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Forse mi trovavo proprio davanti alla casa di Luke. Volevo, forse, tiralo fuori di lì e portarlo da qualche parte? O avevo altre intezioni? Bhe, non lo sapevo nemmeno io.

Anche io ho avuto un periodo nella mia vita in cui: sto tutto il giorno a vedermi serie tv, sul letto, mangiando gelato e chissene fotte degli altri. Poi, ripensandoci, sarebbe stato meglio passare del tempo con delle persone fisiche e magari non ritrovarmi solo. Ed è stata la decisione più giusta che abbia fatta in vita mia, stranamente, perchè detto sinceramente, non ne azzecco una.

Controllai che l'abitazione fosse quella e ne ebbi la conferma leggendo la targhetta con scritti i nomi e i cognomi delle persone che vi erano. Suonai il campanello, e scorsi alla porta proprio lui.

«Oh, scusa, ho sbagliato casa», affermai il più desolato possibile, mettendomi una mano nei capelli.
«Che strano, non hai visto la targhetta? C'è scritto hemmings, e anche abbastanza in grande», calma amico. La guardai, facendo finta di non asserne al corrente.
«Mi dispiace, cercavo i Murphy, sai dove abitano?»
Incrociò le braccia al petto. «Qui non c'è nessun Murphy, chiedi ad Ashton se hai bisogno», fece per chiudere la porta ma lo bloccai.

«Hey, che ne dici, uhm, di uscire? Vieni con me e gli altri e ci facciamo un giro?», domandai, leggermente in imbarazzo.
«Perchè dovrei?» si appoggiò allo stipite della porta. Era un buon segno che non se ne fosse andato, giusto?
«Tu che dici eh? Per farti degli amici? Per non stare sempre lì in casa? Lo sto facendo per te», sbottai seccato. Ma lo fa apposta o si mette d'impegno? Aveva un sorrisetto così falso che mi veniva da prendere un bastone e colpirlo come se fosse una pignatta.

«Ora mi spii anche quando sono a casa?»
Feci un respiro, che mi aiutò a calmarmi. «Comunque questo è tuo», gli mostrai un portachiavi random preso dalla tasca degli skinny. L'oggetto in questione era mio, ma era soltanto una scusa per farlo venire fuori. I suoi occhi, che sembravano proprio due zaffiri blu, si ridussero in due fessure cercando di vedere il portachiavi che avevo in mano. Sconfitto, si avviccinò e con uno scatto fulmineo chiusi il cancello.

«Ora non hai scuse, devi uscire con noi», sorrisi sornione, mentre lui alzò gli occhi al cielo.

Michael 1 - Luke 0, finalmente una gioia.

«Scusa ma non me ne vado senza telefono», okay, questo potevo approvarlo. Quasi mi pregò con gli occhi, sembrava il gatto con gli stivali di shrek. Tanto carino, quanto furbo.

E dico furbo perchè non appena ebbe scavalcato il cancello, e non chiedetemi come perchè non saprei spiegarvelo neppure io, sentii il catenaccio della porta scattare, segno che si era chiuso dentro.

E come sempre, Vita 1 - Michael 0.

rEGA
mi è appena arrivato un pacco ma sono sicura che non sarà quello di michael clifford, ma vabbe fa niente.

dopo aver incontrato il commesso michael (che non lo avevo visto per più di un mese) ieri ho incontrato l'infermiere figo che ho beccato guardare nella mia direzione.
hehe ( ͡° ͜ʖ ͡°) ti piakkio vero?

Ouija » mukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora