xiv. docce bollenti e camini infuocati

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Gayoon rimase con le luci aperte , sola nella sua casa. Era come caduta in uno stato di trance in cui nessun muscolo voleva sapere di muoversi. Passarono cinque minuti buoni dove rimase immobile sul proprio divano, a guardare il vuoto . Era ancora rimasta con i vestiti della mattina e scoprire che si doveva ancora svestire per andare a letto la scocciava molto.
Finalmente, in slow motion, staccò la schiena dalla superficie morbida del divano.
Hyuna aveva davvero ragione... dentro casa ci si congelava.

Gayoon era sempre stata molto freddolosa, le temperature climatiche la rendevano molto sensibile. Infatti accendeva l'aria condizionata prima ancora che l'estate si facesse sentire per bene, e colorava la casa in un oro infuocato grazie al camino prima ancora che i venti invernali invadessero l'atmosfera in tutto splendore.
Pensando alla sua amica, guardò un attimo sopra il tavolino di vetro da caffè . «Hai lasciato le tue chiavi , Hyuna ..» mormorò, notando il mazzo che ci giaceva .

Si alzò , dirigendosi automaticamente verso il grande camino elettrico che si trovava in mezzo ai due divani del soggiorno. Sbuffò sbottonandosi i primi bottoni della camicia che fino ad ora era sembrato che la stessero soffocando. Arrivata finalmente vicino al muro in cui uno schermo nero rettangolare era impostato, distante dal pavimento più o meno trenta centimetri, premette su alcuni pulsanti che si trovavano ad un angolo della superficie di essa, regolando la temperatura e premendo sull'interruttore principale , appena lo fece lo schermo si illuminò, luci rosse ed arancioni danzanti che simulavano l'immagine del fuoco naturale.
Gayoon si allontanò, sbottonandosi completaamente la camicia e dirigendosi in bagno.

Una doccia , ho bisogno di una bella e calda doccia.

La donna si stiracchiò, chiudendo le luci del soggiorno e lasciando che il camino riscaldasse l'intera casa, per il suo ritorno dal bagno . Sapeva troppo bene che non sarebbe riuscita a dormire l'intera notte, e ritirarsi a letto era un pensiero inutile. Quindi era sicura del fatto che dopo una mezz'oretta avrebbe trovato se stessa a guardare drama sul cellulare sopra il divano.

Camminando tra l'oscurità dei corridoi , fece scivolare giù la stoffa color panna dalle spalle . Entrò in bagno . Una volta completamente nuda , s'infilò tra le porte vetrate . Aprì il getto d'acqua , e dopo aver regolato la temperatura, si accoccolò sotto il calore ed il fumo emanato dal liquido che colava dall'alto.

Passarono più o meno cinque minuti , Gayoon intenta a insaponarsi i capelli, finché non si sentì il campanello echeggiare per tutta la casa ripetutamente. Frastornata la donna chiuse il getto d'acqua . Rapidamente prese il primo asciugamano che le capitò sotto mano , e lo circondò intorno al proprio corpo . Ancora mezza insaponata , uscì dal bagno di fretta.

«Gayooon sono Hyuna , apri ti prego.» Una voce ovattata si udì fuori dalla porta di legno . Ella obbedì sapendo perfettamente perché la sua amica fosse ritornata. Si strinse la stoffa al proprio petto , schiuse la porta intravedendo la sagoma scura di Hyuna, la mora entrò definitivamente. «Wow che atmosfera sexy» comentò ,guardando Gayoon , ed il bellissimo soggiorno, illuminato dalla luce danzante del fuoco artificiale che si divertiva a colorare le pareti di un fioco castano dorato, con illuminazioni e ombre che chiedevano dominanza.

«Ho lasciato le mie chiavi.» affermò, per poi dirigersi davanti al tavolino da caffè in cui il mazzo di chiavi era posato. Facendo dietro front si ritirò di nuovo, faccia a faccia con Gayoon.
«Stai attenta.» mormorò la professoressa. Hyuna uscì risalutandola, e lasciandola di nuovo da sola.
Velocemente Gayoon rientrò in bagno, sciacquarsi era la sua parte preferita. Appena tolse i residui di sapone dal proprio corpo , dei forti tonfi si udirono di nuovo.
Gayoon portò gli occhi al cielo , chiedendosi cosa volesse ancora la sua migliore amica . Circondando l'asciugamano di nuovo attorno al proprio corpo correndo davanti all'ingresso .
«ARRIVO OH MIO DIO» urlò esasperata, dato che il suono si faceva sempre più continuo ed irritante. Hyuna certe volte era proprio un'esagerazione !

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