Capitolo 47

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Io e Daryl dovevamo uscire per cercare nuova gente per un paio di giorni quindi portammo Maddie da Carol e mio padre.
Non nego che ogni volta è uno strazio lasciarla andare perché quella potrebbe essere l'ultima volta che la vedo ma è necessario fare questo lavoro per il bene di Alexandria.
La piccola ci salutò ed io sorrisi ma appena uscimmo dalla porta la solita lacrima solitaria mi coló sulla guancia, Daryl la vide e l'asciugó con la mano.
•Coraggio, andiamo•
Annuii e con la solita macchina uscimmo.
Ovviamente non avrei mai ammesso che la storia dei messicani che ci volevano prendere a piccoli gruppo non mi piaceva.
Insomma, dovevo mantenere la mia figura da dura.
Dovevamo cercare delle tracce di alcune persone intraviste da Glenn a circa 50 miglia da Alexandria, essendo due cacciatori non sarebbe stato difficile.
Avremmo dovuto prestare molta attenzione.
•Tutto bene?• mi chiese.
•Sì• mugugnai.
Ci aprirono il cancello ed uscimmo, il viaggio fu tranquillo e Daryl mi parló dei progressi del piccolo Hershel con la balestra, era esilarante.
Eravamo ad appena 20 miglia da Alexandria quando un vagante si materializzó nel bel mezzo della strada e quasi sfasciammo la macchina.
Scesi per prima
•Ma che cazzo? I vaganti non sono così veloci• affermai •qualcuno l'avrà spinto.•
Afferrai la pistola che avevo nella fondina attaccata alla cintura.
•Oh ma che ragazzina intelligente• pronunció una voce maschile dai boschi.
Daryl corse verso di me.
•Chi cazzo sei?• mugugnó arrabbiato Daryl.
•Sono uno degli uomini di José, abbiamo già ferito una dei vostri, purtroppo non siamo riusciti ad ucciderla. Con voi non ripeteremo lo stesso errore.•
Iniziò una sparatoria, erano in quattro.
Daryl ne uccise tre ed io uno ma quel bastardo mi sparò, girava tutto.
Stavo per svenire ma non toccai terra perché Daryl mi afferrò prontamente.
•Crystal, cazzo. Figlio di puttana.•
•Resisti ragazzina• disse caricandomi in macchina •ti porto ad Alexandria, Carol e Maggie ti aiuteranno.•
Partì velocemente ma mi addormentai.
Mi svegliai solo quando sentii un fortissimo dolore alla spalla, urlai.
•Si è svegliata• mormoró Maggie •Grazie a Dio. Che spavento.•
Mi ritrovai nell'infermeria imbottita di antibiotici e antidolorifici con una fasciatura che mi copriva la spalla e la parte destra della schiena.
•Un proiettile era uscito, l'altro abbiamo dovuto togliertelo.•
Disse Carol.
Mio padre e Daryl mi guardavano senza parlare.
•Dov'è Maddie?• chiesi con voce rotta, mi sentivo uno schifo.
•È con Hershel e Glenn, non le abbiamo detto nulla. Non volevamo spaventarla.• disse mio padre.
•Avete fatto bene.•
Daryl si alzò e venne verso di me, mi fissava con occhi tristi
•Saresti potuta morire• affermó.
•Ma non è successo• risposi mentre gli altri uscirono dalla stanza.
•Quei bastardi• disse cercando di contenere la rabbia.
•Daryl• lo fermai •sono morti, è finita.• cercai di sorridegli.
•Insomma così proprio non va, ho fatto il calcolo. Uno di loro è ancora in giro. Erano in 5, questo vuol dire che qualcun'altro potrebbe fare la tua fine o quella di Sasha.• rispose.
•Ho avuto paura. Per la prima volta in vita mia.• continuó.
•Dei messicani?• chiesi.
•No, di perderti.•

SPAZIO AUTRICE
Sono arrivate le tanto agognate vacanze di Pasqua!
Da domani a casaaa!
Spero il capitolo sia di vostro gradimento, un bacio!
Ilaria XX

Living the death (twd ff)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora