'Loved Cursed' di ester1991

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Dopo anni di battaglie siamo riuscite ad essere eguagliate al sesso forte, risultando a volte anche migliori degli uomini stessi.

Oggigiorno, il problema non è il precisare chi sia il migliore e chi il peggiore, ma è che stiamo retrocedendo alla preistoria. Tempo dove la donna era vista come una cucina sforna bambini e come oggetto di sesso e di desiderio.

Le cosiddette donne morderne, specialmente quelle che appaiono in tv sono solo pupolotti (burattini sciocchi, nel mio dialetto), senza idee proprie e senza nessun gusto sulla decenza; devono mostrare una parte del corpo senza veli, per attirare l'attenzione e la curiosità di chi le guarda.

Non dimentichiamo che sono proprio queste bambole vuote ad essere di esempio alle nostre ragazze, le quali, invece, di studiare fanno a gara di chi ha le shorts più corte per mostrare le chiappe bianche al sole.

Insomma, per come la vedo io essere donna è un bellissimo pregio, perché siamo fonte di vita.

Per quello che siamo tutte noi dovremmo aver rispetto della nostra natura essendo donna con la D maiuscola.

In che modo la mia opera può contribuire a quest'ottima causa?

Da quello appena letto vi sarete accorte che sono una femminista con la F maiuscola -grassetto e corsivo- e in quanto tale non potevo proprio privare la mia storia di un personaggio forte del gentile sesso.

Quasi tutti i caratteri della mia opera di spessore con una forte personalità sono donne dalla gentile protagonista Emily alla strega voodoo Amelia.

Ma è la nonna della nostra ragazza a parer mio a meritarsi un elogio: Izabela Helena Mann.

Lei è una donna da ammirare in quanto abbandona la sua patria, il suo grande amore e i suoi familiari, per andare nel nuovo mondo con uomo che odia e disprezza, con il quale darà vita al seme santo.

Grazie al suo sacrificio, i popoli magici combatteranno assieme sotto una grande fiamma rossa.

Estratto: Ricordo (capitolo 33)

La donna stava correndo in mezzo ad un bosco a piedi nudi con la gonna lunga nera accarezzava la lunga coperta bianca stesa sul suolo ed ogni passo faticoso sembrava sprofondare in quella bufera di vento e gelo.

Aprì un portone grande di un castello spuntato in mezzo al nulla; la ragazza dai lunghi capelli neri raccolti sotto un velo rosso si fece il segno della croce, salutando una statua di una madonna posta sull'atrio immenso del grande edificio.

Un gruppo di persone con delle tuniche rosse le andò incontro e cominciarono a parlare tra di loro abbracciando e baciando la ragazza che scoperto il viso vidi che era stata sfreggiata da tre tagli paralleli tra di loro.

Il momento di festa e di gioia fu interrotto da una bussata forte e possente -"Chi è?"-chiese una tunica rossa facendosi avanti a tutte le sorelle.

Avevo già visto quell'atteggiamento sicuro e quella donna muoversi con sicurezza e spavalderia.

"Sono il nobile tedesco"- risuonò una voce crudele-" Ho salvato la vostra protetta dalla creatura notturna questa notte.. Sono venuto qui per la mia ricompensa".

"Entra pure. Sappia che se lei è nemico travestito da agnello la fortezza sacra si accorgerà e ci difenderà!"- ruggì la donna prendendo in mano un ciondolo nero che aveva al collo.

A quel gesto rispose un boato che riecheggiò nello spazio immenso di quel posto-"Bene le difese sono attive... Può entrare!".

La porta pesante in legno nero con rintocchi rossi si aprì, facendo entrare il freddo e un uomo alto, biondo, profumato da sigari alla menta: mio nonno.

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