Chapter IV

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Si risveglió con un profumo aspro in bocca e nelle narici, non capiva dove fosse «Herm finalmente ti sei svegliata» la ragazza fece una smorfia guardando il rosso con aria stanca e confusa.

Le sembrava tutto così strano, confuso, diverso.

Lei si sentiva diversa, sottosopra «eravamo in pensiero per te» continuò Ron, abbracciandola di slancio, strozzando la mora.

Hermione, debole, ricambiò l'abbraccio come se fosse l'unica salvezza in quel momento.

Eppure quell'abbraccio di Ron era diverso...quasi come se fosse pentito.

Lei sospirò, si sentiva stanca, aveva bisogno d'affetto, non era momento di fare supposizioni «che è successo» disse, rivolgendo lo sguardo verso Ginny.

La ragazza sospirò, guardando distrattamente Harry mentre Ron si staccava lentamente dalla mora «come ti senti?» Hermione non trovò risposta alla domanda.

Era ancora spaesata, la testa le faceva male, sentiva perfino il braccio bruciare. Per non parlare del vuoto di memoria.

Ron la fissò con uno sguardo triste «stavi andando in biblioteca quando sei svenuta. Sei qui da circa una settimana e quattro giorni» Hermione lo fissò bianca in viso.

Era in infermeria da quasi due settimane, erano due settimane che era caduta in una specie di coma e nessuno aveva pensato di svegliarla «SONO QUI DA QUANTO?» urlò in uno scatto di adrenalina e stupore.

Sentì la gola secca ma non ci fece caso «ho quasi due settimane di lezione arretrate!» continuò ancora, sotto lo sguardo sconvolto dei presenti.

Harry fu il primo a ridere, seguito da Ginny.

Ron, invece, fece un mezzo sorriso «sempre la solita..» sussurrò il bambino che era sopravvissuto.

Hermione si mise meglio a sedere, stropicciandosi un occhio stanco e sbadigliando rumorosamente «e chi devo ringraziare per essere arrivata sana e salva in infermeria» i tre si fissarono negli occhi, zittendosi immediatamente.

Hermione li guardava confusi, sentiva il cuore pesante nel petto, i pugni chiusi di Ron, le nocche bianche e gli occhi carichi di rabbia le fecero intendere che nessuno dei tre era il suo salvatore.

«Draco Malfoy» sibilò il rosso, la lingua tra i denti e lo sguardo furioso.

Hermione fu quasi...sollevata.

Malfoy l'aveva salvata e la consapevolezza che fosse stato lui a farlo la rendeva inquieta.

Non sapeva più cosa provava per lui.

Non gli piaceva, non gli voleva bene, non lo amava ma non lo odiava più «e perché avrebbe dovuto? Davvero quel Draco Lucius Malfoy l'avrebbe fatto?» li fissò dritti negli occhi, ponendo quella domanda come se in realtà la stesse ponendo a se stessa.

In realtà era proprio così perché ormai Hermione non lo capiva più, non capiva più i gesti, le parole e gli atteggiamenti che il biondo le riservava.

La confondeva e lei odiava, per non dire detestava, non comprendere qualcosa.

Harry la fissò con sguardo duro, annuendo «non è il momento di pensare a Malfoy, abbiamo altro a cui pensare. Hermione riposati, parleremo di questo più tardi» lei annuì, non volendo più continuare quel discorso.

Ron le baciò una mano, fissandola negli occhi diversi, lo sguardo duro ad intendere quelle parole silenziose, quelle parole non dette che fecero inarcare un sopracciglio ad Hermione.

Il ragazzo si alzò con ancora lo sguardo di Hermione addosso mentre la piccola rossa di avvicinò lentamente al letto dell'amica.

Harry si trascinò Ron dietro, senza dire nulla «dobbiamo parlare» affermò brusca la rossa, sedendosi allo stipite del letto.

Mudblood ||Dramione|| {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora