Dominique's secret

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I mesi passavano abbastanza velocemente. Novembre sfumò pian piano in un gelido Dicembre, che ci costringeva a camminare imbacuccati per i corridoi, neppure fossimo in giro per il parco!

- Ciao!

- Ciao a te...come stai?

Poggiai la schiena allo specchio – Molto bene, tu?

- Al solito...- replicò il ragazzo, facendomi sorridere. – Dì un po' ma tu non sei mai completamente felice? – domandai impaziente.

- Non saprei. La felicità è un attimo molto breve.

- Sei davvero pesante...dovresti pensare positivo...- battei una mano sullo specchio – Hai...quanti anni?

- Diciassette.

- Ecco! Hai diciassette anni, proprio come me tra l'altro, quindi puoi tranquillamente essere felice e nel frattempo riflettere sui tuoi problemi esistenziali. Un po' come faccio io!

Lui rise – Beh, ci sto provando...è un passo avanti no?

- Dipende...sei riuscito a fare qualcosa di...piacevole?

Lui rimase in silenzio. – Qualche settimana fa...è troppo lontano?

- Potrebbe andare...- concessi divertita. Proprio io, che non facevo altro che studiare e comportarmi da perfetta secchiona, non potevo certo fargli la predica.

- Sai, ricordi la festa di Halloween?

Sospirai; come dimenticarla? Avevo mostrato le mie grazie a Malfoy, ballato come una sciocca in mezzo alla bolgia e, soprattutto, avevo scoperto del fidanzamento di Will.

Will...a pensarci bene mi mancava ancora un po'. Certo, non come prima; ormai lo avevo quasi cancellato. Ma c'era quel quasi appunto. Ogni tanto, quando lo vedevo, provavo ancora una tristezza davvero fastidiosa. Non volevo essere triste per noi. Lui aveva sbagliato, io l'avevo mollato. Punto.

- Ci sei?

Mi riscossi – Sì, scusami! – risi nervosamente – Certo che la ricordo! Ti è piaciuta?

- Anche se non lo credevo possibile...sì. Una bella festa!

- Già! Ho ballato per tutto il tempo! – esclamai vivacemente.

Restammo in silenzio per qualche istante, infine lui parlò.

- Ho anche cercato di capire chi fossi.

Arrossii – Oh. E...lo hai capito?

- Per niente...sono in alto mare! Mi sarebbe piaciuto vederti di persona, scoprire chi sei...parlarti e...magari guardarti negli occhi.

Inspiegabilmente il mio cuore prese a battere più velocemente. – Forse...forse resteresti deluso.

- Forse lo resteresti tu, se sapessi chi sono. Anzi, ne sono praticamente certo.

- Vuoi vedere che non è affatto così? – replicai battagliera, mentre lui rideva. – Credimi, ragazza, lo so per certo.

- Come no. – borbottai, facendolo ridere - E comunque...a me piacerebbe davvero scoprire chi sei. - mormorai, arrossendo.

- Mi fa piacere...ma...

- Niente ma! Un giorno lo scoprirò e parleremo faccia a faccia. – esclamai ma, in realtà, volevo aspettare ancora un po'.

- Devo andare. Ho davvero fame.

- Ehi, hai ragione, anche io! – esclamai, scattando in piedi. Lui rise.

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