Capitolo 47

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{ Bonsoir! Mi fa piacere che siamo tutte -me compresa- tristi per l'avvicinarsi della fine...ciò significa che sarete meno ansiose dell'arrivo dei capitoli, o non vale? :P Grazie infinitissime per il vostro grande ammòre! Per i voti, per i commenti, per le letture silenziose ma soprattutto per esservi così affezionati alla mia storia. Davvero GRAZIE! Ed ora taccio... spero vi piaccia. A domenica! }



« Ma tu sei quel terrone. » constatò il biondino guardandolo storto. L'amico riccio che li divideva iniziò a sentirsi leggermente di troppo.

« Forse volevi dire tenore... – si offese Piero – Ma tu chi minchia sei? »

« Cosa hai fatto a Gioia. » chiese l'altro avvicinandosi minaccioso, fronteggiandolo dall'alto dei suoi quindici centimetri in più.

« Cosa le hai fatto tu, piuttosto. » lo imitò senza volersi perdere d'animo. Dio, dove era Ignazio quando serviva un Blues Brother's al suo fianco?

« Te la sei portata a letto? » lo interrogò il biondo. Piero sospettava che prima o poi quello avrebbe voluto frantumargli la bottiglia di birra in testa, ma se ne restò immobile a sostenere il rischio.

« Non li leggi i giornali? È la mia ragazza, idiota » sostenne facendosi grande. Va bene... era una bugia, ormai. Ma Gioia era ancora sua, punto. E per una volta gli fece piacere aver condiviso con lei le migliori copertine di quasi tutto il mondo. Non poteva sapere che gli unici giornali letti dal suo interlocutore erano opuscoli delle sagre o la Gazzetta dello Sport.

Il ragazzo però si ammorbidì provando pena per Piero, che con poche battute gli aveva dato l'idea di lui che si era sempre fatto, nell'ignoranza: un cantante indegnamente arricchito e con la mentalità di un tronista.

« E–heeey » balbettò a sorpresa proprio Gioia, piombando su di loro con un'inspiegabile allegria.

« Fernando, ciaooo! Da quanto tempo! » esclamò abbracciando calorosamente il biondo, allontanandolo con quell'impeto da Piero. Poi coinvolse anche il riccetto in quella morsa affettuosa, lasciando il siciliano a sentirsi un intruso, isolato e basito.

« Stavo parlando col tuo "ragazzo" – disse Fernando senza farsi comprare da quel gesto – Alla fine te lo sei fatto davvero, complimenti » commentò amaramente, fingendo di applaudire. Il suo amico aveva ormai finito di scolare pure la schiuma sul fondo del suo boccale, dal disagio.

Gioia restò zitta, l'aria colpevole, girandosi un attimo verso Piero per trucidarlo con uno sguardo che rimandava a più tardi la resa dei conti. Lui non ci capiva più niente, da quando era lei a non volere che si sapesse in giro? Ma si consolò pensando che almeno, poi, gli avrebbe dedicato del tempo.

« Non sono affari tuoi. Che ci fai qui? » cambiò rapidamente discorso lei, seccata, concentrandosi nuovamente su Fernando.

« Esco e vado a locali, come sempre! Da quando fai la ragazza immagine? » chiese con sguardo implacabile, l'ombra del giudizio bigotto che gli si stampava in fronte.

« Da un po'. – rimase sul vago Gioia – Solo finché non trovo altro » cercò di giustificarsi.

« Fatti trovare qualcosa da lui, che di certo non ha problemi. » commentò saccente, indicando con lo sguardo Piero. A quanto pare aveva proprio voglia di parlarne.

« Lascialo stare, non è come pensi tu » minimizzò Gioia con scarsi risultati. Non intendeva lasciare che il suo bieco metro di valutazione infangasse la raggiante persona che era Piero in realtà, ma nemmeno esporsi al punto di fargli vedere quanto le stesse a cuore. Già immaginava le conclusioni immorali che il suo ex stava traendo da solo, tipo che era stata accecata dal suo denaro, che erano entrambi superficiali e bla bla, ma almeno non sembrava essere venuto a conoscenza del tradimento. O fingeva per mostrarsi superiore?

Quel Leggero Brusio (#PieroBarone)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora