18.Rivelazioni

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La serata non si era rivelata così entusiasmante, avevo giocato anche io ma non avevo vinto molto.
Erano al massimo una mazzetta e mezza, non di più.
Anche Cosimo tra vincite e perdite portò a casa una somma simile.
Eravamo in macchina e stranamente anche sobri, il mio sguardo era perso fuori dal finestrino mentre il suo era fisso alla strada.
Con quella camicia bianca era stupendo.
"Dove stiamo andando?"
"Aspetta e vedrai" disse sorridendo e facendo brillare il dente d'oro.
"Dai Cosimo, mi sto addormentando"dissi sbadigliando.
"Dormi"
"Potrei farci un pensierino"
"Ti sveglio quando siamo arrivati"
Ci pensai un attimo, se mi fossi addormentata non avrei potuto indovinare dove stessimo andando.
Amavo ed odiavo le sorprese.
Ero abituata ad avere tutto sotto controllo e a pianificare tutto anni e anni prima.
Nel giro di una mezz'oretta arrivammo a destinazione, sembrava un punto panoramico.
Scendemmo e m'infilai la giacca, dopo presi per mano Cosimo e passeggiammo fino al punto più alto, quello da dove si poteva vedere tutta la pianura.
A risaltare nel buio c'erano solo le luci delle case e delle città, sembrava tutto così tranquillo da là sopra.
"È stupendo" commentai affascinata.
"Già" disse mettendomi una mano sul fianco "È la prima volta che ci vengo con qualcuno, solitamente tenevo questo paradiso solo per me"
Sorrisi inconsapevolmente a quelle parole, era bello che volesse condividere quello spettacolo con me.
Si abbassò alla mia altezza e si avvicinò col viso, per poi lasciarmi un bacio a stampo.
Misi le mani dietro al suo collo e lo tirai a me, per poi baciarlo come si deve.
Le sue mani erano dietro la mia schiena, eravamo in una sorta di abbraccio.
Era tutto stupendamente bello.
Camminammo a zonzo per lì ancora un po', dopo tornammo alla macchina.
Avevo addosso la sua giacca, erano le prime ore del mattino e faceva discretamente freddo.
La stanchezza si inziava a far sentire, tanto che inciampavo ogni tre passi.
Salimmo in macchina e mi appoggiai con il gomito al finestrino.
Mi appisolai leggermente, ero come in una specie di dormiveglia.
"Vabbè buonanotte" disse ridendo, probabilmente alla vista di me mezza addormentata sul sedile.
Mugulai qualcosa come per dargli la buonanotte e mi addormentai.

Al mio risveglio ero avvolta in un piumone bianco con accanto Cosimo.
Eravamo schiena contro schiena e sembrava dormire tranquillo.
Mi alzai senza fare rumore e andai a cercare qualcosa da fumare.
Gironzolai per casa finchè non trovai il necessario per una buona canna, la rollai e tornai a letto.
Mi sedetti sotto il piumone e me l'accesi, era impressionante il modo in cui mi stavo prendendo bene in quel momento.
Più facevo tiri e più tutto sembrava essere bello e calmo, le immagini di mia madre che tirava in salotto iniziavano a sparire temporaneamente, facendosi largo al relax più totale.
Lui si rigiro un attimo e aprì gli occhi abbastanza disorientato.
"Giulia?" chiese sedendosi accanto a me.
Gli rivolsi lo sguardo e lo incitai a continuare.
"Fammi fare un tiro"
"Tieni"
Gli porsi la seconda canna e la finì anche.
"Tranquillo eh"
"Cosa vuoi, te hai già fumato abbastanza" disse ridendo.
Non era proprio fatto, era soltanto preso bene.
"Tra poco è natale" gli feci notare.
"Già, però di restare a Milano non ne ho proprio voglia"
"Idem"
"Dopo guardiamo un po' "
"Va bene"

Quando ci scese la botta ci alzammo, lui andò a farsi una doccia ed io persi tempo sul divano.
Navigavo su internet per una possibile meta dove trascorrere le vacanze.
Qualche idea l'avevo già.
Dopo natale dovevo per forza iniziare a pensare ad un lavoro vero, non mi andava di fare la mantenuta.
"Se vuoi il bagno è libero" disse tornando tutto gocciolante in salotto.
"Okay"
"Idee per la vacanza?"
"Ci stavo pensando"
"Quindi dove vuoi andare?"
"Pensavo che sarebbe figo andare al mare"
"Sud America quindi"
"Anche in Spagna va benissimo"
"Vediamo cosa riusciamo a fare"
"Tu a cosa avevi pensato?"
"Qualcosa come Amsterdam o cose così"
"Capito"
"Vestiti che oggi abbiamo una giornata impegnativa"
"Tipo? "
"Prima bisogna far cantare il primario di medicina legale, dopo bisogna andare in giro a raccogliere informazioni"
"Bene bene"

Tornai in camera e raccolsi i miei vestiti, mi infilai in bagno e mi buttai sotto la doccia.
Feci tutto velocemente, ero agitata e allo stesso tempo contenta di far luce sul caso di mio padre.
Speravo che in questo modo avesse giustizia.
Nel giro di mezz'ora eravamo già in macchina in direzione Cologno Monzese.
"Non dovremmo andare al Niguarda?"
"Tecnicamente sì, ma il medico che interessa a noi oggi ha il giorno libero"
"Quindi stiamo andando sotto casa sua?"
"Praticamente sì"
"Parlerà?"
"Non lo so, ma faremo il possibile"
La sua mano si staccò dal volante per arrivare accanto alla mia e stringermela.
Aveva capito che ero in ansia.
"Non preoccuparti, ce la faremo"
"Ora che ci penso, non abbiamo ancora detto a nessuno del nostro fidanzamento" ricordai.
"Giusto, magari quando andiamo a cena da Emi lo diciamo"
"Sì anche"
"Credo che prima di natale faremo un cenone con tutta la crew, più o meno intorno al 20...Domani è il 16 quindi è una roba veloce"
"Già" abbassai lo sguardo.
Lui continuava a guidare tranquillo.
"Cosimo... " attirai la sua attenzione chiamandolo per nome.
"Sì?"
"Domani avresti voglia di accompagnarmi in un posto...?"
"Va bene, ho capito tranquilla"
"Grazie"
"Figurati"
Il giorno dopo sarebbe stato l'anniversario della morte di mio padre, erano nove anni che non c'era più.
Odiavo quella data, speravo sempre di dimenticarmene in qualche modo.
Quel giorno lì di solito lo passavo chiusa in casa, nei primi anni non volevo vedere nessuno, compresa mia madre e Fabrizio.
L'anno prima ero stata in campeggio con Alex proprio in quel periodo, non ero stata male ma sentivo la sua mancanza ugualmente.
"Se vuoi parlarne ci sono, lo sai" spezzò il ghiaccio.
"Sì sì... Grazie davvero"
"È il minimo"

Nel giro di poco arrivammo a destinazione, la casa del tipo non doveva essere molto distante da lì.
Ci incamminammo verso uno dei tanti palazzi e cercammo il civico 18.
Una volta trovato, citofonammo all'interno giusto e aspettammo che desse segni di vita.
"Chi è?" chiese dal citofono.
"Fini, Cosimo Fini"
"O-Okay, salite"
Ci aprì il portone e salimmo al terzo piano.
Ci ritrovammo sulla porta un signore sulla cinquantina, aveva un'aria intimidita alla vista del ragazzo accanto a me.
"Salve"
"Buongiorno" disse Cosimo stringendogli la mano.
Ci fece accomodare in salotto e si sedette di fronte a noi.
"Cosa volete sapere di preciso?"
"Tutto quello che c'è da sapere sul caso"
"N-Non potrei dirlo, c'è il segreto professionale"
"Si ricorda i patti? Non penso voglia perdere il lavoro" lo intimidì.
"Per questa volta possiamo fare un'eccezione"
"Ecco" commentò Cosimo.
"Quando il paziente arrivò in ospedale era già clinicamente morto, un proiettile gli aveva perforato un polmone causando l'emorragia, io dovetti segnalare a chi di dovere il fatto che il paziente non fosse morto per cause legate all'incidente ma in tutta risposta mi dissero che sulla cartella clinica avevano già messo che la causa della morte sarebbe stata per un trauma cranico. Dissero che era meglio così, che se avessimo detto che era morto sul colpo non ci sarebbe stata un'inchiesta e nessuno avrebbe dovuto pagare avvocati"
"Un'inchiesta per cosa, mi scusi? "
"In primo luogo per malasanità, in secondo luogo per omicidio colposo"
"Mi sta dicendo che mio padre è stato ucciso?"
"Proprio così, il proiettile è stato fatale"
"Ha idea di chi può essere stato a sparare?"
"No, non conosco le dinamiche dell'incidente, forse quelli del soccorso potrebbero sapere qualcosa" spiegò.
"Ho-ho capito, grazie" dissi visibilmente scossa.
Non era una cosa da tutti i giorni scoprire che ti avevano ucciso il padre.
"Ho ancora una domanda da fare" dissi spezzando il silenzio che nel frattempo si era creato.
"Mi dica"
"Se i soccorsi fossero arrivati prima, mio padre si sarebbe salvato?"
"Presumo di sì, quando è arrivato in ospedale era spirato da pochi minuti"
"Grazie mille" disse Cosimo, alzandosi.
"Si figuri"
Lo ringraziai calorosamente e uscii da quella casa.
Camminai a testa bassa fino alla macchina, dovevo ancora capire tutto quello che era successo.
Avevo solo impresse le immagini di me e mia madre in ospedale.
Del medico quando ci comunicò la morte di mio padre e dell'ultima volta che lo vidi.

"Giu' "
"Sì?"
"Tutto bene?"
"Sì... Sì, più o meno"
"Andiamo a fare colazione al bar?"
"Come vuoi"
"Non ne hai voglia, vero?"
"Cosimo, ho lo stomaco chiuso"
"Prova a mangiare qualcosa"
"Forse hai ragione... Andiamo"
Sorrise e mi trascinò nel bar più vicino.
Ordinò due cappuccini e due brioches.
Prendemmo posto al tavolino e cercammo di tenere una conversazione degna di un nome.
"Almeno qualcosa sappiamo già, guarda il lato positivo" iniziò.
"Già, adesso manca solo sapere chi c'era quando è arrivata l'ambulanza sul posto"
"E chi ha sparato" aggiunse.
"Esattamente"
"Vedrai che entro Febbraio troveremo chi ha ucciso tuo padre"
"Bisogna agire prima che Fabrizio se ne vada in Messico"
"Appena puoi chiedi a tua madre delle informazioni sia su tuo padre che su tua sorella, se vogliamo venire a capo di questo caso abbiamo bisogno del suo aiuto"
"Quando c'è la partita a poker?"
"Non lo so di preciso, ma cosa c'entra adesso?"
"Pensavo di parlare a mia madre quando Fabrizio è occupato col poker"
"Può essere un'idea, almeno non destiamo sospetti"
"Non devono sapere che stiamo insieme?"
"No, altrimenti ci fa fuori ad entrambi"
"Cosimo, ma non ha senso! Ultimamente ci vedono solo insieme"
"Ho detto che dato che vivi da Federica, ti passo a prendere in macchina"
"Ho capito..."
"Non fraintendermi, non è che non voglio dirlo in giro, è che con quello là a piede libero non è sicuro, non voglio che ti succeda qualcosa"
"Quell'altro chi? "
"Daniele, per entrare in affari con Fabrizio pagherebbe oro"
"È davvero così potente?"
"Guadagna in una settimana quello che un medico guadagna in un mese"
"Cazzo"
"Non appena saremo liberi, vivremo tranquilli insieme"
"Beh speriamo, che ne sai, magari dureremo poco"
"No, io non credo"
Sorrisi.
"Ti amo Giulia, non ti lascio andare per nessun motivo"
"Anche io, Cosimo"

Sono tornata! Eccoci con un capitolo nuovo, che ne pensate?
Spero vi sia piaciuto❤

Scarface || Gué PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora