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Erano solo coincidenze o eravamo davvero riusciti ad evocare gli spiriti? Doveva per forza esserci una spiegazione... Purtroppo, durante la notte seguente, altri strani fatti si verificarono. Fui svegliato di colpo da un urlo proveniente dalla cucina, erano le 04:26. Assonnacchiato e spaventato, andai a controllare. Con mia grande sorpresa, trovai la porta del frigorifero aperta ed un brivido mi scosse. "Calma... calma... non pensiamo subito ai fantasmi. L'avrò dimenticata aperta." Pensai rincuorandomi. Così mi avvicinai e la chiusi, assicurandomi che non si aprisse da sola. Diedi una rapida occhiata in giro poi, mi diressi in camera spegnendo la luce; ma qualcosa continuava ad illuminare lievemente la cucina. Mi voltai. La porta del frigorifero era di nuovo aperta. Corsi a richiuderla, e piazzai davanti al frigo, una robusta sedia. "Così non ti muovi più!" Tornai velocemente in camera e mi misi sotto le coperte, sperando di riaddormentarmi; mezz'ora dopo, squillò il mio cellulare. Era Giorgio.

<<È qui... Lore... è qui!!>> Urlò terrorizzato. <<Chi!?>> Gli chiesi preoccupato. <<Il demonio!>> <<Ma che cazzo stai dicendo!? Ma sei scemo o cosa?>> Il telefono si ammutolì di colpo. <<Giorgio? Mi... mi senti? Pronto?>> Scostai il cellulare dall'orecchio e guardai lo schermo: la chiamata era terminata. Provai a richiamarlo ma la telefonata non partiva, il telefono restava muto. <<Cazzo...>> Poco dopo ricevetti una seconda chiamata, questa volta, da parte di Daniel. <<L... Lore...? C'è qualcuno davanti al mio letto...>> Disse con voce tremante. "Prima Giorgio, adesso Daniel.... apposto!" Pensai nervosamente. <<Qualcuno chi!? Il demonio?>> Chiesi sarcasticamente. <<F... forse...>> Il tono della sua voce mi fece rabbrividire. <<Stai calmo! Non è niente... è tutto nella tua testa!>> <<No... no, Lorenzo mi devi credere! È qui, posso vederlo!>> La situazione cominciava a farsi parecchio inquietante. <<Ehm... mandalo via allora! Dai, è quasi mattina!!>> Dissi scocciato. <<Guarda che non sto scherzando... Verrà anche da te...>> Replicò serio il mio amico terminando la chiamata. Posai il cellulare sul comodino e rimasi a pensare, tutto ciò era assurdo.

Il giorno dopo, quando mi recai in cucina, notai la porta del frigo nuovamente aperta e la sedia che avevo messo davanti ad esso si trovava dall'altro lato della stanza, come se qualcuno l'avesse lanciata con forza; ma il peggio doveva ancora arrivare anzi... arrivò quella stessa notte. Mentre lavoravo, seduto davanti al PC, sentii il secco 'TAC' dell'interruttore e la luce della cucina si accese. Mi voltai e, di scatto, mi alzai dalla sedia. Con il cuore a mille mi avvicinai lentamente e quando varcai la soglia la luce si spense; la riaccesi di colpo e notai che l'anta del mobile in cui tenevo i piatti ed i bicchieri era appena stata aperta, potevo vederla vacillare lentamente. <<Chi sei!?>> Urlai, ma nessuno mi risposte. <<Vattene via!!>> Rimasi immobile, pietrificato dalla paura. Ad un tratto, un piatto volò letteralmente fuori dal mobile e scagliò verso di me; feci in tempo ad abbassarmi, per poco non mi colpiva in piena faccia.

Urtò violentemente il muro e si frantumò sul pavimento. 

OtherWorld || Lorenzo OstuniDonde viven las historias. Descúbrelo ahora