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Scusate l'enorme ritardo ma ho avuto molti impegni in questo periodo :( trovare del tempo libero per scrivere ora come ora mi risulta quasi impossibile per questo è probabile che sospenda la pubblicazione della storia. Mi dispiace veramente tanto ma gli esami si avvicinano e io devo assolutamente concentrarmi su quelli. Detto ciò buona lettura :) 

[1400 parole spero di essermi fatta perdonare per l'attesa :*]

Voleva che io mi aprissi proprio come aveva fatto lui con me poco prima, e io lo volevo fare

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Voleva che io mi aprissi proprio come aveva fatto lui con me poco prima, e io lo volevo fare... se solo non avessi  questa fottuta paura che dopo tutto possa cambiare. Non voglio che, una volta scoperta la verità sul mio passato, Tyler inizi a comportarsi con me in maniera differente solo per paura di ferirmi, non voglio vedere anche nel suo sguardo la compassione nei miei confronti, non voglio che mi guardi come facevano Liam e Dylan. Una volta raccontato tutto le cose tra noi cambieranno, cambierà il suo modo di porsi nei miei confronti e cambierà sicuramente il suo modo di parlarmi, e io ho paura.. non voglio che tutto ciò accada per questo tengo nascosto questo frammento della mia vita. Ora però non ho scelta, lui non mi sta dando una via d'uscita, lo posso vedere da come mi sta supplicando con gli occhi, da come mi abbraccia. E' arrivato il momento di affrontare il passato dinanzi a una nuova persona, una persona per me ancora sconosciuta. Con il cuore a mille e le mani sudate prendo un profondo respiro prima di iniziare a parlare

Tyler's p.o.v

fa un profondo respiro prima di iniziare a parlare, si vede che è molto agitata, si vede che qualcosa la spaventa e so che le sto chiedendo molto in questo preciso istante ma sento il bisogno di sapere tutto ciò che tiene dentro. 

"tutto è successo l'anno prima che io mi trasferissi qui, meno di anni fa esattamente. Conoscevo Michael da quando avevamo 4 anni e solo a me era per così dire concesso di chiamarlo Mike o Mikey; dopo tanto tempo che eravamo amici avevamo capito che tra di noi c'era molto di più perciò ci mettemmo insieme. La nostra relazione era andata a gonfie vele per 5 mesi, lui suonava in una band con degli amici che io non trovavo tanto adatti da frequentare, nonostante ciò non gli dissi mai nulla perchè sapevo fossero importanti per lui; le sere in cui lui non suonava al pub che frequentavamo io e Liam ci divertivamo a cantare, tutto era perfetto, o almeno io così credevo. Dopo un po lui ha iniziato a comportarsi in modo strano, andava a svariate feste organizzate dai suoi amici e li si ubriacava tanto da non ricordarsi nulla il giorno dopo, tante volte portava anche me a quelle feste ma quando vedevo dare corda a tutte le puttane che gli giravano in torno me ne andavo, lui poi la mattina tornava da me chiedendomi scusa e io ci ricascavo perché accecata dall'amore che provavo per lui. Le cose andarono peggiorando fino a quando non arrivò quel maledetto giorno. Io e Liam avevamo un provino per entrare in una scuola di canto e ciò non fu gradito da Mike perchè pensava lo stessi superando, quella sera si organizzò un'altra festa e ovviamente lui mi ci trascinò. Inizialmente ci stavamo divertendo ma poi qualcosa è cambiato" 

Ha le lacrime che le solcano le guance e forti singhiozzi rendono il suo discorso sconnesso. La prendo in braccio e con lei stretta a me mi risiedo sulla coperta accarezzandole la schiena e invitandola silenziosamente a continuare quel discorso che pian piano mi attanaglia lo stomaco in una sensazione mai provata prima

"Michael era completamente ubriaco, aveva gli occhi rossi e cupi, non dimenticherò mai il suo sguardo"

"era come il mio la sera del ballo vero?" chiedo titubante e lei si limita ad annuire prima di continuare

"stavo per andarmene ma lui mi ha presa per un braccio, ricordo che me lo stringeva forte e io lo pregavo di lasciarmi perché mi faceva molto male. Mi portò su per le scale e non so con quale forza riuscii a scappare e a raggiungere il bagno" 

i suoi singhiozzi aumentano così come la stretta del mio abbraccio

"non feci in tempo a chiudere la porta che il suo piede la blocco e con uno scatto fulmineo entrò in bagno buttandomi a terra. Da li inizio a farmi molto male e a dire cose sconnesse. Ricordo che mi dava della puttana, diceva che era stanco di sentire me cantare felice, era stanco di aspettarmi, voleva qualcos'altro e non sto a dirti cosa"   ti prego fa che non sia successo ciò che sto pensando, ti prego.. se fosse così mi sentirei ancora peggio

"dopo vari insulti e altri colpi ricordo che mi ha trascinata di peso in una stanza, diceva che mi avrebbe fatto passare la voglia di cantare spensierata, che da quel momento in poi tutto sarebbe cambiato e io gli avrei dato ciò che realmente voleva. Urlai disperata in cerca di aiuto ma nessuno si accorgeva di me, delle mie urla, del mio dolore. La cosa più dolorosa fu vedere i suoi occhi colmi di soddisfazione nel momento in cui il palmo della sua mano entrava in contatto con la mia guancia, non per fargli una carezza ma per colpirlo. Più chiedevo aiuto e più lui rideva, più lui rideva più io volevo sparire. Con un gesto fulmineo mi strappò i pantaloni e l'intimo, con le sue mani mi toccava ovunque- riesco ancora a sentire il suo tocco viscido su di me"   si sfrega le mani sulle braccia a su tutto il corpo come a voler togliere quella sensazione di dosso e vorrei poterlo fare io, vorrei poter togliere questi ricordi dalla sua mente 

"in pochi attimi anche i suoi vestiti furono tolti e me lo ritrovai completamente addosso, nudo, con l'erezione che schiacciava sulla mia coscia, avevo una paura assurda che potesse fare ciò che temevo, avevo paura che nessuno mi venisse a salvare, e in fine così fu. Nonostante le mie suppliche lui non si fermò, non si è fatto neanche un minimo scrupolo e con un colpo secco e doloroso si è fatto strada dentro di me togliendomi l'unica cosa che avrei voluto donare a una persona speciale, una persona che prima pensavo fosse lui. Mi violentò nella maniera più brutale certe volte anche dandomi schiaffi e una volta che ebbe finito semplicemente si rialzò e se ne andò lasciandomi li sola a tremare e piangere. Dopo non so quanto tempo venne Liam e trovandomi in quella situazione mi portò all'ospedale. Dylan quando venne a conoscenza dell'accaduto fece un casino tanto che mandò Michael all'ospedale dopo averlo picchiato nel pub dove si stava esibendo. Io mi chiusi in me stessa, smisi di parlare, di mangiare e non ne volevo sapere di cantare, non riuscivo neanche ad ascoltare la musica. Promisi a me stessa che non avrei mai più fatto cose che amassi come fotografare paesaggi o cantare. Da quella notte sono diventata diffidente nei confronti delle persone, e la notte passata con te al ballo e la mattina successiva non hanno aiutato molto"

 finisce il discorso sussurrando mentre io mi sento un mostro, provo sentimenti contrastanti in questo momento; sono incazzato che ciò sia successo a una persona come lei, vorrei spaccare la faccia a quel Michael e a tutti quelli che erano alla festa e non l'hanno aiutata, farei una statua a Dylan per aver mandato quel figlio di puttana in ospedale, vorrei poter assorbire tutto il dolore che Allyson sta provando in questo momento, vorrei non aver mai fatto ciò che ho fatto e vorrei disperatamente farle dimenticare tutto, farle capire che la vita va avanti, vorrei farla ridere e vorrei farle capire che a causa di un bastardo maledetto non deve rinunciare alle cose che ama

" E' proprio vero che spesso l'apparenza inganna. Ci sono persone che sembrano tanto dolci e invece hanno il veleno al posto del sangue.Ci sono quelle persone che fanno le dure solo per proteggere il proprio cuore, troppo sensibile, da un'altra delusione. Ci sono poi quelle persone che le vedi sorridere sempre, in ogni circostanza, ma dentro hanno tanto di quel dolore che nessuno potrebbe immaginare.L'apparenza non è tutto"   le  sue parole mi spiazzano definitivamente ma non posso non darle ragione. Non mi sarei mai aspettato di trovare dietro a questi occhioni color oceano un dolore tanto immenso quanto la loro profondità.

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