28 - Conosco vite di cui potrei fare a meno

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«Mi sono fatto un po' male qui» fece malizioso indicando il labbro.

Lydie sorrise e glielo baciò. Ethan le diede una strattonata, stringendola a sé con rabbia.

«Ben ti sta» gli sussurrò lei divertita. L'aveva fatta morire di gelosia per settimane con la storia di quella dannata Lulù e adesso scopriva che era un uomo grande, grosso e peloso!

«La amo» fece Mike divertito, tirando su la sedia.

Fecero colazione assieme e chiacchierarono allegramente come un normale gruppetto di amici che non si vedeva da tempo. Mike volle sapere tutto su Lydie, sul bambino, ogni tanto rideva di gusto guardando Ethan, ora molte stranezze gli tornavano: le prostitute rispedite al mittente, quello strano architetto pedinato fino a Marsiglia. Per giorni Mike si era chiesto per quale dannato motivo Ethan gli avesse fatto pedinare un tipo che non aveva mai preso neanche una contravvenzione.

E poi la sparizione per mesi.

Quell'imbecille s'era innamorato!

E dire che oramai aveva perso la speranza che il suo amico mostrasse una qualche forma di umanità, eccezion fatta nei suoi riguardi.

Alla fine Mike e LouLou si decisero a salutare e ad andar via. Lydie li abbracciò con affetto, erano dei criminali, ma si erano mostrati gentili e soprattutto aveva colto il legame profondo che univa Mike e Ethan. Si allontanò e andò a farsi una doccia. Era ancora in camicia da notte e oramai erano quasi le dieci e mezzo. Sull'uscio di casa Ethan diede un colpetto alla spalla di LouLou e Mike gli ordinò di avviarsi giù per le scale e aspettarlo davanti al portone. Rimasti soli, Ethan gli chiese come avesse fatto a sapere che era rientrato a Londra.

«Aspettavo un corriere all'aeroporto e Phil t'ha visto e m'ha avvertito. Sapeva che volevo incontrarti».

Ethan alzò un sopracciglio, «perché?»

Mike si stinse nelle spalle. «Cos'ha Lydie?»

Ethan sussultò, poi sorrise, Mike gli era sempre piaciuto per quel motivo: intelligente, buon osservatore, sincero fino a far male.

«Sta morendo».

«Uhm» fece il ragazzo senza scomporsi. «Ho notato che respira a fatica ed è pallida. La vita è breve ed è una merda. Goditi la tua Lydie finché ti è possibile, è una bella persona, mi è piaciuta molto. Ama in modo sincero con tutta se stessa».

Ethan annuì, era proprio così.

«E il bambino?» chiese Mike.

«Oramai è al settimo mese, direi che dovrebbe riuscire a nascere senza grossi problemi. Ci sono bambini che nascono di sette mesi e sopravvivono, no?»

Mike, l'osservò in silenzio.

«Pensi di riuscire a fare il padre?»

Ethan abbassò un attimo lo sguardo, come se stesse riflettendo su quella domanda, che in realtà lo tormentava da mesi.

«Gliel'ho promesso, ma non so se ne sarò capace, soprattutto perché temo che morta lei, tornerò a morire anch'io» ammise dopo un po'.

Mike annuì, come se quello che aveva appena detto Ethan per lui fosse assolutamente ovvio.

«Mi vogliono far fuori, per questo volevo salutarti» disse ad un tratto il ragazzo.

Ethan lo guardò stupito.

«C'è un bastardo che mi sta facendo una guerra spietata da mesi, è in combutta pure con qualche sbirro corrotto. Gira voce che stia aspettando un buon momento per ammazzarmi e sostituirmi nel giro».

Bruciare ||Harry Styles ||Where stories live. Discover now