mi vuoi sposare?

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[Dal punto di vista di Frisk]
Mentre aprivo i regali Sans sparì per un po'.
Prima avevo afferrato che mi stava preparando qualcosa, ma non avevo ancora capito cosa, così chiacchierando cercai di recuperare informazioni, che non portarono da nessuna parte.
I regali erano fantastici peró quello che mi interessava di più era essere qui con i miei amici senza che nulla ci potesse disturbare.
Poi, mentre ringraziavo per la bellissima festa, tutti smisero di parlare e guardarono alle mie spalle.
Sans era vestito super elegante, con giacca e cravatta nera e bianca.
Sembrava quasi più grande vestito così.
Non avevo parole, così trattenni il respiro per evitare di lanciare gridolini.
Dioooo quanto lo volevo baciare!
Frisk: D-Dio Sans...s-sei...stai benissimo.
Sans: F-Frisk....
Lo vidi inginocchiare davanti a me.
Mi prese la mano e me la bació, poi fece uscire dalla tasca una scatoletta rossa e l'aprì.
Non ci potevo credere.
Dentro la scatoletta c'era l'anello che avevo visto qualche tempo prima, pardon, l'anno scorso, e che mi piaceva da impazzire ma che costava un sacco.
Sans: Frisk...mi vuoi sposare?
Oddio non capivo più niente.
Volevo abbracciarlo, stringerlo, dirgli che lo amavo, baciarlo e strapazzarlo ma l'unica cosa che riuscii a fare fu rimanere completamente immobile.
Tutti mi fissavano in attesa di una risposta.
Credo che in quel momento smisi di respirare.
Frisk: Oddio, SIIIIIIIII, SI E ANCORA SI.
Gli saltai addosso piangendo e ridendo come una pazza, tanto che cademmo per terra.
Tutti i presenti si misero ad applaudire e come al solito, sia io che Sans cambiammo colore tutto d'un colpo.
Sans: scappiamo?
Frisk: scappiamo.
Chiusi gli occhi e quando li riaprii ero proprio dove avevo immaginato.
Nella grotta dove è iniziato tutto, solo che questa volta c'era qualcosa di nuovo.
Sans: ti piace?
Frisk: è bellissima.
Non potevo credere ai miei occhi.
Sul soffitto erano appese tante piccole lucette che illuminando le gemme dove erano attaccate facevano risplendere come lo zaffiro del mio nuovo anello, l'intera grotta.
Vicino al ruscello, sull'erba azzurrina tipica di waterfall, era distesa una tovaglia rossa con una bottiglia di vino, due bicchieri di cristallo e un candelabro acceso sopra.
Poi un sottofondo musicale suonato da un pianoforte face da cornice al tutto.
All'inizio non capii da dove provenisse il suono ma poi, girandomi, notai Sans seduto davanti a un piano che prima non avevo notato.
Mi avvicinai silenziosamente per non distrarlo, mi sedetti in parte a lui e cominciai a suonare anche io accompagnando la canzone che stava già suonando.
Sans: dove hai imparato a suonare?
Frisk: guarda caso era proprio quello che ti volevo chiedere io; comunque a me ha insegnato Undyne, anche a te?
Sans: sinceramente non lo so. Non mi ricordo esattamente la mia infanzia, ma credo di aver imparato quando ero piccolo.
Finita la canzone entrambi ci alzammo per dirigerci al mini pick-nick a base di champagne.
Frisk: Dio, Sans quanto hai pagato tutta questa roba.
Sans: non tanto quanto avrei pagato per vederti sorridere ancora.
Lo fissai imbambolata, in attesa che il mio cervello non andasse in tilt per quelle parole, poi lo abbracciai più forte che potei.
In pratica stavo piangendo dalla gioia.
Frisk: grazie! grazie! grazie di tutto!
Sans: buon compleanno, piccolina.
Poi lui ricambiò l'abbraccio.
Credo che non esista una parola per descrivere il senso di sicurezza, pace, gioia e amore che provavo per lui in quel momento.
Lo abbracciai più forte e lui fece lo stesso con me.
Sans: mi sei mancata Frisk.
Non resistetti più e lo baciai.
Frisk: ti amo mucchietto di ossa.
Sans: mucchietto di ossa?
Frisk: sì, tu mi chiami piccolina, così ho pensato di inventarmi anche io un nomignolo ma ripensandoci bene ora me n'è venuto in mente uno migliore. Che ne dici di "baciami ancora"?
Sans: mi sembra perfetto.
Mi accarezzò la testa e mi baciò.






continua?

AFTER THE END (concluded)Where stories live. Discover now