13. Paris, France

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COSIMO'S POV
Mi facevo schifo da solo, non dovevo scendere a patti con qui due.
Ero terribilmente geloso di lei, non volevo che nessuno la toccasse.
Quando uno ha a che fare con i soldi finisce così, che per una valigia piena di fogli viola cede la sua donna ai primi che passano
Mi era sfuggito tutto di mano e per un momento ho temuto il peggio.
Era naturale che non si fidasse più di me, e aveva tutte le ragioni.
Era stretta a me, volevo proteggerla.
I capelli biondi le ricadevano sulla faccia, le spostai una ciocca di capelli dietro all'orecchio e le accaezzai una guancia.
Era morbida e leggermente umida, aveva pianto ancora.
Sembrava tranquilla mentre dormiva.
Volevo partire con lei al più presto, dovevo solo trasferire i soldi nel mio conto all'estero e il gioco era fatto.
Avrei avuto abbastanza soldi per mantenere quattro famiglie.
Ovviamente avevo i miei progetti, volevo lanciare una linea di abbigliamento.
Avevo questo sogno da un sacco di tempo e lo avrei voluto realizzare al più presto.
Ero sicuro, quello sarebbe stato il mio ultimo colpo.
Volevo fare soldi legalmente e non avere più a che fare con quella merda.
Mi sentivo troppo in colpa nei suoi confronti.
La avevo vista nel locale scappare via dopo avermi visto fare il coglione con la troia di turno.
La verità era che volevo dimenticarmi di lei, non volevo innamorarmi ma ormai era troppo tardi.
Mi aveva fottuto il cervello.
Non sapevo se fidarmi di lei o no, se avessi di nuovo scoperto di essere cornificato con uno dei miei più cari amici, sicuramemte avrei iniziato di nuovo con la coca e con tutto il resto.
Oltretutto le avevo promesso che avrei fatto luce sulla morte di suo padre.
Cercai di scacciare tutti i pensieri e di addormentarmi, e stranamente ci riuscii.

Mi svegliai abbastanza tardi, ero ancora abbracciato a lei e ci tenevamo caldo.
Dopo poco si svegliò anche lei.
"Come stai?"
"Più o meno" rispose vaga.
Eo sicuro che ci fosse qualcosa che non andava.
"Andiamo a fare colazione?"
"Sì, meglio"
Aveva lo sguardo perso nel vuoto e sembrava avessse la testa da un'altra parte.

"Mi spieghi cos'hai?" Chiesi piazzandomi davanti a lei.
La guardavo dritto negli occhi, quel luccichio non c'era più, pensai che anche lei dovesse essere stanca di tutto questo.
"Niente Cos, solo non mi sento bene"
"Dovrei crederti?"
"Forse" disse a bassa voce.
"Ho bisogno di staccare un po' " continuò.
"Parigi è lì che ci aspetta"
Alzò lo sguardo e mi guardò incredula.
"Ti avevo detto che ci saremmo andati insieme, no?"
"Pensavo che alla fine ci andassi con quella con cui eri al bar, insomma, sembravate...affiatati" spiegò.
"Quella là mi ha già stancato, non voglio avere a che fare con gente che punta solo ai miei soldi"
"Oh beh, è giusto, solo che non capisco perché..."
"Perché voglio te e non altre?"
Lei annuì.
"È semplice, ho trovato in te quello che in tutte le altre non ho mai trovato" dissi senza pensarci troppo su.
"Oh...capisco"
"Quindi scendiamo giù?"
"Va bene"
La presi per mano e scendemmo giù, in cucina c'era casino e la cosa era abbastanza strana dato che negli ultimi tempi erano tutti col fucile spianato.

"Buongiorno"
"Ciao Guè, ciao Giu' " disse Ilaria mentre preparava il caffè.
"Dobbiamo dividere i soldi"
"Va bene,  quanto ci spetta a testa?"
"Un bel po' " disse porgendoci due assegni.
"Come mai due?" Chiese vedendo i due pezzi di carta.
"Ho saputo di cosa è successo, in fin dei conti te li meriti"
"Oh...grazie allora"
"Dovere"

Posai gli assegni in sulla mensola e ci sedemmo per fare colazione.
"Giu', dopo allora andiamo a prendere i biglietti,  che ne dici?"
"Sì, sarà divertente"
"Dove andate di bello?" Chiese Ilaria sedendosi accanto alla figlia.
"Volevamo andare a Parigi per qualche giorno"
"Bella idea, anche noi andremo in vacanza tra qualche settimana" se ne uscì Fabrizio mentre continuava a contare i soldi.
"Bello" commentò Giulia schifata.

Volevo staccare anche io e rimanere un po' solo con lei.
Insomma, avevo un casino nella testa e non sapevo come venirci a capo.
Da una parte c'era Marra che continuava a ripetermi che se volevo fare il boss potevo anche dimenticarmi delle donne, e dall'altra Jake diceva che da solo non avrei tirato avanti ancora per molto.
Oh, fanculo.

Scarface || Gué PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora