Capitolo 19 - Forse sì, forse no

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Stavo morendo di ansia. Nel giro di qualche minuto avremmo dovuto salire sul palco.
Era sabato. Era la sera del saggio del coro. E io avrei voluto smaterializzarmi e andarmene da tutt'altra parte...

«Sei nervosa?». Sobbalzai. Non mi aspettavo che qualcuno mi rivolgesse la parola. Mi ero rintanata in un angolino della piccola saletta dove stavamo aspettando e cercavo di calmarmi un po'.
Alzai lo sguardo sul prof arrivato accanto a me, poi mi guardai intorno per vedere se qualcuno ci stesse ascoltando «Una volta mi hai detto che mi capivi solo guardandomi, quindi, se è ancora così, credo che tu lo sappia» risposi tornando a fissarmi le mani.
«È ancora così, per questo sono venuto qui a tranquillizzarti» replicò lui.
«Bene, non credo che ce la farai» dissi sicura.
«Come vuoi, ma ti ripeto che le prove sono andate benissimo e stasera andrà altrettanto bene. Adesso andiamo che è ora!» concluse precedendomi verso il corridoio.

Il resto passò così veloce mentre ero concentrata a cantare, che nemmeno me ne resi conto. L'ansia mentre cantavo era pian piano sparita, soprattutto perché stavo immaginando di cantare su un prato verde senza nessuno che mi guardasse.
In alcune canzoni lasciai il posto agli altri solisti, e in men che non si dica era tutto finito.

Scesi dal palco e quasi andai a sbattere contro mio fratello che mi stava aspettando.
«Grande sorellina!» esclamò stringendomi in un abbraccio.
Sorrisi «Ho cantato bene?».
«Benissimo» rispose. Poi aggiunse sottovoce «tu non hai visto quanto era felice Gabriele!».
Sorrisi tra me e me. Mi faceva piacere sentire queste parole.

In quel momento lui ci raggiunse «Brava Elisa, sei stata fantastica!».
Arrossii «Grazie».
«Tieni Marco, ho fatto!» aggiunse restituendogli il suo telefono e facendogli un cenno d'intesa.
«Come ti è sembrato?» chiese poi passandosi una mano tra i capelli. Era nervoso?
«Bellissimo, hai fatto un ottimo lavoro amico!» rispose mio fratello dandogli una pacca sulla spalla «non avevo dubbi».
L'altro sorrise, rassicurato. A quanto pareva ci teneva molto all'opinione di mio fratello.

Li ascoltai parlare per un po', finché non sentii la mia tasca vibrare. Tirai fuori il telefono e quasi mi venne un colpo.
Un messaggio di Mika.
Mika?
Forse era il mio telefono che dava i numeri... Mika non mi avrebbe mai scritto!
Aprii whatsapp. E invece sì, era proprio lui!

"Hey Elisa! Io ho appena visto te cantare Happy Ending, è stato great. I loved it so much, tua voce è super! E tu sei adorable 😊"

Lo rilessi tre volte per accertarmi che avessi capito bene, poi pensai a cosa rispondergli. Il tutto mentre il cuore tentava di uscirmi dal petto...

"Ciao Mika. Grazie mille, ma non capisco... dove mi hai vista?"

Risposi, dopo aver scritto e ricancellato una mezza decina di volte.
Aspettai, piena di ansia, mentre il "sta scrivendo..." continuava a comparire in alto.

"Oh, il tuo ragazo ha mandato me un video. He's very sweet on you!"

Fissai lo schermo, poi alzai gli occhi e scrutai i due ragazzi davanti a me.
«Prof?» chiesi interrompendoli.
Lui mi guardò.
«Si può sapere perché hai mandato un video a Mika? Che tra l'altro tu non hai...» mi bloccai facendo una smorfia «ah, certo! Col telefono di Marco!».
«Ti ha scritto?» chiese il prof.
Annuii. «E chissà perché è convinto che tu sia il mio ragazzo... cosa gli hai detto?» chiesi arrossendo.
Lui si strinse nelle spalle «Niente, cosa ti ha detto?».
«Mi ha fatto i complimenti, ma potevi fare anche a meno di mandarglielo» risposi.
Lui fece un sorrisetto.

"Lui non è il mio ragazzo, è il mio insegnante di musica e un amico di Marco... Ma comunque grazie mille, mi hai fatto felice! 😊"

Risposi mentre i due tornavano a parlare tra loro.
Inutile dire quanto mi sentissi emozionata. Insomma, mica capita tutti i giorni di ricevere un messaggio dal tuo eroe, che per di più ti fa i complimenti!

Musica e amoreWhere stories live. Discover now