l'ho resa immune a qualsiasi maleficio e le ho donato una lunga vita, potrà concepire molti figli e salvare la stirpe a cui si legherà.

Fu così che i giovani delle Sette Famiglie Reali iniziarono a combattere tra di loro, con la speranza di poter vincere il torneo e ottenere la mano della bella fanciulla e la salvezza per la propria razza.

Ci furono lotte feroci e molti morirono per mano di chi, fino a poco tempo prima, era stato un amico fraterno.

Ma il terzo giorno, la figlia dello Stregone, non riuscì più a sopportare tutta quella violenza e quell'orrore, aspettò che calasse la notte e si recò nella caverna segreta del padre e lì creò un incantesimo che non poteva essere sciolto.

Usando il proprio sangue e le proprie lacrime, pregò gli Dei del Cielo e gli Dei della Terra di fermare quella guerra, perché ella sarebbe rinata ancora e ancora, per salvare col suo amore e la sua compassione le stirpi delle Sette Famiglie, fino a quando la maledizione scagliata dallo Stregone non fosse stata sciolta.

Da allora, ogni cinquecento anni, nel mondo nasce una bambina la cui pelle sprigiona un profumo sublime che solo i membri delle Famiglie possono riconoscere.

Al compimento del diciassettesimo anno di età, la fanciulla viene rivendicata dal primo figlio maschio di una delle Sette Famiglie, che trasforma il suo corpo col proprio sangue e che fa di lei la sua sposa e la sua regina."

Poi il nonno mi fece scendere dalle sue ginocchia e mi disse di andare fuori a giocare con i miei cugini e le mie cugine e sebbene quella storia mi fosse piaciuta più di tutte le altre, la dimenticai quasi completamente poco tempo dopo.

Da allora sono passati tredici anni.

Tredici anni in cui la vita mi ha insegnato che le favole sono spazzatura per ammaestrare le bambine a sognare il Principe Azzurro e la scarpetta di cristallo.

Perché non c'è nessuna Fata Madrina a prepararti per il ballo e nessun bacio d'amore eterno a risvegliare quella comatosa di Biancaneve in esaurimento nervoso dopo aver pulito il bagno dei nani.

Ci sei solo tu e la vita di tutti i giorni.

Tu e le lotte che devi affrontare quotidianamente, con le tue sole forze.

Tu e tutto quello che puoi afferrare per soddisfare voglie e desideri.

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