Fedor Dostoevskij: scrivere i personaggi

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C'è una cosa che Dostoevskij sa fare meglio di qualunque altro scrittore: sa immergere i suoi lettori in un mondo creato da un'immaginazione fervida, dove le emozioni predominanti sono l'umiliazione e la vergogna, e dove i personaggi sono turbati e disorientati davanti ai propri sentimenti.


I personaggi di Dostoevskij sono memorabili per diverse ragioni: non ultimo, il loro aspetto fisico rivela qualcosa della loro personalità.

Dmitrij Fedorovi era un giovanotto di ventotto anni, di media statura e dal volto piacente, ma sembrava molto più vecchio della sua età. 

Con questa prima frase, Dostoevskij stuzzica la nostra curiosità. Perché Dmitrij sembra più vecchio? Cosa significa? Cosa può significare, visto che in un romanzo ben costruito ogni cosa deve avere un senso?

Era un tipo muscoloso, e si indovinava in lui una forza fisica notevole; ciò non di meno, il suo viso aveva un che di malaticcio. Era un viso magro, con le guance incavate e il colore della pelle tendeva a un giallo malsano. Gli occhi scuti, abbastanza grandi e sporgenti, avevano un'espressione apparentemente ostinata, ma in realtà indefinibile.

Più particolari vediamo di Dmitrij e più le cose si fanno interessanti. Perché Dostoevskij sa che in un romanzo ciò che si vede fuori equivale a ciò che c'è dentro. Più semplicemente, la descrizione fisica di un personaggio rivela la sua personalità interiore. Gli scrittori che lo capiscono possono finalizzare le loro descrizioni al disvelamento dei tratti più nascosti della personalità.

I personaggi di Dostoevskij sono indimenticabili anche per via dei loro pensieri intensi e contorti. In Memorie del sottosuolo, il narratore incontra una prostituta, Liza, e quando questa va fargli visita si vergogna di mostrarle la squallida realtà in cui vive.

Stavo innanzi a lei abbattuto, sbalordito, disgustosamente impacciato, e credo che sorridessi, cercando con tutte le mie forze di avvolgermi nelle falde della mia ispida vestarella da camera ovattata.

La passionalità e la confusione fanno di questo personaggio un uomo che vive ai margini. La medesima esaltazione e lo stesso turbinio di pensieri caratterizzano Raskol'nikov, Dmitrij e il principe Myshkin; infatti tutti i maggiori personaggi di Dostoevskij sperimentano processi simili di disorientamento mentale e trascinano i lettori nel vortice delle loro vite disgregate.

Nessun discorso su Dostoevskij sarebbe completo senza fare cenno alle azioni dei suoi personaggi, alle cose stravaganti che fanno e alle strade pericolose che percorrono. Raskol'nikov uccide per il gusto di uccidere, per provare a sé stesso di essere un superuomo a cui è concesso di commettere un simile crimine. L' "uomo del sottosuolo" decide di andare a letto con una prostituta e poi cerca di umiliarla dandole dei soldi, solo per scoprire, alla fine, che è lui a sentirsi in colpa e umiliato da lei e dal suo amore. Il principe Myshkin decide di sposare Natas'ja Filippovna, ma scopre che è stata uccisa dal suo rivale e di conseguenza diventa pazzo. Dmitrij quasi uccide suo padre, divenuto un rivale in amore a causa della Grushenka. Le azioni scandalose dei personaggi, gli intrecci così ben delineati, la passione violenta vissuta dai protagonisti, tutto questo contraddistingue l'eccezionalità di Dostoevskij.

Per accedere alle stesse tecniche, andate oltre le regole. Quando pensate a un'azione, fermatevi e chiedetevi se potete renderla più audace, più impressionante, più scandalosa. Aggiungete alla combinazione descrizioni rivelatrici e un turbinio di pensieri. E solo allora i vostri saranno personaggi indimenticabili.


William Cane, docente di lingua inglese al Boston College.

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