13.

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<<Scusami.>>
<<Perché?>>
<<Perché ti ho baciata.>>
<<Stai dicendo queste cose, perché? Se stai ancora baciando il mio collo.>> dico sghignazzando.
<<Io ti amo, ti amo da quando ti ho incontrata, ti amo, adesso e per sempre.>>
Mi sento sollevata, mi sento contenta.
<<E con Edward?>>
<<Be'...ti dispiace se intanto sto con te e con lui? Io ti amo, e devo prendere provvedimenti...>>
<<Non preoccuparti, ma fai più in fretta possibile!>> dice. Dopo poco ricomincia a baciarmi, più intensamente, accarezzandomi la schiena. Mi tocca la pancia, e le mani, e le gambe, le cosce, il viso...le sue mani però sono più ruvide delle mie, a causa del lavoro credo. Lo amo tanto. Si spinge ancora più vicino a me, tanto da unire il naso con il mio. Siamo uno addosso all'altro. Lui su di me, e che mi accarezza le braccia e le gambe.
<<Sei stupenda, sei perfetta!>>
<<Grazie, lo so.>> dico ridendo.

Non posso crederci...sto con Daniel!
Quando mi ha baciata ho sentito come una sensazione di sollievo. Nessuno mi aveva baciata così prima d'ora.
È stato un bacio diverso, un bacio passionale, un bacio stupendo, un bacio sensazionale!
<<Ti piace vero?>> domanda.
<<Cosa?>>
<<Quando ti bacio, quando ti accarezzo i capelli, le mani. Quando ti stringo a me, per averti più vicina possibile.>>
<<Si.>> dico arrossendo.
<<Anche a me piace baciarti, e ammirarti. Passerei il resto della vita con te.>>
<<Perché passerei? Passeremo è più corretto, perché noi staremo sempre insieme, no?>>
<<Si. A meno che non subentri il tuo ragazzo.>>
<<No...lascialo perdere. Poi vedrò cosa fare con lui.>>

<<E cos'è successo?>>
Michelle è curiosissima di sapere cos'è successo con Daniel. Le ho solo detto che ci siamo baciati e che adesso stiamo insieme.
<<Nulla, Michelle. Non farti strane idee...>>
<<No, non me le faccio le strane idee, comunque.>>
<<Ecco, fai bene.>> le dico dandole una pacca sulla spalla. <<E comunque...>> le dico, continuando. <<Vuoi una sigaretta?>> faccio, e prendo il pacchetto e l'accendino.
<<Che cosa?! Fumi?>>
È sbalordita quanto me, però. Non so nemmeno io come e perché ho cominciato a fumare.
<<Non dirmi che adesso fumi anche...ehm...le canne.>>
<<No! Certo che no.>>
<<Okay.>> dice. <<E comunque si, dammene una.>>
<<Ecco a lei, signorina.>> faccio porgendogliela. Ridiamo.
Parliamo un po' di tutto, anche del figlio di mio padre. Mia madre. Mia madre, devo chiamarla.
Mi dirigo al bagno di casa di Michelle, dove c'è più linea.
Compongo il numero del cellulare di mia mamma e...
Ciao sono Anastasia, sono impegnata. Lasciare un messaggio dopo il segnale acustico. *Bip*
Cavolo! È impegnata! È l'unica donna sulla terra che può lasciare un messaggio così ridicolo...mi vergogno molto.
<<Allora?>> mi chiede Michelle.
<<Allora...è occupata, e avrei dovuto lasciare un messaggio dopo il bip.
<<Ah... Be', potresti chiamare tuo padre.>>
<<Non ci penso neanche, Michelle! Io con quello non ci parlo!>>
Bussano alla porta e Michelle va ad aprire.
Sento una voce familiare, che però dal fondo della casa non riconosco.
<<Voglio vedere Katerina. È da te?>>
Ma chi sarà mai?
<<Kate...vieni qui.>> mi chiama la mia amica dall'altro lato della casa, grandissima.
<<Arrivo.>>
Percorro il corridoio della grande casa di Michelle, e...
Resto sbalordita nel vederla. Eccola, mia madre.
Corro ad abbracciarla, e lei ha le lacrime agli occhi.
<<So che l'hai saputo, e nel modo più brutto che possa esistere. Ho preso il primo volo per New York e sono partita.>>
<<Oh, mamma!>> scoppio a piangere sulla sua spalla.
Mia madre, Anastasia, è una donna molto semplice, altruista, e gentile con tutti. Ha l'animo e il cuore buono. Tutto ciò, lo pensavo anche di mio padre, Mark, che si è rivelato l'opposto.
<<Tuo padre non ha colpe.>> continua a ripetere lei.
<<Ma come? Ha fatto un figlio con Judy. Judy Johnson, l'ho sempre vista antipatica, ma poi mi sono fatta un'idea diversa di lei.>>
<<Lo so, ed è per questo che tuo padre non ha colpe. La conosco molto bene e mi ha sempre voluto rubare l'uomo, e ce l'ha fatta.>>
<<Eh?>> Sono sconvolta.
<<Io e papà siamo litigati, e per il momento vive a casa di nonna Phoebe.>>
<<E sei sicura che sia lì?>> domando io perplessa.
<<Non lo so. E non mi interessa saperlo. Davvero, lasciamo perdere!>>
<<Spero che nonna Phoebe non lo lasci scappare. Abbasso lo sguardo sul pavimento.

•My LOVE is YOU•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora