Capitolo 1

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Bakhyun's POV

Tornai a casa malvolentieri, ormai nessun luogo sembrava adatto a me, odiavo la scuola, i miei compagni di classe mi prendevano in giro e mi discriminavano solo perché ero gay, odiavo la mia casa perché il rapporto tra me e mia madre era come un filo teso, che se viene forzato, si rompe.
Secondo me, la mia esistenza è uno sbaglio, un errore totale.
La mia vita? È uno schifo, non ho amici, mio papà è morto quando ero ancora piccolissimo e non si è mai saputa la causa o il motivo, mia mamma invece, non parliamone, si preoccupa più del lavoro che di me, di amici non ne ho, forse perchè sono omosessuale o forse perchè mi trasferisco di casa in casa così spesso da averne perso il conto, insomma, sono invisibile.... o meglio, è proprio come se non esistessi
C'era mia madre seduta sul divano, in salotto, in un'istante capii immediatamente di cosa voleva parlarmi.
Raramente si trovava a casa e ancor più raramente si siedeva sul divano ad aspettare il mio ritorno da scuola.
La ignorai. Stavo facendo le scale per andare in camera mia quando lei mi chiamò.

«Baekhyun»

«Sento le voci o qualcuno mi ha chiamato?» dissi con tono provocatorio.

«Prepara i bagagli, ci trasferiremo a Seoul!»

«Lo sapevo, sapevo che l'avresti detto»

«Senti Baekhyun, è per lavoro ed è molto importante»

«Lavoro, lavoro, lavoro. Tu preoccupati pure per il lavoro, e a me chi ci pensa?»

«Non è come pensi tu»

«Ah no? Ora ricomincerai con i tuoi soliti discorsi vero? "Guarda che lo faccio per te, voglio solo il meglio per te"» dissi imitando la sua voce.

«Sì, è proprio così! Voglio solo il meglio per te»

«Ma non lo capisci che non voglio il meglio o la ricchezza? Voglio solo una famiglia, voglio avere degli amici e non dovermi trasferire di città in città ogni due per tre. Forse, se stessimo in una città per più di due mesi potrei farmi degli amici» dissi andandomene via sbattendo la porta.

Tornai in camera mia, mi sedetti contro la porta della mia stanza con le gambe accovacciate e la testa tra le gambe, una persona qualunque avrebbe pensato che io stessi piangendo, ma no, non stavo piangendo, semplicemente ero stanco di questa vita, non ne posso più! Non voglio vivere così, ma anche se mi opponessi, non servirebbe a nulla.

Giorno dopo

Sull'aereo misi gli auricolari nelle orecchie e musica a tutto volume, ignorai completamente mia madre.

Seoul era una città che agli occhi di molte persone potrebbe apparire una città come tante altre, nulla di speciale, mentre ai miei occhi invece era diversa, speciale, non sapevo il motivo, ma dentro di me sentivo che questa città mi avrebbe cambiato e che qui sarebbe successo qualcosa.
Sono sicuro di non sbagliarmi.

La nostra casa tutto sommata non era neanche male, era più grande di quella che avevamo, però non mi sentivo molto a mio agio, forse perchè mi ci devo ancora abituare.
Sistemai gli oggetti in casa e iniziai a dipingere la mia camera di bianco, colore del nulla, del vuoto, di qualcosa inesistente.... il mio colore.
La scuola la inizierò domani e siccome mia mia madre sarà fuori per lavoro, farò quel che voglio a casa, peccato solo che sono figlio unico, non ho ancora amici, quindi non ho nessuno a farmi compagnia, è brutto trovarmi da solo in una villa grande come questa, è come essere l'unica persona esistente del mondo e ciò non era molto confortante, anche se dovrei essere abituato siccome sono sempre rimasto solo.

SPAZIO AUTRICE

Questa è una fan fiction, scritta/dedicata a Alienxxjing Chanyeol apparirà nel prossimo capitolo :D

You're My Everything || ChanBaekWhere stories live. Discover now