Capitolo 13

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Skylar

"Ha trovato uno Smith! Dopo quattordici anni ne ha finalmente trovato un altro."

Ripenso ancora a queste parole, incapace di credere che ciò sia vero.

Non può essersi davvero consegnato ai Dark Soul! Per anni ci siamo nascosti da loro per sfuggire al medesimo destino che spettò ai nostri genitori, con il costante rischio di essere trovati.
Se davvero ha fatto questa scelta ora è in grave pericolo.

Mi fa male sapere che la causa della sua morte potrei essere io. Egoista...
Ho pensato solo a me.

Adesso non posso andare avanti con questa stupida fuga. Non posso lasciarlo solo. Ha bisogno di aiuto e di sapere che io ci sono, che sono ancora viva.

Forse non sarei dovuta scappare. Forse avrei dovuto cercare di comprendere il suo dolore, lo sconforto nel sapere che da un momento all'altro avrebbero potuto trovarci e ucciderci.

Ha sempre messo me prima di sé stesso, e io non l'ho mai capito.

Ricordo il suo volto stanco, la sua espressione cupa.
Quando andava avanti e indietro per la mia stanza, urlandomi di smetterla di fare i capricci, di smetterla di fantasticare sul mondo esterno e che i sogni corrodono l'anima come acido.

Tutte le sere si chiudeva in camera sua, si sedeva ai piedi del letto e iniziava a piangere.

Una volta lasciò la porta socchiusa e io curiosa guardai oltre. Aveva le mani tra i capelli e tirava questi ultimi con forza. Le lacrime correvano sul suo viso con impeto e il suo respiro era irregolare. Sulle sue gambe prendeva posto una foto che ritraeva la nostra famiglia al completo.

"Non potrò mai riavervi indietro..." aveva sussurrato.

"Tutto per colpa sua! Del suo stupido piano! Io non potrò mai più rivedervi!" la sua voce si alzò prima che scagliasse la foto contro la parete.

La cornice si ruppe e centinaia di piccoli cocci di vetro si sparsero sul pavimento.

Io me ne andai subito dopo, incapace di vedere quello che era diventato mio fratello, di vederlo così debole.

Durante il giorno, invece, si dimostrava impassibile, come privo di emozioni. Non era più lui...
Pareva... vuoto. Senza anima. Come se quell'incendio lo avesse bruciato all'interno e le sue ferite non fossero mai riuscite a rimarginarsi, lasciando solo caos e cattiveria in lui.

So di aver perso il vero Jace molti anni fa, ma non posso permettermi di perdere anche quello che ne è rimasto.

La mia priorità adesso è trovarlo e assicurarmi che stia bene.
Io posso aiutarlo... Io devo aiutarlo.
A tornare il ragazzo fantastico che in realtà è. A superare la morte dei nostri genitori.
Insieme siamo più forti che soli.

La mano di Tyler è ancora premuta sulla mia bocca. Sento il suo petto alzarsi ed abbassarsi sfiorando la mia schiena e il suo respiro caldo che mi solletica il collo.

Lentamente allontano la sua mano dal mio viso e cerco di sporgermi in avanti.

-"Che stai facendo? Finirai per cadere." sussurra, ma io ignoro apertamente la sua domanda. Insomma, è ovvia la risposta!

-"Se ne sono andati?" domando invece, ansiosa.

-"Si... "

-"Loro... Loro erano..."

-"Dei Dark Soul." ringhia, pronunciando il nome di quei mostri al posto mio.

Tutto sembra più vero. Vedere dei componenti di quel branco non fa che darmi delle conferme, darmi la certezza che mio fratello non è più al sicuro.

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