Atto dodicesimo

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~Lucy Dayn~

Il naso cominciava a pizzicami ma cercai si non fare alcun rumore, poi uno starnuto uscì dalle mie labbra.
Mark si allontanò e sorridendomi mi disse: "Forse è meglio che ti cambi prima."

Andai in camera a cambiarmi.
Avevo scelto di indossare una camicia ed un paio di pantaloncini corti.
Decisi di rimettere apposto il letto e quando uscii dalla camera Mark aprì il rubinetto per vedere se funzionasse e magicamente dal tubo di metallo uscì subito dell'acqua.
"Bravo." Dissi battendogli le mani, lui sorridendomi face un grande inchino.
"Andiamo in città?" Chiesi.
Lui annuì ed andò a prepararsi.

***

La città era piena di vita. C'erano colori, persone e negozi ovunque.
"Mark?" Dissero in lontananza, io mi voltai riconoscendo la voce. Era Clare. Chiamai Mark per farlo girare.
"Perché non andate più a scuola?" Ci chiese subito lei.
"Adesso lavoro e conviviamo, posso o a quasi 19 anni ho bisogno di altri consensi?" Disse Mark già sul piede di guerra.
"Tua madre è arrabbiata." Disse Clare guardandomi.
"Non mi interessa, lei non capisce."
"Come puoi dire questo? Lei non sa neanche che sei incinta."
"Appunto! Se voglio lasciare scuola o semplicemente stare con Mark non vedo quale sia il problema! Se sapesse che sono incinta mi ucciderebbe."
"Dovrete affrontare questo argomento."
"Basta, adesso possiamo andarcene." Disse Mark allontanandosi.
Io cominciai a seguirlo, ma Clare mi fermò e disse: "Per qualunque cosa ci sono." Ed andai da Mark senza dire nulla.

A pranzo Mark mi comprò un panino gigante. Non riuscivo neanche a credere che il mio stomaco potesse contenere tanti carboidrati.
Poi comprammo della frutta e un po di cibo.
"Adesso devo andare a lavoro, ti accompagno a casa." Disse Mark, ed io senza contraddirlo annuii.

Arrivati davanti casa io scesi dalla macchina con la spesa e rimasi sul ciglio della porta vedendo Mark allontanarsi sempre più, fino a diventare un puntino lontano.

La casa senza lui sembrava fredda, non aveva niente che mi apparteneva.
Decisi di lavare i panni sporchi miei e di Mark e come per magia ritrovai le lenzuola sporche della nostra prima notte insieme.
Accesi la lavatrice sperando che tornassero come prima e andai in salone per mettere apposto la spesa.

Appena terminai rimasi immobile al centro della sala.
Doveva cambiare qualcosa in quella stanza. La casa doveva dire 'Lucy è qui!', ma come facevo?!
Camminai ovunque in cerca di una risposta, ma le uniche cosa che riuscii a trovare erano degli attrezzi e molti vasi vuoti, di tutte le dimensioni, sparsi per la casa.

Avevo trovato!
Mi munii di secchiello, paletta e guanti.
Uscii di casa e mi immersi nel verde tutt'intorno a me.
Trovai fiori di tutti i tipi, lilla, rosa, rossi, gialli...
Verso le 7 già cominciò a calare il buio, quindi rientrai a casa e cominciai a piantare i fuori nei vasi e posizionarli per casa.
Il salone adesso era tutto colorato: sopra il tavolo di legno misi un bellissimo vaso con tanti fiori colorati, davanti le finestre non potevano mancare i tulipani e di colpo tutto attorno a me profumava.

***

"Sono a casa." Disse Mark.
Io ero davanti la finestra della cucina con le mani immerse nella terra.
Mark spalancò gli occhi.
"Ti piace?"
"Si che mi piace." Disse sbalordito.
Io mi sciacquai le mani ed andai a baciare Mark.
Lui mi portò in camera e mi fece sdraiare sul letto.

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