Capitolo 4

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Dal capitolo precedente...

Sulle mura sono appesi tanti quadri che ritraggono Roberto e un bambino, sempre con il sorriso sulle labbra, davvero bellissimo.

《È mio figlio, Cameron!》dice una voce alle mie spalle. Mi giro e vedo Roberto. Gli sorrido accorgendomi che assomiglia molto a suo padre.

《Arriverà tra poco》aggiunge ancora lui. Annuisco ed esco di casa aiutando il maggiordomo con le scatole e le valigie, vedendo che ha la sua età e che si sta affaticando.

《Oh, signorina non si preoccupi, faccio io》dice sorridendomi.

《No, la aiuteró》dissi io sorridendolgi anche. Lui annuì.

《Mi dia del tu, mi fate sentire vecchio, signorina》disse ridendo.

《E tu non mi dare della signorina ma semplicemete chiamami Anna》gli sorrisi.

《Uh! Che sbadato! Io mi chiamo Antonio》continuammo a chicchierare del più e del meno finché arrivammo sul argomento Cameron.

Lui mi disse che era un ribelle, faceva tutto quello che gli passava per la testa, se ne andava da casa per giorni, alla sera usciva e ritornava ubriaco. Aveva delle discussioni con Roberto riguardo al suo comportamento e non finiva mai bene. Cameron da ubriaco era un vulcano che eruttava e spaccava tutto quello che si trovava davanti. Insomma tutte cose bruttissime sul suo conto. Iniziai ad avere paura, se cosi si potesse definire, di lui, paura che mi avrebbe fatto del male...ma ero anche curiosa, volevo vederlo per vedere se anche il suo aspetto dice qualcosa su di lui.

Dopo che avevamo portato le valigie nel salotto, arrivò Roberto che mi disse di seguirlo per portarmi alla mia camera, mi aiutò aiutandomi a portare le valigie, lui prese la mia valigia e io presi la borsa a tracolla e lo seguì.

Andammo su per le scale
《e qui la seconda porta a destra, spero sia di tuo gradimento》

Decido di non rispondere e mi limito ad entrare nella camera, quando lui mi apre la porta.

《Wow...》dico io sopresa dalla bellezza della mia camera, anche se guardando anche solo l'ingresso della casa si potrebbe dedurre che all'intero sia bellissimo, tutto. 
《Ti lascio sistemare le tue cose, ci sono già gli appendini nella cabina armadio》dice e cammina verso la porta.

《Grazie!》dico, senza pensarci, ed esce non dopo avermi sorriso.

《Se ti serve qualcosa chiama il maggiordomo》dopotutto non mi pento di averglielo detto, con tutto quello che sta facendo, un grazie e il minimo. In fondo lui sembra simpatico, e forse anche un buon ragazzo per mamma, lei si merita la felicità e se è assieme a lui sta bene non sarò di certo io a fermarla, ma staremo a vedere non voglio parlare troppo presto. Non glielo perdonerei mai se gli farebbe del male.

Ero davvero arabbiata con mia madre, ma dopotutto e la mia mamma, colei che mi ha cresciuta fin dalla nascita e anche prima, nella sua pancia. Non riuscirei a tenergli il muso per sempre.

Sistemai velocemente le scarpe, i vestiti nella cabina armadio, faticai un po prima di riuscire ad aprirla, era tutto nuovo per me. La nostra casa non era come questa lussuosa ma era ... normale, aveva una normalissima stanza e un normalissimo armadio, non una cabina armadio, ma ora mi ci dovevo abituare.

Decisi di andare a vedere dove fosse mamma. La trovai assieme a Roberto in salotto sulla poltrona. Lui era seduto e la mamma aveva le sue gambe sopra, lui gli acarezzava le gambe mentre guardavano un film comico e ridevano assieme.

《Ah, ciao Anna!》disse mia madre accorgendosi di me.

《Ti piace la tua camera?》mi chiede Roberto.

《È molto bella...》non finisco di parlare che la porta si spalanca. Ed entra lui, la prima cosa che noto sono i suoi occhi azzurri spalancati, che mi guardano sorpresi.

Beautiful Disaster [#Wattys2016]Where stories live. Discover now