17.

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Quella di mio padre non è stata una vicenda tanto grave, così sono tornata a Washington. Ho lasciato Edward.
Si, l'ho finalmente lasciato.
Mi accoglie, con mia grande sorpresa, Lucy, fuori la porta di casa ad aspettarmi.
La faccio entrare e comincio a preparare un caffè.
<<Ho saputo di tuo padre...>>
<<Non preoccuparti, è una storia che non voglio ricordare.>>
<<Ah, scusami.>>
<<Non fa niente.>>
Mi racconta un po' di lei e del suo ragazzo, Liam, e di quanto si amano. Si conoscono da sei anni e non si sono mai lasciati. Come me ed Edward. Però adesso è finita, non poteva continuare a distanza.
<<Cosa c'è?>> mi chiede.
<<Nulla. È solo che ho lasciato Edward.>>
<<Sul serio?>> mi dice incredula.
Non riesce a credere alle mie parole, si vede.
Faccio cenno di si col capo, e sospiro.
<<E sei triste?>>
<<Non triste, ma dispiaciuta. Mi amava, sul serio.>>
<<Si...ma adesso stai con Daniel.>>
<<Lo so, e...ho bisogno di pensare.>>
Entro in bagno, mi guardo allo specchio, e comincio a piangere. Sono disperata, e non so perché. Sono felice con Daniel, ma non so perché, ho la sensazione di non conoscerlo. Ed è vero! Non lo conosco!
Senza pensarci sù ancora un po', prendo una sigaretta, mi avvicino alla finestra, e inizio a fumare.
Mi sento, all'improvviso, sollevata, piena di carica, e allo stesso tempo rilassata.
<<Cosa stai facendo?>> mi dice Lucy, con gli occhi spalancati.
<<Ne vuoi una?>> le domando.
<<Non ci penso nemmeno, io non fumo.>> mi dice alzando la mano.
<<Va bene...>>
È sconvolta. Non se lo sarebbe mai aspettata da me.
All'improvviso il mio cellulare inizia a squillare, e contemporaneamente anche quello di Lucy. Rispondiamo insieme.
<<Che cosa?!>> diciamo in coro.
Non è possibile. Io e Lucy ci guardiamo con gli occhi pieni di lacrime. 
In me che non si dica siamo fuori la porta di casa mia e ci dirigiamo all'ospedale.
<<Come sta Dalila?>> domando a Jorge.
<<Male, molto male. Adesso è il turno di Daniel, è dentro.>>
D'un tratto sentiamo un rumore dalla camera dove è ricoverata Dalila, e Daniel che esce spaventato e confuso, e con le lacrime agli occhi, ci rende preoccupati.
<<Che è successo?>>
<<Ha avuto un incidente.>> dice, quasi balbettando.
Non ha nemmeno la forza di parlare. Non risponde, infatti.
Il medico esce dalla stanza con il capo abbassato.
<<Dottor Segura. Ci dica, cosa succede?>> domanda una donna, evidentemente la madre della mia amica. Ha il volto rigato di lacrime e il rimmel sciolto e che cola sul viso pallido.
<<La signorina Dalila non ce l'ha fatta.>>
<<Non capisco...>> dice Daniel.
<<La signorina Dalila è morta.>> precisa il Dottore.
In un attimo la madre di Dalila comincia a piangere, in silenzio, e se ne va pronunciando una frase che mi spezza il cuore: <<Adesso, Dalila è dal suo papà...>>

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