21.-Il rapimento.

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Mi fa male forte la testa.

Apro gli occhi.

Ma dove sono?
Questa non è la mia stanza.

Cerco di ricordare qualcosa della sera prima: Dennis, la festa. Non ricordo niente di strano.

Mi alzo dal letto dove mi trovavo, e provo ad aprire la porta. Ma è chiusa a chiave.
Inizio a sbattere la mano nella porta e ad urlare.

Finalmente, sento girare una chiave nella toppa della porta, e si apre.

"Principessa, ti sei alzata?" È un ragazzo enorme, alto e grosso, tutto tatuato e con i pircing.

Mai visto.

"Chi sei?"

"Un ragazzo, che se non fai la brava si divertirà con te."

Lo guardo stranita.

"Dove mi trovo?"

"Basta domande. Tranquilla, sei in una casa."

"Come ci sono arrivata qui?"

"Ho detto basta domande!" Sbraita.

Se ne va e chiude la porta a chiave.

Tutto questo non mi piace, le cose non andranno molto bene.
Devo andarmene.

Ma come?

Dov'è Dennis?

Ho davvero un disperato bisogno d'aiuto.

La porta è chiusa, e quel tipo non mi farà mai uscire da qui.

Mi guardo intorno...

La finestra! Scapperò dalla finestra.

La apro e mi crolla il mondo addosso.

Sono in un palazzo. E mi trovo al quinto piano? Sesto? Non posso scappare.

Inizio ad urlare aiuto con la speranza che questo palazzo e i dintorni siano abitati.

Sento nuovamente uno scatto nella serratura.

Mi giro e c'è di nuovo quell'armadio umano davanti a me.

"È inutile che urli, bambina in q..."

"Non chiamarmi così!" Lo interrompo.

"In questo palazzo si trova la gente più malandrina della città. È normale sentire urla qui, nessuno si preoccuparà. Ci farai l'abitudine.." Risponde con un ghigno.

"E se scappassi dalla finestra?" Dico con il sorriso di chi la sa lunga.

"Vuoi che il tuo ragazzo ti veda morta con il cranio fratturato?

"Ragazzo? Non ho un ragazzo.." Dico abbasso lo sguardo, pensando ad Andrea.

"Prete.." Dice il cognome di Andrea.

"Non stiamo insieme."

"Hai voglia di uscire oggi?" Cambia discorso.

"Proprio sì!"

"Bene, cinque minuti e usciamo."

"Dove andiamo?"

Sbatte la porta, uff.

Mi butto nel letto triste, ho paura.

Che ne sarà di me?

Ho bisogno di Andrea.

Voglio andarmene da qua.

Torna quel tipo aprendo violentemente la porta.

Mi alzo di scatto.

"Ora usciamo, ma comportati bene, non urlare, non fare gesti inappropriati perché ti finirà molto, molto male."

Ed estrae una pistola.

Tremo.

Non faccio altro che annuire e seguirlo con la pistola puntata sulla tempia.

Usciamo da quel palazzo sconcio e sporco ed entriamo in un'auto nera con i finestrini oscurati.

In tutto questo non ho tanto pensato a Dennis.
Dov'è lui? Perché ieri mi ha lasciata?

"Posso sapere come ti chiami?"

"Angelo."

"Tanto angelo non sei.." Penso, ma non mi accorgo di averlo detto ad alta voce.

"Come scusa?"

Scuoto la testa.

Svolta in un angolo e una strada sterrata piena di persone e due auto da corsa (?)

Scendiamo, e mi tiene sempre la pistola puntata contro, sulla coscia però.

"Allora?"

Dice una voce dietro di noi.
E la riconosco subito:
Dennis.

Ci giriamo entrambi.

"Dennis?"

"Eccola."

Diciamo io ed Angelo all'unisono.

"Che sta succedendo?" Chiedo.

"Tutta colpa del tuo ragazzo, o ex."
Fa un cenno con la testa verso la strada e vedo Salvatore, il migliore amico di Andrea venire verso di noi.

"Melissaaa!" Mi abbraccia.

"Scollatevi!" Ordina Dennis.

"Posso sapere che sta succedendo? Danny, che hai? "

"Lo saprai piccola, tranquilla." Mi dice Salvatore accarezzandomi una guancia, e poi si allontana.

"Ci sarà una gara d'auto. Se lui vincerà, sarai loro. Altrimenti rimarrai con noi e dovranno pure pagare."

"Ma perché?"

"Spaccio."

"Di droga?! E chi ne fa parte."

"Anche il tuo ragazzo."

Sono scioccata.

-The contrast of Sex.-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora