How to save a life.

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Where did I go wrong? I lost a friend
Somewhere along in the bitterness
And I would have stayed up with you all night
Had I known how to save a life?
-How to save a life by The Fray


"Per quanto ancora pensate di portare avanti questa guerra fredda?" pronunciò retorica Roxanne, una volta essersi seduta accanto a lei, sul viso un'espressione tra il sarcastico e lo scocciato. Dominique, scostò lo sguardo dal piatto vuoto, che effettivamente non era poi tanto diverso dallo stato originale, se non per qualche macchia d'olio che rappresentava la passata presenza di un gambo di sedano poco condito. " Non so di cosa tu stia parlando, Rox. Per cortesia, vattene, a breve inizierà la partita, non penso che Thomas sarà felice di guardare come un cucciolo indifeso questo meraviglioso match da solo", fu la risposta acida della ragazza, che superiorità negli occhi, posò stancamente la forchetta nel piatto d'argento.
La colazione era terminata da mezz'ora buona e la Sala Grande era completamente deserta, non una persona, a parte lei.. e Roxanne, a quanto pareva..
La cugina evitò accuratamente le parole intrise di risentimento ed acidità, giustificandole nel medesimo istante in cui esse venivano pronunciate. "State male entrambi. Non credi sia giunto il momento di chiarire? Insomma, state buttando al cesso diciassette anni di amicizia. Cazzo, Dominique! Cosa può essere così tanto grave?", continuò invece, afferrando dal centro tavola un muffin al cioccolato, ricoperto di glassa, ed addentandolo a metà tra il frustrato ed il vorace. Dominique storse il nasino disgustata e si ritrasse lievemente, come se temesse che la cugina avrebbe potuto attaccarle qualche grave malattia contagiosa. Effettivamente le briciole di muffin ed i baffi di cioccolato, non erano proprio un bel vedere. "Potresti evitare di parlare come uno scaricatore di porto? E, di grazia, già che ci sei, evitare di masticare con la bocca aperta? Ho appena finito di mangiare!" ribatté stizzita, senza nemmeno dare la parvenza di aver dato peso ad una singola parola pronunciata. Parvenza. Dominique Si girò dal lato opposto, chiudendo gli occhi per un istante, per poi trarre un respiro profondo. Già, cosa poteva essere così tanto grave? 'Nulla, Rox, l'unica cosa grave qui dentro è che io e tuo cugino ci siamo lasciati! Ah, è vero, dimenticavo di dirti che si, stavamo insieme! Ah, sciocca, dimenticavo ancora che effettivamente non lo so, forse era soltanto una mia congettura! Divertente l'ironia della sorte, non trovi?' No, non suonava bene come risposta. 'Nulla, Rox, tranquilla, va tutto benissimo! Semplicemente è da un po' di tempo a questa parte che non riesco a respirare bene, c'e qualcosa qui, nel petto credo, o forse un po' più in qua, che pesa tanto, fino a fare male. Hai qualche idea di cosa potrebbe essere?' Effettivamente La ragazza si rese conto di quanto non ci fossero verità adatte da confessarle. Beh, che strano! Dominique poteva quasi sentire l'ebbrezza frizzante della novità!
La Weasley scosse la testa. Non ne poteva più di quel sarcasmo pungente, di quella nota di acidità continua nella sua testa, porco Merlino! Si stava trasformando in Rose! La verità è che non ne poteva più di nulla. Era tutto vuoto. Tutto. Il cielo, ad esempio; si, quel cielo costantemente stellato, sempre pieno significati, sempre pieno di strade, sempre pieno di luce.. Era sempre stato la sua ispirazione, il cielo di Hogwarts, sempre, dal primo anno: ogni volta che aveva dubbi, era lui la sua guida, in tutto, con i suoi mille e diversi aspetti, i suoi cambiamenti, l'infinita saggezza della luce.. vuoto. Il suo tempo era vuoto, completamente incondizionatamente vuoto, come se qualsiasi cosa facesse non avesse importanza, fosse inutile. Il suo sorriso era vuoto. Il suo cuore era vuoto. Questa era la verità. Eppure, nonostante quanto la prospettiva di continuare così per l'eternità la spaventasse a morte, le sembrava anche vano provare a fare qualcosa. James non c'era più. La sua voce; il suo sorriso; quei capelli costantemente in disgraziato disordine; quegli occhi pieni di vita, di amore, pieni di lei,, non c'erano più; quelle mani calde e ruvide. Nulla, non c'era più nulla, e tra poco persino le rare occhiate di sfuggita sarebbero scomparse dalla sua vita. Come pretendeva che la sua vita potesse essere piena in mancanza di James? Era stupido anche il solo pensarci: come pretendere che un bicchiere sia pieno senza versarci l'acqua.
"Io e J... tuo cugino abbiamo avuto degli screzi, tutto qui. Ora lasciami in pace". Tuo cugino. Mio cugino. Roxanne mandò giù l'ultimo boccone di dolce, poi, alzò gli occhi al cielo. "Poi mi chiedono come tu faccia a non avere un ragazzo! Con un carattere di merda come il tuo!". E se ne andò, lanciando su tavolo quello che aveva tutta l'aria di essere un pezzo di pergamena stropicciato. Lo fissò incuriosita, per un attimo quasi speranzosa di potervi riconoscere la grafia imbrattata e distratta di James, così, lo afferrò e lo aprì.
Mia cara Dominique,
Cara Dominique,
Buongiorno!
Dominique,
Non so dove abbia trovato il coraggio di scriverti, o come stia riuscendo a farlo, nonostante le mani trema
Ma evidentemente, le stai leggendo questa lettera, (ammesso che Roxanne te l'abbia portata, a dir il vero sembrava molto riluttante, l'ho dovuta corrompere. Ad ogni modo non so perché stia mettendo in dubbio questa cosa, nel caso in cui non te l'avesse portata tu non staresti leggendo, quindi sarebbe comunque inutile)Dominique corrucciò la fronte pallida. No, sicuramente quella calligrafia ordinata e pulita non poteva essere quella che avrebbe voluto fosse, ed altrettanto il linguaggio impacciato ed assurdo utilizzato dall'autore. Qualcuno avrebbe dovuto dirgli prima o poi che aggiungere alla lettera gli innumerevoli tentativi di corrompere il 'portalettere' non era una perla di saggezza. Nonostante la ragazza fosse abituata a lettere simili a quella, mai, in vita sua, aveva letto qualcosa di tanto goffo e spontaneo. Un piccolo sorriso le increspò le labbra e questo la portò a pentirsi subito di aver anche iniziato a leggere.Come stai? Non tanto bene, immagino. Ti guardo sempre durante il pranzo e la cena,
sei sempre seduta allo stesso posto, non mangi mai niente ed il tuo sguardo è spento.
Non sono affari miei, però, nonostante ogni volta vorrei venirti vicino ed abbracciarti fino farti tornare il sorriso,
quindi supponiamo che tu stia bene e diciamo (io e chi?). Merlino, mi sento così ridicolo, penso che non riuscirò più a gurdarti in faccia (anche se non capisco il perché dato che nonostante sia un Grifondoro tutto, non sai nulla di me a parte che ti amo). Non posso credere di averlo detto in questo modo.

Ma sto divagando comunque. Questa lettera voleva soltanto farti capire che,
beh, sono follemente innamorato di te, Dominique, terribilmente e perdutamente,
e che, nel caso in cui tu voglia sapere chi sono, e magari, fare due chiacchiere (non penso avrò mai una possibilità,
so che quello sguardo spento indica che come me, anche tu sei pazza di qualcuno, che vorrei uccidere per quanto ti sta facendo soffrire, che non sono e non sarò mai io) potresti raggiungermi alle sette di questa sera davanti al cortile di Trasfigurazione.
A dopo (forse)
Tuo X [1]

Qualche Lentiggine Di TroppoWhere stories live. Discover now