... 6 ...

11.5K 696 29
                                    

"Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo"

C'è un motivo per cui ogni giorno andiamo in piazza sempre alla stessa ora: sappiamo per certo che non troveremo i poliziotti e che quindi non avremo problemi. Ed è quello che abbiamo fatto stamattina, ci siamo svegliate alla solita ora, abbiamo mangiato delle cose che ci ha dato la mamma di Derek e siamo scese in piazza. Tutto andava come ogni giorno, poi abbiamo visto l'auto della polizia in lontananza e, velocemente, abbiamo raccolto le nostre cose e ora stiamo correndo verso non so dove. Non è la prima volta che ci succede, varie volte ci è capitato e siamo sempre riuscite a scappare. Ovviamente non siamo autorizzate a stare in piazza per cantare e ballare, per questo motivo scappiamo sempre quando li vediamo arrivare. Con la chitarra in braccio e la mano stretta in quella di mia sorella, corro il più velocemente possibile. Tante persone si lamentano perché gli andiamo incontro e per sbaglio facciamo cadere loro delle cose a terra, ma per fortuna alcuni ci capiscono e non dicono nulla. Dai loro sguardi noto anche che vorrebbero aiutarci, ma hanno troppa paura delle conseguenze. E io li capisco, nemmeno io metterei a repentaglio la mia reputazione per salvarne un'altra.

Il carnevale sta finendo, mi pare di aver sentito da qualcuno che oggi sarà l'ultimo giorno, per questo motivo ci sono molte meno persone; in tutto credo sia durato tre giorni. Alle nostre spalle, un po' più indietro, ci sono due poliziotti che ci inseguono e ci urlano di fermarci. Superiamo molte strade interne, di quelle che passano vicino ai portoni delle case, poi per impulso cambio direzione e mi infilo in una di queste stradine. Lo stesso fanno loro e ora a dividerci c'è troppa poca distanza.

<<Zoe che succede se ci prendono?>> chiede Alba con il fiatone.

<<Stai tranquilla e corri, andrà tutto bene, pensa a correre!>>

Non c'è praticamente nessuno in giro, solo noi quattro che corriamo verso chissà dove. Sembriamo dei bambini che giocano ad acchiapparello.

<<Zoe non ce la faccio più!>>

<<Corri!>>

Intorno a noi ci sono diverse case molto vecchie, di quelle che hanno superato chissà quanti secoli. Fuori sono decorate da delle pietre nere e grigie, mentre le porte sono in legno di una grandezza forse troppo piccola per una casa. Le varie case sono collegate tra loro da dei fili bianchi, dove sono appesi numerosi abiti bagnati che penzolano verso di noi e che ondeggiano al vento. Fuori alcune porte ci sono delle sedie di legno e anche qualche tavolo vecchio, credo usato per giocare a carte.

Mi piacerebbe un giorno imparare a giocarci.

Arriviamo alla fine della stradina, e ci rendiamo subito conto che non c'è una via d'uscita. Un grande e alto muro ci divide dalla nostra salvezza: un maledetto vicolo ceco. Ansimando lascio la mano di Alba e cerco un modo per scavalcare, ma ogni appiglio non sembra ideale per riuscire a reggere il mio peso.

<<Ferme!>> urla uno dei due poliziotti raggiungendoci.

<<Zoe e ora che facciamo!?>> Alba mi scuote il braccio e si posiziona dietro di me.

<<Che volete?>> dico raccogliendo tutto il coraggio che possiedo.

<<Voi non potete fare quello che vi pare in piazza senza un'autorizzazione dal comune di questo paese.>> dice l'altro, tirando delle boccate d'aria per riprendere fiato.

Oggi la giornata è calda, nonostante le nuvole grigie che coprono il sole, e i nostri due inseguitori sono completamente sudati. Non si sono ancora ripresi dalla corsa, a giudicare dal loro tono di voce. Sento Alba tremare dietro di me, quindi le stringo la mano per darle forza.

Soul Hunter - Schiava per SceltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora