Capitolo 20

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 20.


Hel.

Non avevo capito male.

E, se anche non ne avessi udito il nome, quel volto per metà divorato dalla decomposizione e per metà avvolto dalla pura bellezza, mi avrebbe detto l'identità della donna che avevamo innanzi.

Sebastian era scomparso, divorato dal corpo originario dell'anima divina che aveva sempre portato dentro di sé, esattamente come era capitato a me con Fenrir.

Dubitavo, però, che lui avrebbe fatto ritorno, a questo punto.

La donna dal volto orrendo e perfetto al tempo stesso ci guardò tutti con estremo divertimento e Tempest, che teneva tra le mani la sua spada di acciaio siderale, le ringhiò contro: "Hai fatto davvero male a presentarti. Ora non avremo neppure mezza considerazione di te. Ti distruggeremo e basta!"

Hel rise di gusto, facendo ondeggiare sia la chioma bruna e fiorente che la zazzera di capelli oleosi e in decomposizione, creando un disgustoso connubio, almeno ai miei occhi.

Avrei dovuto tenerla d'occhio... dovevo sapere che, se nostro padre avesse deciso di infastidirmi, avrebbe coinvolto anche lei!

"La figliola prediletta?" ironizzai, continuando a seguire con lo sguardo le movenze scoordinate di Hel.

Qualcosa del genere. Hel è signora di questo posto, di Niflheimr ma, da quando gli umani hanno smesso di seguire il credo di Padre Tutto, anche lei è divenuto puro spirito.

"Ma... non esistono gli abitanti di Niflheimr a tenerla in vita, a conferirle solidità, per così dire?" esalai, davvero confusa.

Ero consapevole che il corpo degli dèi persisteva finché esistevano abbastanza persone a credere in loro e che, una volta scomparso il credo, essi divenivano pura energia, mero spirito.

A tutti loro, a quel punto, rimaneva solo la possibilità di reincarnarsi in corpi mortali, per rimettere piede su Manaheimr, o su uno qualsiasi dei Regni abitabili, a questo punto.

Ma non avevo idea che, la perdita dei seguaci umani, potesse avere avuto dei riflessi anche su un altro mondo come Niflheimr.

Gli hrímÞursar, i giganti di brina, sono gli unici abitanti di Niflheimr, se si escludono tutti coloro che sono rinchiusi qui a causa della loro condotta immorale. E di certo, loro non hanno mai amato Hel. Gli hrímÞursar la odiano fin dall'inizio dei tempi, e sono stati al suo servizio solo per paura di essere distrutti. Quando Hel perse i suoi poteri come tutti gli altri Asi, perché nessuno credeva più nella loro esistenza, essa perse corporeità e svanì da questi luoghi, liberando di fatto gli hrímÞursar dalla sua presenza.

"Era una gran simpaticona, quindi..." mugugnai, tenendo d'occhio la nostra disgustosa ospite. "... ma non capisco ancora perché lei sia scomparsa a causa nostra."

Negli altri Regni, nessuno la teme, perciò lei non ha mai avuto potere in quelle lande. Solo gli umani la temevano e la onoravano, dandole forza e corporeità. Quando sei debole come un pulcino, cerchi di tenerti buoni soprattutto i cattivi, no?

"A ben vedere... gli elfi di Alfheimr non la temono di sicuro, e posso capire perché. Loro sono abbastanza forti e intelligenti da non temere nessuno, almeno stando al mito. Asgard era il regno degli dèi, perciò quello non conta. A Svartálfaheimr, nelle terre dei nani e degli elfi oscuri, nessuno la degna di nota perché loro non hanno paura di nessuno. E fin qui penso di non essermi sbagliata, vero?"

All'ombra dell'eclissi - Trilogia Werewolves Volume 3Where stories live. Discover now