Come se non te ne fossi mai andato.

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IB: If You Ever Come Back, The Script.

Connor è seduto sul suo divano, con la faccia tra le mani, i gomiti sulle cosce. Non piange. Da quando Troye se n'è andato non l'ha ancora mai fatto.

Ha lasciato l'altra metà del suo cuore, la loro casa, i loro sogni. Non ne ha più bisogno.

Il volto del ragazzo dagli occhi verdi non è rosso n'è gonfio di lacrime. E' pallido, con sfumature livide sotto gli occhi. Non dorme. Da quando Troye se n'è andato non l'ha ancora mai fatto.

Ora Connor si è sdraiato, osserva il soffitto. E' sveglio, ha gli occhi spalancati. Ricorda il giorno in cui Lui se n'è andato. Ricorda il mare dei suoi occhi agitarsi, qualche onda le scivolava sul viso. Guardavano fisso in quella foresta così accogliente, che per troppo tempo aveva nascosto segreti più grandi di entrambi i ragazzi. Era mattina, e Troye aveva preparato di nascosto le sue cose giorni prima, quelle che voleva portare con lui. Le cose stupide, i vestiti, il carica batteria, il portafoglio. Ma le foto, quelle no.

Gli disse che non provava più le stesse cose.

E Connor si chiese come fosse possibile. Ancora adesso, sdraiato su un divano che da tempo non aveva un odore diverso da quello di Troye, un divano che non conosceva più. Si chiese come fosse possibile scordarsi di tutto ciò che avevano passato. Si chiese se un giorno riuscirà a dire "io" invece che "noi" quando parla con i suoi amici. Si chiese se riuscirà mai a smettere di aspettarlo tornare a casada un momento all'altro dallo studio registrazione, come se fosse andato via solo per lavoro.

Connor si alza. Va in camera. Si sdraia sul letto, sul lato in cui era solito dormire Troye. Si addormenta e quando si sveglia, per un attimo, sorride. Forse, dopotutto, era solo un brutto sogno.

Invece la realtà lo colpisce più forte di un pugno in pieno petto, e corre fuori la porta e alza lo zerbino. La copia delle chiavi di Troye è ancora lì. Continua a lasciarle davanti alla porta da quando il ragazzo se n'è andato, in caso tornasse.

Connor rientra, va in cucina. Legge la scritta "Coffee made me do it" e decide di farsi un caffè. Mette sui fornelli anche un po' di cioccolata calda per Troye, in caso tornasse.

In effetti, tutto è rimasto come Troye l'ha lasciato. Un po' troppo in disordine per i gusti di Connor, ma aveva imparato ad amare anche questo lato del suo bellissimo fidanzato. Si completavano.

Connor si siede sul tavolo da pranzo, beve il suo caffè. E' ottimista: Troye tornerà. E sarà tutto come se non se ne fosse mai andato.

Decide di uscire, ma lascia la luce del salotto accesa, in caso tornasse.

Esce con i suoi amici. Gli dicono che sta sprecando il suo tempo, che Troye non tornerà mai. Ma Connor sa che lo farà, non possono stare separati a lungo. Hanno sconfitto chilometri, sfidato le regole del tempo, tenuto a bada i pregiudizi.

Hanno viaggiato così tanto, si sono amati così tanto.

Connor torna a casa, finalmente ha il coraggio di prendere il telefono. Dozzine di notifiche, ma a lui ne interessa solo una. Apre il messaggio.

"Ho sbagliato tutto. Non sto bene senza te."

Poi sente la porta aprirsi.

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