Capitolo 11

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Mattia

Mi sveglio con la luce che filtra attraverso le tende.
Mi volto dall'altro lato del letto, ma non c'è nessuno.
Mi alzo, e ispezziono la casa, ma di lei non c'è tracciata.
Lo sapevo, sapevo che sarebbe successo.
Mi siedo sul divano e mi passo le mani tra i capelli.
Che cosa ho combinato?

Qualche ora dopo, sono davanti alla casetta della squadra bianca insieme agli altri.

"Dove sei stato stanotte? Non sei tornato all'hotel", mi chiede Christian.
"Ho voluto passare l'ultima notte a casa", rispondo freddo.
E poi eccola che arriva.
Si è cambiata e si è appuntata i capelli.
Saluta tutti, però evita il mio sguardo.
Entriamo in casetta e iniziamo a sistemare la roba prima di iniziare con le lezioni.
"Allora, io inizierei dai cantanti, preferite tutti e tre insieme o lezioni singole?", ci chiede.
"Io direi singole, almeno lavoriamo meglio", risponde Valentina.
"Ok, chi inizia?", chiede.
"Inizio io", dico, e me ne pento subito dopo.
Vedo la sua espressione, lo vedo che è a disagio a rimanere da sola con me.
Usciamo dalla casetta insieme, per andare verso lo studio.
So che qui non ci sono le telecamere, così ne approfitto,e la afferro per un braccio.
"Perché te ne sei andata ?", le chiedo.
"Te l'ho già detto, Mattia. Non ci può essere niente tra noi", dice, con gli occhi fissi a terra.
"Guardami Emma! Guardami negli occhi e dimmi che non hai provato niente! Dimmelo!", le dico, quasi urlando.
"Non ho provato niente Mattia, niente".
Quelle parole mi feriscono. È come se mi avesse appena tirato una coltellata dritta al cuore.
Entriamo in studio, e io canto, canto solamente, poi una volta finito me ne vado, senza neanche salutarla.

Arriverà l'amore (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora