Capitolo 9

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9.


"Sei davvero sicura di non voler vedere?"

La domanda arrivò così, poco prima dell'alba, quando il cielo sembra aver inghiottito tutta la luce dell'universo e le stelle paiono enormi diamanti scintillanti.

Mi volsi a mezzo, le mani poggiate sull'erba soffice poco dietro di me, e scrutai Alec in viso.

Non avevamo parlato molto, durante il nostro turno di guardia, ma era normale per due come noi.

Da un certo punto di vista, ci somigliavamo molto.

Alle parole, preferivamo i fatti. Solo, avevamo due modi diversi di agire.

La sua frase, quindi, mi spiazzò.

Scrutai quel volto adombrato dall'oscurità, la barba incolta che gli cresceva scura sulla guance, nascondendo in parte la cicatrice sulla guancia destra.

Gli occhi, grigio ghiaccio e limpidi come cristallo, lampeggiarono curiosi.

Io allora scrollai le spalle e ammisi: "Vorrei vedere eccome, ma Duncan mi ha chiesto di non curiosare nella tua testa, così non lo farò. Ci sono sicuramente dei motivi per cui vuole tenermi all'oscuro di quel che è successo e, anche se non ne comprendo i motivi, è giusto che io gli dia fiducia."

Alec se ne uscì con un 'mphf' divertito e io lo fissai malissimo, già pronta a rabberciarlo per difendere la mia presa di posizione e quella di Duncan.

Non fu necessario.

Lui disse subito dopo: "E' encomiabile tanta devozione, davvero. Ti fa onore."

"Grazie" sospirai, vagamente sorpresa da quel complimento gratuito.

Lui scrollò le spalle, sminuendo così il suo dire.

"Credo anche di capire perché il tuo bello vuole tenerti all'oscuro, almeno per un po'. E' difficile venire a patti con quella parte di sé."

Mi accigliai leggermente, avendo già subodorato dalle parole smozzicate di Duncan che, effettivamente, qualcosa di grave era avvenuto prima del loro arrivo alla grotta dove ero tenuta prigioniera.

Solo, non capivo fino a che punto.

Alec si mordicchiò pensosamente un'unghia – lo faceva spesso, quando non sapeva come esprimersi – e borbottò: "So cos'ha provato, per questo penso di capirlo."

"Pensi?"

"Ehi, streghetta, che pretendi? Non sono uno molto empatico, se non l'hai capito!" ghignò lui, mettendo in mostra una fila di denti bianchissimi.

Io gli sorrisi di rimando, replicando gentilmente: "Con Penny, però, lo sei."

Lui, a sorpresa, arrossì copiosamente e, sbuffando, distolse lo sguardo dal mio volto per scrutare le oscurità dense come melassa del bosco.

In lontananza, un cervo trotterellò lungo un sentiero fino a raggiungere un piccolo ruscello, a cui si abbeverò.

Non avremmo cacciato per nessun motivo, se non per reale necessità, ma sentirlo bere, e ascoltare il battito quieto del suo cuore che batteva, mi fece venire l'acquolina in bocca.

Un vero strazio, a volte, avere un lupo dentro di sé che pretendeva un po' di considerazione su quel genere di cose.

"Anche questo è un argomento off-limits?" gli domandai, curiosa, cercando di non pensare alla mia bestia che graffiava impaziente per uscire allo scoperto.

All'ombra dell'eclissi - Trilogia Werewolves Volume 3Kde žijí příběhy. Začni objevovat