Astronomy Tower.

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"Hermione Cara."

Il cancello termina la sua apertura, permettendo alla donna di camminare verso di me con passi rapidi e sinuosi, fa per abbracciarmi ma io glielo impedisco arretrando di un passo per poi allungarle una mano sforzandomi di mostrarle un sorriso, la preside, perché é questa la carica che ricopre ora, mostra uno stupore inziale prima di afferrare con una stretta gentile, ma allo stesso tempo solida, il mio arto.
Osservo il suo volto, delle rughe solcano la pelle che anni fa ricordavo apparire più giovane, alcune piccole macchie scure si impogono ai lati del viso, indossa il suo abituale cappello con tanto di abiti verdi, che a prima vista mi erano sembrati strambi. In questa scuola dev'esserci la parvenza che nulla sia mai successo, che ogni cosa sia pacifica e serena, e lei è di certo la donna che simboleggia meglio di ció.

"Hermione cara, sei cambiata...- vedo il suo sguardo titubante e inquisitorio percorrere la mia figura, prima di far ritorno sul mio volto- Spero che tu sia in gamba come quando hai lasciato Hogwarts!"

Annuisco prima di iniziare a seguire la McGranitt al di là del cancello, che al nostro passaggio percorre il procedimento inverso per la sua chiusura, cammino sul terriccio come se questa fosse la prima volta che metto piede nel territorio, non così sicuro, di Hogwarts.
Al nostro ingresso nell'edificio, ogni occhio presente nei paraggi dell'ingresso si posa sulla mia figura composta che cammina senza degniarli di un occhiata, faccio scivolare la borsa che tengo sulla spalla fino ad averla in una mano passandomi l'altra fra i capelli per gettarli all'indietro, arriviamo silenziose nell'ufficio della Mcgranitt che mi fa segno con la mano di accomodarmi.
"Dunque, Severus ti ha di certo eplicato la mia proposta."

"Non abbiamo avuto modo di parlarne. Ma ho afferrato il concetto."

"Oh avrei giurato di avergli detto di spiegarti ció per cui ti ho convocata- Sembra riflettere sulle parole che dovrà usare, guarda verso la finestra e poi decide di continuare il discorso-
Se tu volessi Hermione, noi abbiamo urgentemente biosgno di qualcuno che occupi la cattedra di Pozioni."

Alzo un sopracciglio curvando leggermente la schiena per avvicinarmi alla scrivania.
"Pozioni. Lei vorrebbe assegnarmi la cattedra di Pozioni?"

Lei sorride ed annuisce, mentre io ricado pesantemente contro lo schienale della sedia, non puó davvero pensare che io sia la persona giusta per diventare la nuova insegnante di Pozioni, l'unica materia che per nessuna ragione al mondo dovrebbe essere insegnata da me, bensì dall'uomo che l'ha fatto fin ora.

"E lei pensa che il Professor Snape, mi permetta di entrare nella sua aula, di possedere la sua dispensa, di avvicinarmi ai suoi ingredienti, occupando, scusi se ripeto, la sua posizione?"

"Certo Cara, Severus è disposto ad insegnare Difesa Contro le Arti Oscure se avessi trovato qualcuno che prendesse il suo posto. Ed eccoti qui!"

Mi alzo lisciandomi le pieghe che si sono formate sulla gonna, afferro il borsone che avevo appoggiato a terra, rimetto lo zaino in spalla e alzo gli occhi al cielo per poi guardare la donna che ho dinanzi.

"Che Merlino mi aiuti!"

La vedo ridacchiare e sorridere, per poi mormorare un qualcosa che avrebbe dovuto assomigliare ad un -Ero sicura che avresti accettato-, mi consegna un foglio con gli orari in cui avrei dovuto tenere lezione con le rispettive classi, e una mappa con la disposizione delle varie aule e alloggi, che dev'essere una "new entry" ad Hogwarts, perchè potrei giurare di non aver mai visto nessun professore maneggiarne una, e mi congeda con una stretta di mano calorosa.
Scendendo lentamente le scale che mi separano dal Gargoyles rifletto mentalmente su una cosa che mi è parsa l'unica fuori posto qui ad Hogwarts, la McGranitt non mi ha offerto nemmeno un singolo biscotto, il che era alquanto sospetto.
I suoi erano sempre stati i biscotti peggiori di tutti i tempi, e li aggettivo con peggiori perchè sono una persona gentile e di sani principi, non avevo idea del perchè quella donna si ostinasse a preparare quei dannati dolci, per poi costringere chiunque si trovasse a portata di mano a mangiarne uno.
Mi trascino fino ai miei alloggi nei sotterranei, la ragazzina che non aveva mai osato metterci piede se non per presenziare alle lezioni di pozioni, ora si ritrova a dover alloggiare in quel buio e tetro posto.
La camera non è poi tanto male come avrei immaginato, forse perchè ora sono molto più predisposta nel vivere in questo genere di posti, appoggio le mie cose accanto all'entrata frugo nel mio zaino e prima di trovare quello che cercavo passano alcuni minuti, esco dalla stanza e chiudo la porta.
Mi dirigo a passo svelto su per le scale attraversando gli sguardi incuriositi dei ragazzini che non avevano notato ancora la mia presenza qui, cammino un pó, non percorrevo quei corridoi dal almeno tre anni un pó di incertezze possono permettersi di vagare per la mia mente, prima di riuscire ad arrivare nel luogo in cui desideravo andare, La torre di Astronomia.
Appoggio i palmi delle mani sulla balaustra e riesco a percepire il vento agitarsi incauto fra i miei capelli, mi siedo a terra appoggiando il capo contro il pilastro di marmo alle mie spalle, mi porto la sigaretta alle labbra, la copro con un palmo della mano per poi far ruotare la rotellina dell' accendino e far si che una fiammella bruci la sua punta.
Inspiro forte lasciando che il fumo mi entri dentro insieme all'acre odore che ne proviene, lo caccio fuori gettando casualmente lo sguardo alla mia sinistra, notando una figura in nero appoggiata ad uno dei pilastri, scuoto la testa facendo un sorriso nervoso e distolgo lo sguardo.

"Finally I can belive in a happy ending with you." [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora