Prologo.

384 23 3
                                    

Jules era un ragazzo che impersonava la visione più romantica e sdolcinata dell'amore che possiate immaginare. Amava stare all'aperto, aveva trovato una piccola radura circondata da alberi in cui crescevano a ciospetti dei soffioni morbidissimi, su cui si sdraiava e guardava il cielo sopra di sé. La maggior parte delle volte si addormentava cullato dal leggero vento primaverile, immerso nel silenzio e nella tranquillità. Spesso si portava dietro un libro di poesie e le leggeva tutte ad alta voce, cose se facendo così anche la natura intorno a lui avrebbe potuto conoscere quelle soavi parole. Jules aveva solo diciannove anni ma ne dimostrava molti di più, non aveva gli stessi interessi dei suoi coetanei. Gli altri ragazzi amavano uscire la sera, divertirsi e bere in discoteca, fare casino fino alle sei di mattina, fare sesso con chiunque capitasse a tiro, lui invece preferiva stare a casa, leggere, bere the e sopratutto stava cercando il suo vero amore. Un ragazzo dolce, comprensivo, intelligente e che lo avrebbe amato per il resto dei suoi giorni. Molte volte si era immaginato con il protagonista di uno dei suoi libri, quindi si può dire che avesse avuto molti uomini nella sua vita: il giovane Holden, Dorian Gray, Mister Darsy, solo per citarne alcuni. Non aveva paura dell'amore vero, no, è che gli piaceva sognare. Sognava un ragazzo perfetto, che arriva all'improvviso e ti salva dall'oblio. Jules aveva origini francesi, sua madre era di Parigi e aveva preso da lei ogni cliché esistente sui francesi: essere spocchiosi, l'amore per il lusso, il romanticismo esagerato, ma una cosa che contraddistingueva Jules era il suo realismo, al limite con il pessimismo più profondo. Non aveva peli sulla lingua, ne tanto meno scrupoli nel dire ciò che gli passava per la testa. Questo, molte volte, lo aveva fatto apparire come saccente e antipatico agli occhi degli altri suoi coetanei. Quindi lui si rinchiudeva in casa, dietro la sua scrivania, indossando i suoi abiti un po' bohemien e a scrivere alla macchina da scrivere di suo nonno. Non avrebbe mai immaginato che da lì a poco la sua vita sarebbe stata stravolta da un uragano tatuato e irascibile di nome Logan.

Shower Heads.Where stories live. Discover now