26- Appoggio

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Mi ha baciata davanti a tutte quelle telecamere. Se rileggo la frase più volte mi sembra impossibile e soprattutto senza senso.

Ma è successo! Non poteva rendermi più felice di così. Sto mentalmente esultando per la faccia che farà Amber quando scoprirà la notizia.

Sono sicura che ne parleranno proprio stasera. Sto appunto preparando una grande cena per questo evento. E anche perché Federico si fermerà a cena e perché sto morendo di fame.

Infilo il pollo in forno e mi dedico alle verdure. Purtroppo ad ogni pomodorino che taglio la sua metà finisce direttamente nella mia bocca. Di questo passo non ce ne sarà abbastanza per la cena.

Il campanello suona. Strano, manca ancora un'ora all'arrivo di Federico. Magari vuole farmi una sorpresa?

Oddio! Meglio darsi una ripulita. Tolgo il grembiule e mi sistemo la maglia. Sciolgo i miei lunghi capelli e cerco di dargli volume con la mani.

Mi pulisco la bocca e corro ad aprire.

Ma non è Federico. È Jonathan.

« Jonathan? »

« Ashley ciao... io... » Tenta di dire. Ha un aspetto orribile, sfinito. Evidentemente è appena uscito dal suo lavoro.

« Entra accomodati. » Lo invito.

« Grazie. » Bisbiglia lui. Lo faccio sedere in salotto e corro in cucina a prendere un bicchiere di succo d'arancia.

« Tieni, bevi questo. » Gli do il bicchiere e lui mi sorride debolmente.
« Di cosa volevi parlarmi? »

Lui sbuffa. « Non mentirmi Ashley. So già tutto... »

Credo si riferisca alla faccenda di Nicole e del suo amante. Me ne ero completamente dimenticata. Volevo parlargli una volta risolto con Federico ma mi sono scordata di lui. E soprattutto di Nicole e della collana.

Già proprio quella. Devo ritrovarla. Ma non per me, ma per Anna. Se lei e Ben avessero anche solo un terzo di quella cifra potrebbero permettersi una vita meravigliosa. Sia per loro che per il bambino. A me i soldi non servono. Ma a loro si. Ad Anna più che altro.

« Non cercherò di difendere mia sorella. Perché non c'è nessuna giustificazione plausibile al suo comportamento. »

« Vedi...è proprio questo che non capisco... » Dice lui. « ...perché? Perché l'ha fatto? » Si domanda. « Sono stato un così cattivo fidanzato? »

« No, Jonathan non è col-... » Ma non mi lascia finire.

« Ho sempre fatto in modo di non trascurarla. Ho addirittura ridotto le mie ore in ufficio per stare con lei. Ho fatto in modo che non le mancasse niente. Che non vi mancasse niente. » È vero. I soldi di Jonathan hanno aiutato anche me. Non lo avevo mai visto sotto questa luce, ma per me lui è come un fratello. « Sarà per il fatto che ho dovuto posticipare il matrimonio? Non volevo farlo, ma avevo una conferenza importantissima a cui non potevo rinunciare. Ma si trattava di giusto un paio di settimane. » È disperato. Guardo i suoi occhi e vedo l'azzurro delle sue iridi affogare in un pianto di dolore. Odio vederlo così. Odio mia sorella per averlo ridotto in questo stato.

Mi avvicino a lui e lo abbraccio. « Jonathan, tu non hai colpe. È Nicole ad aver sbagliato. Si è lasciata scappare un uomo meraviglioso come te a causa del suo egoismo. » Lo consolo mentre lui continua a piangere sulla mia spalla. « Un giorno si pentirà di quello che ha fatto, lo giuro.»

« Grazie Ashley... » Sorride asciugandosi le lacrime con un fazzoletto di stoffa. È la prima volta che lo vedo piangere. Lui mi è sempre sembrato così forte e a volte ho pure creduto che fosse uno di quei uomini di affari affascinanti e tenebrosi. Ma Jonathan non è così. È molto sensibile anche se non si vede.

« Ora devo andare. Grazie di tutto. » Sì alza e mi da un piccolo bacio sulla guancia. Lo accompagno all'ingresso. Apro la porta ma subito mi trovo davanti Federico con il braccio alzato e la mano chiusa in pugno.

« Stavo per bussare! » Dice riabbassando la mano.

Sorrido e lui ricambia. Ma poi si accorge di Jonathan e mi guarda confuso. Lo rassicuro con uno sguardo.

« Bene. Vi lascio soli. A presto Ashley. » Mi saluta Jonathan poi fulmina Federico e se ne va.

« Ho come l'impressione di non piacerli. » Scherza lui.

« Già... »

« Questi sono per te. » Mi dice porgendomi un mazzo di rose.

« Che carino! Non dovevi! »

« Ok, allora le riporto dal fioraio... » Avvicina la sua mani al mio mazzo e io lo colpisco.

« Giù le mani. » Lo rimprovero mettendo il broncio. Lui ride e si avvicina per darmi un bacio.

Le sue labbra si posano sulle mie e mi stampa un tenero bacino.

« Tutto qui? » Mi lamento.

« La serata è ancora lunga... »

Ho scritto questo capitolo in una velocità mai vista prima. Di solito pubblico dal computer. Poche volte dal telefono ma lo faccio solo quando sono di fretta.

Ora non mi allungo troppo. Spero vi piaccia.

Ma ora scusatemi 🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊MAREEEE!!






Pensami | Federico RossiWhere stories live. Discover now