Capitolo 15

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Sangue e... guerra!

Restò negli occhi di Blake solo qualche istante, poi Sairus fissò lo sguardo nel vuoto davanti a sé, iniziando a raccontare tutta la storia. Una sanguinosa guerra, durata per lunghissimo tempo, attraverso secoli e millenni, tra cacciatrici e vampiri.

"Tutto ebbe inizio intorno al duemila avanti Cristo, non saprei essere più preciso è passato troppo tempo ma, per gli uomini di quel tempo tutti noi eravamo degli Dei. Ci veneravano, offrendoci le loro vite e mai, che ricordi, erano mancati uomini e donne che si prodigassero per assecondare qualunque nostro piacere o desiderio.

Venivano offerte sempre le creature più belle, giovani maschi e femmine, tra i dodici e i quattordici anni, incoraggiati, spinti molto spesso, dai loro genitori, con l'intento di ingraziarsi il nostro favore, e che poi solitamente, venivano rinviati alle loro case nel giro di qualche anno.

Ripulivamo le loro menti dalle informazioni "non necessarie", tutto ciò che riguardava il sangue, il sesso, e altre nostre debolezze, così che essi ricordassero solo che ci avevano serviti bene, e che erano stati felici.

Tutto andò bene, fino al giorno in cui una di quelle fanciulle si rivelò immune alla nostra manipolazione mentale, così non potendo fare altro, la trasformai, facendone la mia prima compagna, ma lei non ebbe molta fortuna, non visse a lungo.

La madre, era Gran Sacerdotessa dei Caldei, un'antica popolazione della Mesopotamia meridionale, e in quanto tale era anche la massima esponente nella conoscenza, e della pratica delle arti esoteriche, una strega in termini più moderni.

Passato il tempo stabilito, tornò a reclamare la figlia, in quanto destinata a succederle. Venne comunicato alla donna che, io avevo fatto della ragazza la mia compagna, lei non prese affatto bene la notizia, l'ira si impossessò della sua anima e giurò vendetta contro i bevitori di sangue, poiché il suo popolo, senza la fanciulla, era destinato a rimanere senza una guida spirituale.

Samyra, questo era il nome della ragazza, mi era veramente molto devota, e temendo le ritorsioni di sua madre, preparò un potente incantesimo, che rafforzato dal potere acquisito come vampira, ci avrebbe resi ancora meno vulnerabili.

L'incantesimo avrebbe permesso a me, alla mia progenie ed a tutti i miei e loro discendenti, di camminare nella luce, rendendoci di fatto diurni, così da poterci mescolare meglio agli umani.

Quando la Gran Sacerdotessa si rese conto di quel che aveva fatto la figlia, impazzì, bruciò il loro tempio maledicendo gli Dei che avevano voluto portargliela via, e per assicurarsi che il suo, d'incantesimo, fosse forte e potente fino alla fine dei giorni, usò la propria vita e quella di sua figlia come sigillo.

Nel giro di poche ore Samyra morì tra le mie braccia dissanguandosi completamente, il sangue uscì copioso dagli occhi, naso, orecchie, sembrava uscirle perfino dai pori della pelle, e così che trovammo anche sua madre, sulla scalinata del mio palazzo, in un malefico cerchio magico, in una pozza di sangue.

Le conseguenze di tutto questo, le scoprii a mie spese diverso tempo dopo. I seguaci della Sacerdotessa si erano trasformati, seguendo le sue indicazioni, in cacciatori di vampiri. Con istruzioni precise, tramandate verbalmente di generazione in generazione, fino ad essere trascritte su sette pergamene, una per ogni clan.

I suoi adepti; divisi in sette famiglie, senza legami di sangue tra di loro, seguendo il suo volere si erano sparsi per il mondo.
Per secoli la sparizione di intere famiglie di vampiri rimase un mistero, la maggior parte di queste erano proprio diurni, ma non solo. Fu a quel punto che decidemmo di istituire il Consiglio per indagare e venire a capo del motivo di questi eventi.

Non nè sapemmo comunque quasi nulla per un paio di millenni con grosse perdite da parte di entrambe le fazioni poiché, anche quando si riusciva ad individuare qualcuno, di fatto alla fine di queste battaglie, non c'erano superstiti da interrogare.

Fin quando, intorno al 1400 d.C. venne trovata una delle pergamene, in un covo di cacciatori fuggiti all'arrivo dei guerrieri del consiglio, a quel tempo anche tu ne facevi già parte, eravamo fianco a fianco durante l'incursione.

Fu subito chiaro che lì si celava gran parte del mistero, anche se fu altrettanto chiara la difficoltà di tradurre gli scritti; in una lingua antecedente l'accadico che conoscevo essendone l'unico e ultimo discendente. Ci sono voluti quasi altri due secoli per tradurre quello che c'era scritto, e anche così niente portava ad una soluzione diversa da quella di annientamento dei cacciatori".

Blake rimasto in assoluto silenzio per tutta la durata dell'inquietante ricostruzione storica riguardante la nascita dei loro nemici, sentì in fondo allo stomaco la consapevolezza che il peggio doveva ancora venire.

Ed infatti Sairus, fissandolo negli occhi proseguì; " quando decidemmo di procedere all'eliminazione dei cacciatori stabilimmo di non uccidere i loro figli, quelli sotto i due anni, nella convinzione che eliminate le pergamene, senza la guida di adulti che li addestrassero questi bambini non avrebbero più costituito un pericolo per nessun vampiro.

Questa decisione e la procedura di collocamento dei bambini sarebbero rimasti comunque a conoscenza solo dei membri del consiglio. Li affidammo a delle famiglie, con l'obbligo di lasciare che mantenessero i loro cognomi originali, così da poter sempre essere riconosciuti da noi, ma quello che non avevamo messo in conto era che le cacciatrici, i carnefici, i cercatori e i pulitori, non erano tali solo perché addestrati, ma frutto di una potente magia".

E qui giunsero le note dolenti; "con la ricomparsa della tua cacciatrice, buona parte della traduzione della pergamena ha acquistato un senso. Non è lei il nemico più grande, lei è lo strumento, il nemico vero è il suo compagno, il carnefice.

La pergamena recitava più o meno cosi: i Cercatori trovano il bevitore di sangue, poi Colei che detiene il potere, avvia la trappola, seguendo gli ordini del carnefice, legandolo a se e obbligandolo a uccidere gli appartenenti alla sua famiglia, il carnefice giustizierà quest'ultimo liberando così la cacciatrice dal vincolo, ed infine i pulitori si occuperanno di cancellare ogni traccia del loro passaggio finché anche l'ultimo di loro non trovi la morte.

Questo, ora è chiaro, significa che questa magia e stata creata per esaurirsi solo alla morte dell'ultimo vampiro, quindi può durare per sempre. E spiega anche come le cacciatrici siano sempre riuscite a creare un legame indissolubile con qualsiasi vampiro, con il sangue nello stesso modo in cui noi lo creiamo con i nostri compagni".

Blake era sconvolto, in qualche modo aveva creduto possibile uscire da quella situazione con l'aiuto di Sairus ma, resosi conto che neppure lui era in grado di aiutarlo cominciò a temere che nulla si potesse fare se non eliminare Zoe, e non era un opzione che per ora lui riuscisse a prendere in considerazione.

Considerando anche il fatto che il loro legame si era formato alla stregua di un legame di sangue tra compagni di vita. Aveva bisogno di vederla, di capire fino a che punto anche per lei il loro legame di sangue avesse importanza. Quindi si congedò da Sairus con la promessa di un ritorno rapido e sparì alla volta della casa della sua cacciatrice.

Non sapeva ancora cosa avrebbe fatto o detto, visto il modo in cui se ne era andato ma avrebbe trovato la maniera giusta per chiarire le cose tra di loro. Con questa convinzione si apprestò a bussare alla sua porta.

* * * * * *

Autrice:

Al solito ci ho messo più del previsto, ma abbiate pazienza è estate e io sono in balia di quelle pesti dei miei tre figli a casa da scuola e per colpa dei quali ho rallentato ulteriormente la stesura del capitolo. Questo non è un capitolo d'azione e quindi un po lento ma era ora di spiegare il perché e il per come dei fatti accaduti e che hanno portato alla storia di Zoe, Blake, Nathan, e ora dell'importante ruolo che ne ha svolto Sairus.
XOXO a presto...

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