5.

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Pov. Levy

Derek era veramente bello. Aveva i capelli corti, a parte sopra, ed erano mori. Aveva una specie di ciuffo che gli ricadeva sulla sua fronte.
I suoi occhi erano enormi e di un azzurro intenso, quasi ghiaccio, e le labbra erano sottili e rosee.

Aveva le spalle larghe e il completo grigio perla che aveva gli stava benissimo.

Ci sedemmo e lui mi rivolse un sorriso dolce e gentile.

Arrossii leggermente e abbassai lo sguardo imbarazzata.

«Senti, Derek, per caso sai darci qualche informazione su questi tipi che dovremmo eliminare?» chiese Gajeel andando subito al nocciolo della questione.

Era seduto tutto dritto e composto e si vedeva lontano un miglio che era teso.

«I miei uomini hanno trovato il luogo in cui si svolge il tutto. Pare che lì avvengano anche commerci di droga e di armi. Se riusciste a mettere fuori gioco tutti i membri di quell'associazione i miei uomini poi li porteranno in prigione, dove devono stare.»

Ammiravo quel ragazzo. Era così giovane ed era già così responsabile e così intelligente. Non aveva nemmeno 25 anni e già aveva un ruolo tanto importante.

«Scusa, il conte Fahrl non era un uomo di 60 e passa anni? Che cosa gli è successo?» chiese Gajeel. Lui era molto informato su quello che accedeva intorno a lui, lui sentiva qualsiasi cosa. Lui sapeva tutto di tutti.

«Mio padre è morto, se ti interessa saperlo.» rispose Derek senza emozione.

La sua voce era piatta.

Ah.

«Ci dispiace.» dissi subito rattristata.

Gajeel alzò gli occhi al cielo e si passò una mano sul viso per non far vedere il suo gesto.

«Ci puoi dire l'indirizzo esatto? Vorrei tornare presto a casa.» disse poi senza mostrare un minimo di compassione. Derek non doveva andargli a genio. Lo vedevo. Sapevo a memoria praticamente ogni smorfia ed espressione e ovviamente anche il loro significato.

«Certamente.» disse. Prese un foglio e con una penna stilografica nera lucida scrisse un indirizzo. «Ecco.»

«Grazie mille. Ti dispiace se lascio qui lei? Non vorrei che le accadesse qualcosa.»

«No... non credo ci siano problemi.» rispose Derek rivolgendomi un sorriso allegro.

Mi voltai verso Gajeel arrabbiata. Aveva detto che mi avrebbe fatto combattere e invece no. Non era giusto. Non poteva fare sempre tutto lui. Anche io facevo parte del team ed era giusto che facessi anche io qualcosa. Non potevo sempre stare dietro le quinte ad aspettare con ansia Lily e Gajeel che tornavano dalle missioni con qualche ferita ed erano sempre pieni di sangue. E poi i loro vestiti! Finivano in brandelli e a volte Gajeel tornava in boxer, con uno stupido sorriso da vincitore ed era sempre tutto sporco... Non che la cosa mi dispiacesse più di tanto...

La cosa più brutta era il vederli andare via. Non sapevo mai quanto fossero forti quegli stupidi banditi e non sapevo mai quanti fossero. Di solito erano intorno ai cento, ma a volte anche di più e il fatto di non essere lì con loro mi faceva contorcere gli organi, ogni volta. Morivo di ansia tutte le volte e quando li vedevo tornare era orrendo, ma anche bello, certo.

Però quella volta avrei almeno provato ad andare con loro.

Non gliel'avrei data vinta così presto.

«Aspettate! Io faccio parte del team! Devo combattere anche io!» ribattei gonfiando le guance e incrociando le braccia sul petto.

«Sono io, gamberetto, non mi succederà nulla, vedrai.» disse Gajeel avvicinandosi a me facendo il suo solito ghigno beffardo e bellissimo... cioè, ehm... insopportabile...

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