LUIS SALOM

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Oggi, 3/06/2016, non è per niente una bella giornata.
E non dico per la pioggia, che sta continuando a cadere incessantemente da un cielo nerissimo, sbattendo sui vetri delle finestre di casa, picchiando prima forte e arrabbiata, poi più calma e triste sulla terra del mio giardino.
Ma per quello che è successo a Barcellona, più precisamente nel circuito del Montmelò, il circuito "di casa" di un giovane pilota, di un ragazzo, con una grande e meravigliosa passione, ma che qui, al Montmelò, facendo ciò che più amava fare, purtroppo ci ha lasciato la vita.
Sto parlando, come molti di voi avranno probabilmente già capito, di Luis Salom, Maiorchino, chiamato anche il Mexicano, che oggi ha fatto una stupida e maledetta scivolata alla curva 12, forse per una perdita di anteriore, o forse per un problema tecnico della moto, fatto sta che, in quella curva, la via di fuga non c'era, o meglio era di asfalto, anzichè di ghiaia e/o erba (le quali avrebbero probabilmente deviato o fatto saltare e rimbalzare la moto che invece,precedendo il pilota a terra, è andata a sbattere sulle barriere protettive e, successivamente, gli è rimbalzata addosso, senza dargli via di scampo. Ed è per questo che oggi non sono d'accordo con quelli che dicono: " Un altro pilota ucciso dalla sua stessa passione", perchè, a mio modestissimo parere, questa morte si poteva evitare, non è sfortuna, non è semplicemente il caso. Nel corso degli anni si è lavorato moltissimo sulla sicurezza dei piloti, ma in quella curva c'è del lavoro da fare, e purtroppo ce ne accorgiamo sempre e solo dopo che è "scappato il morto".
E ciò che mi irrita ancora di più è l'indifferenza, l'indifferenza della gente e della televisione, dei programmi sportivi che invece di ricordare un bravo ragazzo, un bravo pilota e campione, preferiscono parlare di una squadra venduta ai cinesi, di quanto guadagni e del nuovo colore della cresta di un calciatore.
La lista dei piloti da ricordare è lunga, citandone solo alcuni, Kato, Tomizawa, il nostro amato Sic e lui, Luis Salom. Un ragazzo giovane, troppo giovane per lasciarci, appena 24 anni, proprio come Marco. Anche lui quando ci ha lasciati nel 2011, aveva solo 24 anni, e un sogno nel cassetto: quello di essere ricordato come uno che sapeva emozionare. E io, beh, io penso che ce l'abbiano fatta, rimarranno nella storia, saranno ricordati per sempre come campioni.
Descansa en paz Luis #Mexicano39 #LS39! :'( E salutami Marco <3
Vai, e corri con Sic e tutti gli altri, in quella pista perfetta, che deve per forza esserci lassù, per ospitare tutti voi.

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