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O mio Dio, non è possibile!! Nella foto non c'è niente, si vede solo lo sfondo è del soggetto della foto non c'è traccia.

Sposto il telefono quanto basta per vedere se la scritta c'è ancora e...., si, c'è.

Dopo altri cento tentativi di farle una foto mi arrendo e prendo una scopa e una paletta e inizio a spazzare sulla terra lasciata da non so chi.

Dopo un po' mi accorgo che le impronte non vanno via, i granelli non si spostano neanche di un millimetro.

Mia madre arriva fra poco e se vede tutto questo casino....non oso neanche immaginare cosa potrebbe fare.

Continuo a provare e riprovare, ma non succede niente di niente.

Sono tutta sudata...No no, sono proprio una fontana, così mi arrendo e, sperando che le impronte vadano via da sole, vado a farmi una bella doccia fredda per rinfrescarmi le idee.

Mi tolgo i vestiti ed entro nella doccia.

Mi piace avere l'acqua che scorre nei miei capelli perfettamente lisci e sulla mia pelle nuda, soprattutto se l'acqua è fredda, quei brividi che ti vengono quando viene a contatto con la tua schiena calda.... Per quanto possa sembrare strano, mi rilassa.

Metto lo sciampo, mi sciacquo i capelli e metto il balsamo al cocco, un po' di bagnoschiuma e strofino bene il corpo, dopo di che sciacquo tutto ed esco.

Avvolgo il corpo in un asciugamano e ne prendo uno più piccolo per asciugare alla meglio i capelli, dopo di che li spazzolo per poi asciugarli. Dopo averli asciugati mi vesto con pantaloncini di jeans, canotta bianca a strisce nere e un paio di infradito nere. Anche se non è estate, qui fa molto caldo: 34º e mezzo. Prendo telefono e le mie chiavi di casa ed esco lasciando un biglietto a mia madre con su scritto Mamma sono andata a fare una passeggiata al parco vicino casa.

Ora sono al parco e sto camminando mentre leggo un messaggio sul telefono, quando vado a sbattere contro qualcosa di duro, alzo la testa e trovo un ragazzo con capelli scuri e occhi....non si capisce bene il colore, sono fra il verde è il celeste.

Mi alzo e mi scuso

<< Scusa, non ti avevo visto >> dissi io a testa bassa, ero imbarazzatissima

<< Non ti preoccupare >>

Alzai la testa per guardarlo negli occhi

<< Aspetta un attimo....ma tu sei Angelica, la figlia di Alessandro >>

<< Si....ma ci conosciamo? >> Chiesi io confusa

<< No, ma conoscevo tuo padre, prima di morire mi lasciò una scatola dove dentro c'era una tua foto e altre cose >>

Io annuii e dopo qualche secondo di silenzio chiesi

<< Posso vederla? >>

<< Si, ma non ora >>

<< Ok, grazie>>

<< Comunque io sono Simone >> si chinò e mi prese la mano portandola alla bocca per baciarla.

Io lo guardai stranita, nessuno aveva mai fatto così con me, al massimo gli adulti mi stringevano la mano, oppure i due baci sulle guance, ma nulla di più.

Lui vide la mia faccia e, capendo che pensavo che fosse ubriaco mi disse

<< Capirai >>

<< Oooookaaaaaay, ti va di fare una specie di gioco per conoscerci?- annuì e ripresi a parlare- ci facciamo delle domande, si può chiedere di tutto, e l'altro deve rispondere in modo personale, ovviamente dicendo la verità è sulle domande a cui non si vuole rispondere non si risponde, ok?

<< Va bene, però andiamoci a sedere prima che crolli >>

Stiamo giocando da circa un'ora e su di lui ho scoperto che si chiama Simone Rodemman, ha 14 anni, la madre Marianna è morta in un incidente d'auto, il padre Gianni è in galera per aver derubato una gioielleria. Lui abita dai nonni: Rosa e Domenico. Gli piace suonare la chitarra e fare qualsiasi tipo di sport. A scuola non è molto bravo ma gli piace leggere.

Il gioco continua...
Tocca a Simone fare la domanda

<< Bene, mmmm... vediamo...sei innamorata? >>

No, tutto ma questo no. D'improvviso mi ricordai il pomeriggio insieme, tutti i nostri momenti felici e di quanto mi mancava.

<< Si >> dissi non dando a vedere la mia tristezza

<< Uuu, di chi? >>

<< Un mio amico, si chiama Darren >>

<< È glielo hai detto? >>

<< Bèh, ecco, stavamo insieme, ma poi mi ha lasciata, continuava a dire che mi amava ancora, che non potevamo stare insieme, che eravamo troppo diversi.... quindi mi ha lasciata >> dissi.

Non riuscivo più a nascondere il dolore è scoppiai a piangere. Simone si alzò per poi sedersi vicino a me e mi abbracciò

<< Non ti preoccupare, ne troverai un'altro, all'inizio fa male, lo so, ma poi, piano piano inizi a stare meglio e a non pensarci più >> mi disse dolcemente all'orecchio per tranquillizzarmi.

<< Grazie >> dissi in un sussurro

<< E di che?- prese un biglietto dalla tasca e allungò la mano per darmelo- ora devo andare, per qualsiasi cosa chiama. Ah, e in caso te lo stia chiedendo, si, ho sempre un biglietto con il mio numero in tasca >> presi il foglietto e gli risposi

<< Anch'io >> dissi mostrando il mio.

Scoppiammo a ridere e prese il foglietto dalla mia mano.

<< Grazie, a presto >> non mi diede neanche il tempo di rispondere che sparì.

Spazio autrice

Scusate l'assenza, ma in questi giorni non ho molto tempo libero perché tra una settimana parto e quindi devo fare compiti quasi sempre. Però quando sarò in vacanza non so se avrò internet quindi non so se potrò aggiornare.

Baci😘😘

Uomini Di Terra [in revisione]Where stories live. Discover now