Pugnalata al cuore

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L'immagine che gli si parò davanti agli occhi era di una tenerezza e di una dolcezza indescrivibili. La Granger stava allattando la neonata. Non sembrò sorpresa quando lo vide sulla soglia della porta, né tantomeno diede peso al fatto di avere un seno scoperto di fronte a lui. Sembrava il ritratto della felicità e della serenità. Questo, fece sorgere una flebile speranza in Draco ... Se Hermione era così tranquilla, forse significava che ... Non fece tempo a formulare quei pensieri che la Granger gli fece cenno di avvicinarsi a quel fagottino, sussurrandogli: "Ti presento Rose" 

Una pausa titubante. "Tua figlia"

Il mondo sembrò vorticare intorno a lui. Alla fine ciò che avevano temuto per tutti quei mesi si era avverato ... Eppure, si sentiva scioccamente felice. Era padre! Era lui che aveva dato vita a quell'essere adorabile. Anzi, loro.

Hermione gli sorrise incoraggiante, porgendogli la neonata che, ormai sazia, era un procinto di appisolarsi. Impacciato e goffo, Malfoy la incominciò a cullare. Il cuore traboccante di amore e gli occhi accesi del ragazzo fecero commuovere Hermione, che si asciugò furtivamente gli occhi.

Era un momento sublime ed allo stesso tempo estremamente drammatico. Gli unici momenti che sarebbero stati concessi a Draco ed a Rose. Si erano appena conosciuti, padre e figlia, e già dovevano lasciarsi e dirsi addio.

Draco, visibilmente commosso, porse la bambina alla madre. Poi, cercando di ricacciare le lacrime, accostò il proprio volto a quello di Hermione.

"Ti amo" Le disse, il volto rigato dal pianto. "Ti ho sempre amata"

Posò delicatamente le sue labbra su quelle esangui di Hermione. Fu un bacio casto, puro che servì a suggellare la fine di un amore mai veramente nato. Hermione gli strinse la mano. Era una situazione terribilmente difficile per entrambi. Ma tra i due, la ragazza si rende conto - sentendo il cuore stringersi - Draco sarebbe stato colui che avrebbe avuto la peggio in quella storia.

"Non possiamo più vederci, Draco"

Il ragazzo fece per obiettare, ma Hermione non gliene diede tempo.

"E' troppo pericoloso"

Draco cercò di dissimulare la furia omicida che incominciava a pervaderlo. Con voce strascicata: "Mi stai chiedendo di rinunciare a mia figlia, Granger?"

"Malfoy" Hermione sospirò. "Tecnicamente, lei è una Weasley"

Draco fece una smorfia, disgustato. La sua preziosissima creatura, sangue del suo sangue ... Una Weasley? Era terribilmente arrabbiato con il mondo intero. Si morsicò le labbra fino a farle sanguinare. Perché doveva essere tutto così difficile? Perché non poteva godere di quella paternità alla luce del sole? Perché avrebbe ferito mortalmente un numero incredibile di persone.Non che gli importasse qualcosa di Weasley&co. Ma doveva fare quel sacrificio per Astoria. Astoria, che nel grembo portava il suo Legittimo Erede. Astoria, che lo amava fedelmente. Astoria, che di sicuro aveva intuito più di quanto non desse a vedere. Astoria, che chiudeva gli occhi di fronte ai suoi molteplici ed imperdonabili errori. Doveva farlo per lei.

Hermione gli sorrise tristemente: "Prova a dimenticare, Malfoy"

"Non posso. Lo capisci? Non posso! E' mia figlia!" Sussurrò a denti stretti, cercando inutilmente di fermare le lacrime che scendevano copiose sul suo viso, sfigurato dal dolore.

"Devi. Per il bene di tutti"

Si guardarono in cagnesco.

Sussultarono entrambi quando sentirono aprirsi la porta. "Come stanno le mie don.." La voce morì in gola a Ron quando si rese conto della presenza di Malfoy. Strabuzzò gli occhi e poi, con tono accusatorio, gli chiese: "E tu, esattamente, che cosa ci fai qui?"

Come al solito fu Hermione a salvare la situazione. Scimmiottando una risata allegra, provò ad imbastire ad una scusa decente su due piedi. "Ciao papà!" Draco sentì una pugnalata al cuore. "Malfoy era da queste parti perché ... Perché doveva parlare con il medimago di sua moglie. Sai, anche lei sta per avere un bambino e ... "

"E poi ho incontrato Potter, che mi ha dato la lieta notizia. Così, mi è sembrato maleducato non venire a farle le congratulazioni"

Ron lo guardò sospettoso, ma poi - ingenuamente - si convinse che doveva essere vero. Fortunatamente, non era mai stato un grande osservatore: altrimenti avrebbe notato le macchie rosacee sul volto di Hermione e gli occhi arrossati di Malfoy. Occhi che assomigliavano in maniera impressionante a quelli di sua figlia. A quel punto, Draco si rese conto di essere di troppo. In realtà , pensò con rabbia, l'unico a non avere il diritto di stare li non era certo lui... Dovette distogliere lo sguardo quando Ron incominciò a parlare sdolcinatamente alla bambina. La sua bambina. Indietreggiò, balbettando ancora delle congratulazioni e si congedò.

Pioveva. Solitamente, odiava la pioggia. Non sopportava le pozzanghere, il fango, le gocce di acqua che gli appiattivano i capelli e gli inzaccheravano i vestiti. Una volta uscito dal San Mungo, schivati i giornalisti ed i curiosi, incominciò a camminare sotto l'acqua scrosciante. Non voleva pensare. Il dolore era lancinante, persino respirare era diventato doloroso. Passeggiò senza meta per le vie della Londra babbana, non incrociando gli sguardi che talvolta i passanti gli rivolgevano. Quel giorno aveva perso una figlia. Ed aveva visto sgretolarsi come argilla tra le sue mani la possibilità che Hermione ricambiasse il suo folle amore. Il suo silenzio quando si era dichiarato era stato terribilmente umiliante.

piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione
(La Pioggia nel Pineto - Gabriele D'Annunzio)


Angolo dell'autrice: Ringrazio tutti coloro che leggono e recensiscono la mia storia. Spero che continui a piacervi, così come è piaciuto a me scriverla. Fatemi sapere, vi abbraccio <3


Nessuno avrebbe mai saputo - DracoxHermioneWhere stories live. Discover now