Capitolo 8

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Rivelazioni...è arrivato il tempo della verità

Stava diventando una situazione davvero insostenibile per Zoe,
aveva passato l'intera settimana trascinandosi a casa dopo il lavoro, ingozzandosi di gelato e facendo zapping alla tv, non riusciva a fare nulla, se non pensare a Blake, a quella assurda battaglia che lei stessa aveva ingaggiato; per questo motivo non andava nemmeno a dormire nel suo letto, aspettava d'essere sopraffatta dal sonno, sul divano, divisa tra la paura e il desiderio di sognarlo, risvegliandosi ogni mattina con la delusione e il sollievo di non ricordare niente.

Fortunatamente, il suo lavoro la teneva davvero molto impegnata finchè era al giornale, ma il fine settimana era ormai alle porte, Zoe guardava con una certa apprensione a quei giorni, doveva trovare qualcosa da fare per tenersi occupata e non continuare a torturarsi pensando a Blake...non aveva mai incrociato il suo sguardo, lo vedeva passare, per entrare nella stanza relax o in sala riunioni, le spalle leggermente curve a fissarsi le scarpe con determinata ostinazione.

Dove era finito l'uomo che solo una settimana prima l'aveva incendiata con i suoi occhi di ghiaccio bollente? No! Non poteva scaricare questa colpa su di lui, quando era tutta sua. Ovviamente lei non era al corrente del fatto che lui aveva accarezzato lo stesso pensiero; era stato solo anticipato dalle sue azioni.

Non aveva mosso un dito per ribellarsi alla situazione che si era creata tra loro, e non poteva biasimarlo, lei aveva passato chiaro il messaggio di non volere avere nulla a che fare con lui; era stata così convincente, quasi da crederci perfino lei stessa, quasi...

L'atmosfera generale al lavoro si era fatta pesante, tanto che Zoe, per la prima volta da quando lavorava lì, aveva fatto una certa fatica a recarvisi. La tensione permeava l'aria così intensamente, che quasi si poteva toccare con mano, tutti erano consapevoli che tutto dipendesse da qualcosa accaduta tra loro.

Per Blake non era stata una settimana migliore di quella di lei; a parte quando era andato a casa sua per nutrirsi.
Aveva dovuto mantenere una certa distanza perchè Zoe percepiva la sua presenza e quindi le si poteva avvicinare solo quando dormiva. Lui faceva in modo che quel sonno fosse più profondo ma non poteva spiare i suoi pensieri mentre era in quello stato, altrimenti sarebbe rimasta traccia della sua intrusione, cosa che non voleva assolutamente; per non aggiungere altra confusione nella sua mente, per questo si era limitato a bere il suo sangue e andarsene...ogni volta però si sentiva sempre più frustrato.

Così fu lui alla fine a fare il primo passo, era venerdì e di lì a poco se ne sarebbero andati tutti a casa. Blake bussò alla porta dell'ufficio di lei, entrò senza aspettare il suo permesso, la trovò lì, piegata sui suoi fogli a leggere e correggere articoli come sempre. "Potrei parlarti un minuto?" il suo cuore mancò un battito o due, quanto le era mancata la sua voce, sembrava carezzarle la pelle come velluto, ma ancora non riusciva a guardarlo.

Blake si avvicinò e le sollevò il viso con due dita, lei teneva lo sguardo basso, non trovando la forza di sollevarlo: "Potremmo smettere di comportarci come due bambini...per favore?" in qualunque altro tono e detta da chiunque altro, quella frase l'avrebbe fatta incazzare, ma così non accadde.

Era stata una richiesta, sincera e sentita da parte di lui che le aveva magicamente rischiarato l'anima dal buio di quegl'ultimi giorni."Va bene" si decide a rispondere alzando finalmente lo sguardo.

E che cazzo!...nudo su di lei! Fu il primo pensiero che le si materializzò nella testa e il primo pensiero che Blake vi lesse appena i loro occhi si incrociarono nuovamente, non poteva essere possibile che lui avesse un filo diretto con le sue parti basse e che gli bastasse uno sguardo per sconvolgerle i sensi in quel modo!

Only Your Blood - Prima dell'albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora