Capitolo 6

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I bulli cominciarono a darmi sempre schiaffi nel collo, ogni volta che andavamo in palestra tutti e 5 si mettevano d'accordo e mi davano botte in testa, pedate. Ma la tortura non era solo a scuola, pure nel tragitto scuola-casa con l'autobus, ogni volta che salivo mi sfottevano perché ero grosso, i ragazzi più grandi mi davano schiaffi nel collo, siccome quell'autobus a quei tempi era metà con le sedie e metà no, io ovviamente ero sempre in piedi, e loro mi spingevano per farmi cadere, un giorno, un ragazzo mi voleva dare pugni e pedate senza che io gli abbia fatto niente, menomale che un'altro l'ha fermato . Ogni volta in quell'autobus venivo preso sempre in giro, mi alzavano sempre le mani non ce la facevo più, ero costretto a prendere l'autobus se no come ci andavo a casa ? Se a casa ci tornavo dopo mia madre poi mi chiedeva perché ci sono andato in ritardo. E io non gli potevo dire ogni giorno che l'autobus ritardava, ovviamente come tutti gli altri anni anche quest'anno stava finendo così andavo in seconda e avrei fatto altri 2 anni e sarei uscito da quella brutta scuola . Io non avevo ancora nessun amico e dato che non ne avevo non potevo uscire, mica potevo uscire da solo . E i miei genitori mi dicevano sempre, perché non esci?  Ma non lo capivano che non avevo amici ? A volte mi fingevo malato per inventare scuse ma poi finalmente è  arrivata l'estate e non dovevo sopportare più nessuno.

Diciamo NO AL BULLISMO Where stories live. Discover now