Coffee - Bokuto Koutarou

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12/03/2016

"Ho bisogno di te,
come l'acqua il caffè."
• Alex Britti,
7000 Caffè •

FUKORODANI CAFÉ
L'insegna gialla e bianca ti appare davanti. Prima di posare la mano sulla maniglia guardi l'ora sullo schermo del tuo cellulare: 05.47pm, segna. Spingi la porta per aprirla, e un campanellino segnala la tua entrata nel bar che frequenti da ormai un paio di mesi, essendo vicino all'università in cui studi [materia].

***
«Cristo, è arrivata!»
«Stai calmo, è solo una cliente.»
«Sì ma è la cliente!»
«Che scocciatura, Bokuto-san. Se ti è d'aiuto vado a servirla io.»
«Ma non provarci neanche, Akaashi! Ci vado io!»
«Come vuo- perché stai tornando indietro?»
«Non ce la posso fare. Vai tu.»
***

«Buon pomeriggio, cosa desidera?» Alzi la testa dal libro che stavi leggendo. Ti sei seduta al solito tavolo, quello vicino al caminetto sempre acceso, quello isolato da tutti, con il legno un po' rovinato sugli angoli, con la sedia che traballa un poco; quello che ti piace tanto.

Sorridi al ragazzo bruno e pallido che ti guarda in attesa, il blocchetto per gli ordini tra le mani. «Il solito.» Lui annuisce e appunta qualcosa sul foglio, prima di sorriderti e andare a preparare il tuo ordine. Ti guardi intorno; è pomeriggio inoltrato e molti tavoli sono vuoti. C'è sempre poca gente, a quest'ora. Ti piace la calma e la tranquillità di questo cafè. Te l'hanno consigliato due tue amiche che frequentano la tua stessa università - Yachi e Kiyoko. Ti è sempre piaciuto passare del tempo con loro; due ragazze semplici e senza pretese che riescono sempre a non farti sentire come un pesce fuor d'acqua.

La porta si apre e un ragazzo dal fisico slanciato entra nel piccolo ma accogliente bar. Vi salutate con un cenno del capo; ormai lo vedi quasi ogni volta che ti siedi a questo tavolo. Lui si siede sempre al bancone - come sta facendo proprio ora - e si ferma spesso a chiacchierare con un ragazzo dai capelli bianchi con qualche ciocca nera che ora... oh, eccolo. È arrivato.

***
«Oya oya oya, bro.»
«Ehi ehi ehi, bro.»
«È là, solito tavolo.»
«Lo so, lo so.»
«Ti sei deciso a parlarle o aspetti un segno divino?»
«Non fare lo scemo... ma l'hai vista bene? È al cento per cento fidanzata, te lo dico io!»
«E io ti ho detto di andarle a parlare, non di limonartela come un cammello in astinenza sessuale.»
«Hai ragione. Forse... forse...»
«Forse, Bokuto-san, se ti muovi ti cedo volentieri il suo tavolo.»
«Oh, ehm, certo. Cosa le devo portare?»
«Il solito.»
***

Per la seconda volta qualcuno distrae la tua attenzione. Alzi il capo e due occhi color dell'ambra ti guardano con aspettativa. Sorridi curiosa al ragazzo che - solitamente - ti guarda da dietro il bancone. «Il solito.» Dice porgendoti la tazzina gialla di caffè fumante, proprio sotto il naso. «Grazie mille.» Gli sorridi e le sue orecchie si tingono di un rosso scarlatto bellissimo. «È il mio lavoro. Cioè grazie. Nel senso prego, perché tu mi hai detto grazie e quindi io dovrei risponderti con...» Fermi il suo sproloquio di parole con un sorriso sincero. «Come ti chiami?»

Lui sembra un po' perplesso. Si guarda intorno e poi si volta di nuovo verso di te. Si indica con un dito e tu annuisci, ridacchiando. Le sue guance assumono una tonalità rossastra mentre risponde con un tono di voce squillante. «Bokuto Koutarou al suo servizio, dolce punzella.»

Ti mordi le labbra per cercare di non ridergli in faccia. Non è un ragazzo che passa inosservato, certo, e ti piace il fatto che si sia deciso a venirti parlare. Spesso lo beccavi fermo inpalato a guardarti da dietro al bancone, magari con qualche bicchiere da asciugare o con una spugna - per lucidare il legno del bancone - in mano. È così inbranato..., pensi mentre sei persa nei suoi movimenti impacciati. È un continuo scambio di sorrisi e sguardi imbarazzati - da parte sua - e inteneriti - da parte tua.

Haikyuu!! x Reader {Ita}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora