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Quella notte decidemmo di dormire a turno: uno riposava mentre gli altri due stavano di guardia. Il primo che ebbe l'onore di riposare per alcune ore fu Giorgio; dopo quello che era successo si meritava un po' di riposo. Daniel rimase con lui in camera mia mentre io rimasi in cucina. Guardavo nervosamente l'orologio, chiedendomi per quanto tempo questa follia sarebbe andata avanti; il ticchettio delle lancette risuonava nella mia cucina, sentivo le palpebre pesanti e più cercavo di tenere gli occhi aperti, più questi si chiudevano. Non rendendomene conto, poggiai la testa sul tavolo e mi addormentai; non trascorse molto tempo, ma quanto mi risvegliai ero nel buio più totale. Lentamente, procedendo a tentoni, accesi la luce e con mio grande spavento, vidi che tutte le ante e tutti i cassetti dei mobili erano aperti; in più, tutti gli oggetti ed i soprammobili si trovavano sparsi in giro, sul pavimento. Corsi velocemente in camera mia ma quando entrai, la situazione era pressoché identica: ante dell'armadio e cassetti aperti, oggetti sparsi sul pavimento. Ma ciò che mi fece rabbrividire, fu non trovare più i miei due amici.

Ancor prima di cercarli, Giorgio mi afferrò per una spalla e mi trascinò nuovamente in cucina dove Daniel cominciò a fissarmi in modo strano; aveva il viso pallido e lo sguardo rancoroso. <<Che... che succede?>> Chiesi spaventato al mio amico. <<Tu stanotte morirai.>> Disse tenebroso. <<Cos...>> Non ebbi neanche il tempo di parlare che lui mi saltò addosso, come una belva inferocita; nella colluttazione sbattei la testa sul bordo del tavolo e svenni. <<Lore? Lore mi senti!? Svegliati dai!>> Aprii lentamente gli occhi e vidi Daniel difronte a me che mi osservava preoccupato; mi alzai di scatto. << Stammi lontano! Non... non mi toccare!>> Gli gridai allontanandolo da me. <<Ma che ti prende? Guarda che non ti mangio mica, eh!>> Lo guardai incredulo. <<Tu sei pazzo! Che cazzo ti è passato per la testa stanotte!?>> Urlai. <<Io? Cosa ti è passato a te, per la testa... Volevi tirarmi un piatto addosso!>> Non potevo credere a quello che stavo sentendo. <<Cosa? Tu volevi uccidermi!>> <<Impossibile... stiamo diventando matti!>> Disse preoccupato Daniel poi, continuammo a discutere su quanto accaduto poche ore prima ma non riuscimmo a venirne a capo.

Mezz'ora dopo, mi recai in cucina: Giorgio aveva sistemato tutto ed aveva preparato la colazione, sembrava di ottimo umore quella mattina. <<Posso chiederti una cosa?>> <<Certo!>> Disse il mio amico. <<Che cosa è successo esattamente stanotte?>> Gli chiesi serio. Lui mi guardò sospirando. <<Non lo so... io ho dormito tutta la notte...>> <<Ma... non è possibile! Tu stanotte mi hai afferrato per una spalla e mi hai portato in cucina da Daniel!>> <<Te lo giuro, Lore! Ho dormito tutta la notte!>> Capii che era sincero e capii anche che, ognuno di noi tre aveva vissuto, per qualche strano motivo, un esperienza diversa. Ad un tratto Giorgio si sedette vicino a me e mi osservò attentamente. <<Cosa c'è? Vuoi uccidermi anche tu adesso?>> Gli dissi cinico. Lui restò in silenzio, continuando a esaminare un punto non specificato del mio corpo. <<Come te li sei fatti questi graffi?>> Mi chiese dopo. <<Quali graffi?>> Il mio amico mi indicò un punto sul collo. Mi alzai e corsi ad esaminarmi allo specchio: avevo tre grossi tagli sul collo, non sanguinavano ma sembravano molto recenti.

<<Io ricordo di aver battuto la testa... non mi ricordo di essermi graffiato in questo modo... sarà stato Daniel?>>

OtherWorld || Lorenzo OstuniWhere stories live. Discover now