I Mostri Preferiti

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Il chiasso, Nella Sala Grande, poteva essere paragonabile soltanto a quello presente al concerto delle Sorelle Stravagarie, in memoria di Gregus il Frizzolo, che aveva avuto luogo l'anno passato.

Gli studenti chiacchieravano ad alta voce, urlavano da una parte all'altra della sala, si scambiavano cioccorane, o pacchetti stregati, zuccotti di zucca, gomme bolle bollenti, mentre nel cielo scuro, sia all'esterno delle ampie bifore del castello, sia all'interno della Sala grande splendevano il maggior numero di astri possibili.

Halloween. Notte incantata. Notte delle streghe e dei vampiri. Notte dei lupi mannari. Notte di paura. Ma anche notte di scorpacciate collettive di dolciumi, notte di risate co gli amici, notte di buffi costumi, notte di allegria, se vogliamo.

Proprio quella notte magica, quell'anno era resa ancora più bella da quella che la leggenda definiva 'Astra Nox'. Profezia voleva che, al crepuscolo d'un autunno di gelo, nella notte del funereo respiro, la volta celeste sarebbe stata ricoperta d'astri a compiere la volontà di Merlino.

Tutte sciocchezzefu il pensiero di Rose, seduta comodamente tra i Grifoni, gustando un'abnorme coscia di pollo. Ma d'altronde, così come succedeva tra i babbani, anche maghi avevano stupide leggende legate ad ogni santo giorno dell'anno., anche se con quella lì si erano praticamente superati! Rose non conosceva leggenda più stupida. Davvero, non aveva mai sentito neppure tra i babbani (che legavano il natale ad un ciccione rosso dalla barba incolta e che utilizza piccoli ed indifesi elfi come schiavi, prendendosi poi tutto il merito) una scemenza simile! Per quale motivo Merlino avrebbe dovuto far cadere addosso agli umani le stelle di un intero cielo? E perché poi ad Halloween? Bah..

La rossa ipotizzò si trattasse dell'ennesima -geniale- trovata, per rendere una giornata già macabra di suo, ancora più 'spaventosa', mentre inforcava, con poca grazia, una salsiccia fumante dal piatto di portata, infischiandosene delle occhiatacce della cuginetta.

In quel periodo aveva avuto talmente tanto da fare, che l'incidente della settimana passata, del quale conservava però un bel livido violaceo sulla chiappa destra, le era completamente passato di mente, assieme a molti dei pensieri legati al finto biondo, o alle prese in giro dei suoi amici. Non aveva mai un momento libero, Rose. Passava gran parte del suo tempo in biblioteca, passando dagli appunti sulle pergamene, a giganteschi tomi di Aritmanzia . Addirittura, era stata informata del festino 'illegale' nella stanza delle Necessità quello stesso pomeriggio!

Oh, ma figurarsi se era intenzionata ad andare! Non ci sarebbe andata neppure da morta! No, avrebbe preso dalle cucine la Nutella e avrebbe festeggiato Halloween nel bagno dei Prefetto. Perché lei era un prefetto, e come tale non avrebbe mai e poi mai partecipato ad una festicciola tanto barbara! Ma per cortesia! Un'intera scuola in una stanza, vestita da zucca , a farsi il bagno in litri e litri di alcolici per poi pomiciare senza ritegno su un divanetto che puzza di vomito, facendosi perforare i timpani dalla musica più brutta che possa esistere. No, grazie. Lei avrebbe passato la serata ammollo nell'acqua bollente, coperta da tanta schiuma profumata, a leggere un bellissimo libro, ascoltando il Pop, cantando a squarcia gola (dopo aver insonorizzato la stanza, ovviamente) e drogandosi con la Nutella.

Con questo pensiero iniziò a servirsi del pudding, ignara delle occhiate sconcertate dei ragazzi che la circondavano. "Lo sa che neanche Hugo riesce a mangiare così tanto, Rosie?" Fu la domanda di Lysander, seduto accanto al fratello, che al contrario della ragazza aveva mangiato poco o niente, tanto convinto ad abbuffarsi di schifezze i seguito. "Ho forse chiesto un tuo parere Lys?!" fu la risposta retorica della rossa, che riempì immediatamente la bocca con l'ennesima cucchiaiata di dolce. Lily scoppiò a ridere, seguita a ruota da Hanna.

Qualche Lentiggine Di TroppoWhere stories live. Discover now