34.Siamo uniti se a capirsi basta il silenzio

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COSIMO

Dopo la sua risposta non mi ero alzato, non ero andata a fermarla, non avevo fatto niente.
Ero rimasto immobile, incerto su cosa fare.
Anche questa volta aveva ragione lei, scappando non avrei risolto niente.
Rimasi a pensare per qualche minuto, dopodiché rientrai in casa, speravo non fosse incazzata in maniera eccessiva, non avrei sopportato di litigare ancora.
Risentivo dello stress e della stanchezza, vivevo con il timore di essere scoperto.
Sapevo anche che erano paranoie insensate, avevo fatto quel lavoro per anni e anni senza farmi sgamare, perché avrebbero dovuto farlo proprio in quell'occasione?
Una volta in salotto mi accorsi che Giulia non c'era, ma in compenso c'erano Vigo e Joe.
"Fra, ascoltami un attimo : non é possibile che ogni tre per due la fai incazzare, non so che cosa sia successo ma smettetela di litigare e scopate di più, che poi andate in crisi." Disse Jake da seduto alla poltrona.
"Cosimo, portala in vacanza, siete stanchi entrambi." Consigliò Joe.
"Adesso dove é andata?"
"É uscita con Deborah e i bambini, saranno andati a fare una passeggiata."
"Okay, la vado a cercare... Poi pianificheremo un vacanza."
"Andate al mare, almeno vi rilassate un po' "
"Non é una cattiva idea, ci può stare." Commentai.
Presi la giacca e salutai gli altri due, per poi uscire a cercarla.
Provai a chiamarla al telefono ma nin rispose, come di suo solito aveva messo il silenziatore.
Continuai a camminare per almeno venti minuti, fino a quando non le vidi, lei aveva in braccio Francesco, il primogenito di Emi, e Deborah aveva la bambina nel passeggino.
Giulia sembrava spensierata e felice con il bimbetto in braccio, abbozzai un sorriso quando vidi che si era riuscita a rallegrare.
Aspettai che mi fossero abbastanza vicine per avvicinarmi, per fortuna Deborah si rese conto subito della situazione e si prese a carico anche Franci, che dopo mille saluti da parte mia e di Giulia, si convinse che era meglio tornare a casa a giocare.
"Ci vediamo dopo, vi aspettiamo." Ci sorrise a moglie di Emi.
"Grazie."
Misi un braccio sulle spalle di Giulia ed iniziammo a camminare, eravamo di nuovo in quel silenzio tombale che tanto odiavamo.

GIULIA

Aveva un braccio sulle mie spalle e camminava a passo lento, nessuno dei due parlava, eravamo come due sconosciuti.
Pensai che stesse pensando a cosa doveva dire, ma non ne fui convinta più quando vidi che continuava ad avere lo sguardo fisso verso la strada.
Forse si era incantato, forse era stanco di tutto e di tutti, della situazione di merda che stavamo vivendo e dello stress che si stava accumulando su di noi, lo stesso che prima o poi ci avrebbe schiacciato completamente e ci avrebbe distrutti dentro.
Decisi che era meglio dare inizio alla conversazione, stare zitti non avrebbe giovato a nessuno dei due.
"Cosimo..." richiamai la sua attenzione, "Sono stanca di litigare."
"Anche io, Giu' " ammise.
"Che cosa vuoi fare?" domandai, sperando solo che non se ne uscisse con qualche pausa di riflessione o cose simili.
"Penso che una vacanza faccia bene a entrambi, dobbiamo solo resistere fino a dopodomani, poi tutto questo sarà finito per davvero."
"Lo spero tanto, Cosimo."
"Fidati, questa volta sarà così."
"Possiamo sederci? Sono stanca." chiesi indicando una panchina che avevo notato in precedenza.
"Certo, andiamo."
Andammo a sederci sulla panchina, in quel momento mi sentivo fragile come una foglia e persa, non sapevo veramente più dove andare a parare.
Cosimo mi tirò sulle sue gambe, io mi sistemai di lato e sprofondai la faccia nell'incavo del suo collo, non volevo che rovinasse quel momento con una delle sue solite battute, anche perché non avrei reagito bene.
"Abbracciami e non rompere i coglioni." sussurrai.
Sentii le sue braccia forti stringermi, in quel momento non volevo altro.
Chiusi gli occhi quando sentii il naso pizziacare e la gola fare male, tutto lo stress accumulato stava trovando la via di uscita.
Inevitabilmente gli inumidii il collo, o comunque si accorse delle mie lacrime.
Mi lasciò un bacio sulla guancia e mi strinse ancora.
"Ci sono io, non piangere."
"Ora mi passa." sussurrai con voce strozzata.
Mi strinse ancora fino a quando non mi calmai del tutto, rimasi attaccata a lui più del dovuto, ma non fu una cosa negativa.
Entrambi avevamo bisogno di stare insieme da soli, dovevamo dedicarci un po' di tempo.
"

Dove vuoi andare?" Domandò stringendomi ancora.
"In vacanza, intendi?" Chiesi con il viso appoggiato all'incavo del suo collo.
"Sì."
"É uguale, basta andare via da Milano per un po' "
"Che ne dici delle Canarie? Ti va di andare al mare?"
"Va benissimo, va benissimo."
Mi staccai e gli stampai un bacio sulla guancia, per poi alzarmi e guardarlo sorridere.
Era proprio bello quando sorrideva, pesai che fosse una delle cose più belle che avessi mai visto.
"Andiamo?"
"Certo."
Si alzò dalla panchina e tornammo a casa.
Nel tragitto parlammo di cose futili, nulla di veramente importante.
Sentivo che una vacanza avrebbe fatto bene a tutti, dovevamo staccare il prima possibile.
Speravo solo che non ci fossero casini nella vacanza, non avrei retto ancora.
Tornammo a casa di Marra e successivamente andammo tutti a cenare da ospiti da Joe, il ristorante che aveva aperto da poco era sui navigli e sembrava essere un buon affare.
Era un locale per gente altolocata e con la puzza sotto al naso, insomma, era perfetto per la gente con i dindi.
In quell'ambiente non mi ci trovavo, non era il mio posto e mai lo sarbbe stato in mezzo alla gente così.
Non ero mai stata una figlia di papà, però i soldi non mi erano mai mancati, anche se tutto -o buona parte- dei soldi provenivano dal conto in banca di Fabrizio.
Scacciai tutti i pensieri e tornai alla cena, eravamo tutti combinati un po' così, non eravamo di certo conciati come quelli del ristorante.
Cosimo era accanto a me e continuava a ridere e scherzare con Marra, che era quello con l'umore più strano di tutti.
Lo stavo fissando da qualche minuto proprio perché volevo capire come stesse : mi sembrava di un'allegria forzata, i suoi occhi si erano incupiti da quando aveva ricevuto una telefonata anonima, forse la stessa di quando io e Cosimo eravamo a Parigi.
Qualsiasi cosa stesse nascondendo mi metteva ansia, perché un problema suo era un problema della gang, della squadra.
A parte qualche intoppo, la cena filò liscia come l'olio, tutto sommato non era poi così male stare lì, se non fosse stato per tutta la gente che c'era, sarebbe stato perfetto.
Uscimmo per primi io e Marra, tutti gli altri avevano fatto tappa al bagno, mentre noi due eravamo usciti per fumare la sigaretta post cena.
Mi accesi la mia Marlboro Gold e passai l'accendino al buon Marra, che fece esattamente come me.

"Marra, tutto bene?" Me ne uscii dal nulla, volevo porgli questa domanda dall'inizio della cena ma non mi sembrava il caso, visto che c'erano tutti.
"Sì, certo." Mi rifilò un sorriso falso,"Tu, invece?"
"Tutto bene... Mi sembravi un po'... Forzato."
"Per niente, sono solo stanco."
"Sicuro che non ci siano problemi?"
"No, non c'é nulla di grave."
"Quindi un problema c'é, anche se non é grave." Ragionai ascoltando la sua risposta.
"Beh, qualcosa sì, a dire il vero..."
"C'entra Cosimo?"
"Direi di no."
"Che cosa succede esattamente?"
"Le solite cose... Mi sa che dopo questa devo iniziare a pensare di farmi qualche anno dentro."
"Dici che verremo sgamati?"
"Spero di no."

Okay, okay, questo capitolo non é venuto esattamente come pensavo.
Riconosco che sia più corto dei soliti capitoli, ma questo, se vogliamo, dovrebbe essere 'di passaggio'.
Dal prossimo capitolo dovrebbero essere più interessanti o almeno lo spero.
Purtroppo siamo quasi alla fine, pensavo di fare in totale 40/42 capitoli.
Se avete voglia, passate da queste storie :

-back in time; s.e. / cinygionata (su Sfera Ebbasta)
-Il mondo che ho letto nei libri dov'è! / Olanda_2004 (su Tedua)
-La bella e la bestia di satana (su Mostro)  / Alexa_Wrong
-La teoria della musica / nurxdiego (su Izi)
Più in generale, passate dai profili di
Fra_wild_bandana777_tedz_  e aurorapavan_ (se mi sono dimenticata qualcuno, mi scuso in anticipo)

Grazie per l'attenzione, al prossimo capitolo❤

Scarface || Gué PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora