Accoglienza

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Si allargò il colletto, nervoso. Non era sicuro di cosa sarebbe stato adatto per l'occasione, perciò si era messo una camicia bianca e un paio di jeans. Fece un respiro profondo, cercando di rilassarsi. Aveva affrontato nazisti, dei e alieni, e il bottone di un ascensore gli dava problemi? Strinse l'oggettino nella tasca dei pantaloni come per darsi coraggio e si fece avanti. 

<Steve Rogers, signore?> la voce di Jarvis, per quanto familiare, lo colse di sorpresa. <S-sì, Jarvis?> Dio, come faceva ad essere così nervoso?  <Prego, salga in ascensore. Il signor Stark la sta aspettando.> Steve obbedì, pensando a lui e a Tony. Ultimamente le cose non erano andate molto bene tra loro, con Ultron e tutto il resto, ma Steve sperava che quello sarebbe stato un nuovo inizio per loro. Si era pentito di avergli detto addio alla base degli Avengers, ma era stato sincero nel confessargli che gli sarebbe mancato. Solo che non aveva capito quanto. 

Le porte dell'ascensore si aprirono, interrompendo le sue riflessioni. Uscendo, si stupì di trovarsi sulla terrazza della torre, ma mai quanto si stupì di trovare il suo Tony ad aspettarlo davanti a quello che sembrava... un tavolino di plastica? E apparecchiato per due, con una candela e una rosa al centro. Più si avvicinava, più dettagli notava, e più il suo sorriso si allargava e il suo sguardo si addolciva. Quando si ritrovò di fronte all'altro uomo, che era vestito con una camicia nera che metteva in risalto il reattore Arc e un paio di pantaloni dello stesso colore, non potè far altro che abbracciarlo e constatare: <Hai fatto tutto da solo...> frase che fece spalancare gli occhi ad Iron Man, perchè non si aspettava che l'eroe lo notasse. Ma lo conosceva troppo bene. Per tutta risposta Tony inspirò profondamente, lasciando che il profumo di Steve lo invadesse. <Mi sei mancato, Cap.>

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