Prologo

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"You're lovin' on the psychopath sitting next to you
You're lovin' on the murderer sitting next to you
You'll think, "How'd I get here, sitting next to you?""

(Heathens, Twenty One Pilots)





Sydney, 30 giugno 2016


Era uscita di casa da più di due ore ormai, ma non aveva la minima intenzione di tornare. Se anche lo avesse fatto, avrebbe sicuramente peggiorato la situazione, tanta era la rabbia che le riempiva l'animo. Per questo decise di girare su Quarry Street, scavalcare il cancello arrugginito ed entrare nel vecchio parco abbandonato di Trumper.

C'era stata diverse volte quando era poco più che una bambina, sempre accompagnata da suo fratello quando si ritrovavano da soli in casa. Rimanevano le ore a giocare a nascondino fra i folti cespugli che ormai avevano perso quel bel verde che ricordava.

Ma quel giorno giocare a nascondino era l'ultimo pensiero di Eleanor. Era decisamente troppo agitata per ripensare a tutti i ricordi che la legavano a quel posto. Continuava imperterrita a camminare e a scalciare con le sue Converse consumate ogni singolo sassolino che le intralciava il cammino. Quando, però, si rese conto che si stava inoltrando troppo nel boschetto che circondava il parco, decise di fermarsi su una panchina che poco prima aveva sorpassato per evitare di allontanarsi ulteriormente dalla fioca luce che l'ultimo lampione a fatica emanava. Tornò quindi sui suoi passi e si sedette, decisamente sgraziatamente per una ragazza della sua età, sulla panchina che si manteneva su solo per miracolo. Incrociò le gambe e vi appoggiò sopra i gomiti in modo tale da mantenersi la testa con le mani.

E proprio lì, in quella posizione alquanto scomoda, lontana da occhi indiscreti, in una grigia sera di giugno, Eleanor si lasciò andare ad un pianto liberatorio ripensando agli avvenimenti di quel pomeriggio.




Sydney, 30 giugno 2016 poche ore prima




Era assurdo il fatto che si fosse trasferita in quell'appartamento da due mesi e che ancora non avesse sistemato i vestiti dentro l'armadio. Soprattutto perché Luke era stato così premuroso da lasciarle più di metà dello spazio. Ma a Eleanor era sempre mancata la voglia di farlo, e lui non aveva mai insistito, nonostante tutti quegli scatoloni stipati nel corridoio lo infastidissero, data la sua mania per l'ordine.

Tuttavia, quel giorno, dopo aver sprecato più di mezz'ora per cercare una borsa, Eleanor decise che ne aveva avuto abbastanza. Si era davvero stufata di doversi piegare in posizioni assurde per cercare qualcosa che, ovviamente, si trovava sul fondo, perché tutto ciò sicuramente non aiutava la sua schiena malandata che ultimamente la teneva sveglia anche la notte per quanto dolorante fosse. Perciò, in preda ad un grande spirito di iniziativa, Eleanor si rimboccò le maniche e cominciò a darsi da fare.

Le ci vollero diverse ore per spostare ogni cosa nella sua parte di armadio, ma, alla fine, si ritrovò con uno scatolone ancora pieno e nessun cassetto vuoto. Parte di lei era fortemente tentata di lasciarlo lì e pensarci in futuro, ma la sua schiena era di tutt'altro avviso. Così si ritrovò a ricavare un altro po' di spazio dalla parte di Luke. Spinse tutte le sue magliette da una parte, ma quando stava per cominciare a sistemare i suoi maglioncini, il campanello di casa la fece sussultare.

Forse era Luke che si era dimenticato le chiavi, ma quando guardò l'orologio che portava al polso si accorse che era decisamente in anticipo rispetto al solito, ma Eleanor non diede troppo peso a questo dettaglio e si affrettò verso la porta d'ingresso. Non appena l'aprì, però, non trovò nessuno in piedi davanti a lei. Rimase un attimo interdetta chiedendosi se non si fosse solo immaginata il campanello, ma non appena abbassò lo sguardo qualcosa attirò la sua attenzione. Uno scatolone completamente nero era appoggiato sullo zerbino, una sola scritta bianca si distingueva: Luke Hemmings. Non aveva idea di cosa fosse o di cosa ci facesse lì, forse Luke aveva ordinato qualcosa online e non glielo aveva detto. Restava comunque sospetto il fatto che chiunque lo avesse consegnato fosse sparito prima che qualcuno firmasse per la consegna.

In the Wolf trap //5SOSWhere stories live. Discover now