Caos

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Rose venne trasferita la mattina seguente in una clinica privata londinese.
Hermione aveva assillato Ron con tutta una serie di raccomandazioni e consigli esagitati su come si sarebbe dovuto comportare in presenza dei medici e degli infermieri babbani. Ron aveva solitamente piena fiducia nella donna, ma non era così entusiasta della prospettiva di mettere Rose nelle mani di gente priva di magia.
I medici babbani non godevano di grande fama e stima nel mondo dei maghi: erano considerati alla stregua di pazzi armati di bisturi, il cui unico obiettivo nella vita era tagliuzzare il maggior numero di pazienti possibile.
I pediatri babbani si mostrarono, fin da subito, piuttosto ottimisti riguardo alle prospettive di vita della bambina. Risposero in modo preciso e puntuale a tutte le domande con le quali Hermione li tempestò. Rose sarebbe stata sottoposta ad una serie di analisi; presto si sarebbe saputo di più.

Ron guardò amorevolmente sua moglie. Aveva passato una nottata insonne al fianco di Rose ed ora si era addormentata con la testa fra le braccia, stravolta.
Un'ondata di affetto ed amore spassionati lo travolse, mozzandogli quasi il respiro.
Lui ed Hermione erano riusciti a costruire una famiglia armoniosa, un quadretto familiare quasi da fiaba del quale era molto orgoglioso.
Neppure la malattia della loro primogenita era stata in grado di scalfire questo equilibrio, anzi aveva suggellato ancora di più il loro legame.
Per la prima volta Hermione si era totalmente fidata di lui, affidandogli la gestione della quotidianità.
Certo, sebbene adesso fossero una coppia da copertina di una rivista patinata, genitori modello, avevano dovuto superare innumerevoli incomprensioni e screzi.
La nascita di Rose era stata una manna dal cielo: senza il suo avvento, probabilmente avrebbero rinunciato al loro matrimonio ancora prima di provarci davvero.
Che cosa avrebbe fatto senza Hermione? Sarebbe stato perduto, semplicemente.

La pediatra raggiunse la camera di Rose nel primo pomeriggio, un incoraggiante sorriso disegnato sul volto.
Hermione stava leggendo ad alta voce quelle che sembravano essere delle favole esotiche, visto che la dottoressa non le aveva mai sentite narrare prima.
"Mamma, mamma... Leggimi la storia dei doni della morte" La vocetta di Rose , sebbene squillante, era pervasa da una nota stonata, un filo di spossatezza.
La dottoressa rimase per un attimo interdetta, chiedendosi quale razza di genitore potesse narrare una storia del genere al proprio figlio cinquenne, prima di intercettare lo sguardo del genitore in questione ed assumere un cipiglio professionale.
Hermione si alzò di scatto, quasi correndo verso di lei. Il marito, invece, alzò gli occhi speranzoso da una rivista. Per un attimo le sembrò di vedere un'immagine muoversi sulla pagina, ma poi si diede della stupida: da quando le fotografie avevano vita propria?

"In base agli ultimi accertamenti ed analisi, riteniamo che Rose soffra di una gravissima forma di anemia, che però pensiamo di poter curare"
"Ane... Che?" le chiese stralunato Ron.
Non fece in tempo a prendere fiato, che Hermione aveva incominciato a snocciolare definizioni e dati sulla malattia con estrema naturalezza, utilizzando un linguaggio medico ineccepibile. Il volto era contratto in una smorfia di disappunto, e continuava a mormorare come in trance "Che stupida ... Come ho fatto a non pensarci? Era così ovvio!"
La pediatra rimase letteralmente a bocca aperta di fronte a quella esternazione di conoscenza, chiedendole poi timidamente: "Anche lei è medico?"
Il volto pallido e affilato della donna si imporporì di piacere, mentre il marito ridacchiando la informò: "E' semplicemente molto dotata"
Il medico babbano abbozzò un sorriso di circostanza, improvvisamente a disagio.
Non avrebbe saputo come spiegarlo, ma su quella famiglia gravava una sorta di ... tensione. Sebbene fossero all'apparenza genitori di pazienti come tanti altri, li trovava inspiegabilmente affascinanti. Avevano qualcosa di strano, senza dubbio.
Schiarì la voce, prima di riprendere il filo del discorso: "L'anemia di Rose è ad uno stato piuttosto avanzato, per questo riteniamo che la terapia migliore al momento consista in alcune trasfusioni. Sfortunatamente, il gruppo sanguigno della bambina è piuttosto raro e noi abbiamo bisogno di un donatore compatibile il prima possibile. Se siete d'accordo, inizierei ad analizzare campioni del vostro sangue per verificare un'eventuale compatibilità tra di voi"
Hermione continuava ad annuire vigorosamente, come una studentessa diligente durante una spiegazione particolarmente illuminante. La coda di cavallo ondeggiava lentamente sulla nuca.
Salutarono Rose, promettendole di tornare in un battibaleno. Furono condotti in un angusto ambulatorio, dove ad attenderli c'era una robusta infermiera.
Senza indugiare, Hermione si sedette, tirando su la manica del maglione rosso, svelando un avambraccio latteo all'interno del quale venne conficcato l'ago di una siringa.
Alla vista di tutto quel sangue, le budella di Ron si attorcigliarono: tra poco quel trattamento disumano sarebbe toccato a lui.
Non sorrise quando gli sistemarono il laccio emostatico intorno al braccio, mortalmente pallido. Immaginava che persino le sue lentiggini si fossero sbiadite. Chiuse gli occhi e strinse i denti quando avvertì il bruciore del prelievo, ripetendosi come un mantra che tutto quello che stava facendo sarebbe stato di vitale importanza per sua figlia.
Se quello era un piccolo prezzo da pagare per farla stare meglio lo avrebbe sopportato.

Nel laboratorio della clinica privata londinese regnava un grande caos. In realtà, avrebbe dovuto essere un modello di efficienza e professionalità, ma quel giorno le cose non stavano andando per il verso giusto.
Il destino volle che un distratta ed inesperto tecnico di laboratorio richiedesse un test di paternità, assolutamente superfluo, per Ronald Weasley scambiandolo per un altro paziente dal cognome simile.
Non si seppe mai come andarono realmente le cose e come fosse stato possibile un errore del genere.
Forse, il destino ci aveva messo lo zampino per smuovere le acque, per riportare a galla verità sotterrate.
O forse, si trattò di pura e semplice sfortuna.

Nessuno avrebbe mai saputo - DracoxHermioneWhere stories live. Discover now