Your

80 21 0
                                    

Gerard stava aspettando Frank davanti alle vetrine dello Starbucks vicino la fumetteria. Sorseggiava il suo doppio cappuccino scrutando le persone che passavano davanti al locale e cercava tra tutti quei colori monotoni la solita capigliatura mezza rossa di Frank. Gerard continuò a bere il suo cappuccino caldo cercando di non farsi sopraffare dall'agitazione. Di solito quando qualcuno diceva 'Gerard dobbiamo parlare' non era nulla di buono, anzi aveva quasi iniziato a odiare quella frase. Se devi parlare con qualcuno vai e ci parli, senza fare tante cerimonie. E invece no, Frank aveva deciso di torturare Gerard per due giorni. Così Gerard era lì con l'ansia alle stelle e la terribile paura di aver fatto qualcosa di male, la paura che Frank volesse lasciarlo.

"Ehi." Lo salutò Frank affiancando Gerard, che saltò sul posto spaventato. Avendo Frank davanti a lui sentiva ancora più ansia e desiderava solo che il ragazzo ci mettesse poco a dire quello che voleva comunicargli.

"Ehi." Rispose Gerard guardando Frank negli occhi. Nel suo sguardo non c'era traccia di rabbia o delusione e Gerard si tranquillizzò un pochino. "Come mai volevi parlarmi?"

Frank guardò Gerard negli occhi e poi si schiarì la voce.
"Beh ecco volevo dirti una cosa." Gerard annuì come riflesso del nervosismo. "È da tanto tempo che stiamo insieme e credo che comunque... Tu potresti venire a vivere con me." Disse Frank mantenendo il contatto visivo, sentendo il cuore accelerare.
Gerard spalancò gli occhi sorpreso; di tutti i film mentali che si era fatto questo era di certo non contemplato nella sua immaginazione.

"Io... Io... Non me lo aspettavo." Disse Gerard arrossendo. Non voleva deludere Frank ma il suo cervello era totalmente in pappa e non riusciva a pensare lucidamente. Andare a vivere insieme era una scelta importante e Gerard non voleva rispondere senza pensarci, voleva rifletterci un attimo.
Ma infondo cosa poteva andare storto? Loro si amavano e questa era l'unica cosa che importava.
Guardò gli occhi emozionati e luccicanti di Frank e gli sorrise.
"Certo che si."

Il viso di Frank si illuminò con un sorriso e Gerard si avvicinò a lui per dargli un bacio sulla guancia.

"Davvero ti sono serviti due giorni per parlarmi? Sono state le quarantotto ore più angoscianti della mia vita." Si lamentò Gerard.

"Scusa." Ridacchiò Frank lasciando scivolare la sua mano avvolta nella stoffa in quella di Gerard.

"Perdonato." Rispose Gerard sorridendogli.

so tαke your gloves αηd get out [frerαrd]Où les histoires vivent. Découvrez maintenant