Chapter 2

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Ashton's pov

Entrai dalla porta principale dell'ufficio, ma un uomo ed una donna in divisa mi spinsero di nuovo all'esterno chiedendomi velocemente scusa e prendendo una macchina partirono in velocità.

Mi voltai di nuovo verso la porta spalancata e questa volta mi guardai bene in giro prima di entrare, per non essere investito un'altra volta.

Entrai e mi ritrovai in un grosso ufficio pieno di quelli che poi sarebbero diventati i miei colleghi, o almeno, lo speravo.
Mi affrettai ad attirare l'attenzione di una donna in divisa, che mi sorrise.

<Tu devi essere Ashton, il ragazzo nuovo, bene, il capo ha già un compito per te. È quell'ufficio là in fondo, vai ti sta aspettando> mi indicò una porta chiusa di fronte a me.

<Grazie> dissi andando verso la porta, bussai leggermente.

<Avanti> una voce roca e profonda parlò dall'interno, un brivido mi percosse la schiena. Volevo davvero essere all'altezza del compito che mi voleva dare.

<Buongiorno..> feci capolino con la testa all'interno, la stanza era ampia e molto luminosa, il mio capo era seduto su una poltrona di pelle. Mi fece segno di avvicinarmi e così feci.

<Ashton, giusto?> chiese squadrandomi da capo a piedi.

<Ashton Irwin al suo servizio, signore> dissi stando bene sull'attenti, lui rise e fece segno di sedermi su una sedia davanti a lui.

<Calmo ragazzo, calmo. Sei agitato?> mi chiese.
Merda, l'aveva notato.

<Un po' signore> risposi grattandomi la nuca leggermente in imbarazzo.

<Beh, è normale ma vedrai che tra poco ti passerà. Claire ti ha già detto?> chiese ed io mi aggrottai pensieroso.

<Claire?> chiesi.

<La donna con cui hai parlato prima, ho visto da qui> mi disse.

<Ah, sì, mi ha detto che ha un compito per me> dissi leggermente elettrizzato, non vedevo l'ora di impegnarmi in un caso seriamente.

<Allora Ashton> cominciò a parlare quello che sarebbe stato il mio nuovo capo <Penso avrai visto il famoso video del ragazzo-marijuana mezzo cinese> mi chiese. Io annuii debolmente <Bene, facendo qualche ricerca ho scoperto che è minorenne e si chiama Calum Thomas Hood, e quindi non dovrebbero vendergli tutta quella roba. Sarebbe facile arrestarlo ma, non possiamo.> aggrottai le sopracciglia, e alla mia espressione confusa lui ridacchiò. <Ora ti spiego, chiunque gli abbia venduto la roba non può rimanere così in giro a dare droga ai minorenni. Il tuo compito consisterà nel fingerti amico di questo ragazzo e scoprire chi gli ha venduto la roba, poi li arresteremo entrambi. Tutto chiaro?> finì.

<Si signore!> dissi deciso.

<Mi piace la tua sicurezza, ragazzo. Comincerai da Lunedì, frequenterai la sua scuola con dei falsi documenti. Adesso vai Ashton e rifletti bene su come dovrai agire> mi congedò sorridendomi.

Mi alzai dal mio posto e prima di uscire lo ringraziai sorridente <Grazie, arrivederci> e me ne andai.

Uscii dall'edificio e salii in macchina, guidando verso casa dalla mia ragazza. Durante il tragitto riflettei molto: Fantastico, avevo a che fare con dei drogati.

***

Parcheggiai nel vialetto di casa e scesi dalla macchina sbuffando.
Quando aprii la porta di casa la voce della mia ragazza che canticchiava dalla cucina mi fece sorridere.
Mi affacciai senza farmi notare e la vidi abbozzare delle mosse di danza mentre preparava la cena.

<Buonasera, amore> le dissi avvicinandomi a lei e dandole un bacio sulla guancia, sobbazlò.

<Ashton, mi sono spaventata> mi sorrise.

<Allora, cosa c'è per cena?> chiesi guardando le pentole sul fuoco.

<Oggi ho avuto un sacco da fare con il lavoro e sono arrivata a casa solo mezz'ora fa, dovrai accontentarti degli hamburger> disse sciogliendo la coda di cavallo che si era fatta, e scuotendo la testa facendo ricadere alcune ciocche bionde sul viso.

<Va benissimo piccola> le schioccai un bacio sulle labbra e poi ci sedemmo al tavolo, dove iniziammo a parlare del più e del meno.

<Allora, poi il lavoro come è andato?> chiese infine, facendomi ritornare in mente che la prossima settimana sarei stato faccia a faccia con dei drogati.

<Si, tutto okay> dissi in fretta per poi addentare un altro pezzo di hamburger.

<Ash, ti prego non nascondermi le cose, so che sei preoccupato> disse prendendomi la mano e stringendola leggermente, sospirai.

<Mi hanno detto che la prossima settimana mi dovrò intrufolare in una scuola sotto falsi documenti, e fare amicizia con dei drogati per poi arrestarli> dissi tutto d'un fiato e lei alla parola drogati si portò una mano alla bocca.

<Oddio..> disse ancora sconvolta <Solo, promettimi una cosa> continuò.

<Cosa?> chiesi interrogativo.

<Che non ti cambieranno, che rimarrai sempre il mio Ashton> mi strinse la mano più forte. Ebbi una stretta al cuore, nessuno mi avrebbe cambiato. Tantomeno quei bambinetti drogati.

<Tranquilla Jennifer, sarò sempre il tuo Ashton> le sorrisi lasciandole un bacio sulla mano.

Oh crap! |CashtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora